Dal bollo alla revisione: le tasse sull’auto che devi pagare

Quali sono le tasse e i costi da affrontare sull'auto? Dal bollo auto alla revisione, dall'assicurazione all'immatricolazione. Analizziamoli tutti!

Acquistare e mantenere un’automobile comporta affrontare costi non indifferenti. Non tanto per l’acquisto in sé, in quanto si verifica una volta, ma per le spese di manutenzione, che si dovranno affrontare con il tempo, e soprattutto per le tasse imposte al proprietario.

Ci sono alcune imposte che il proprietario di un’automobile deve pagare entro un preciso lasso di tempo. Se non versate, come sempre, scattano le sanzioni previste dalla normativa di legge. Qual è la tassa automobilistica per eccellenza? Il bollo auto, naturalmente, il cui costo varia in base ad alcune caratteristiche ben precise.

Vi sono, poi, oltre ai già menzionati eventuali costi di manutenzione, anche le cosiddette spese ordinarie, come il carburante.

Ma le imposte da pagare sono molte più: dalla revisione dell’auto fino alla copertura assicurativa RCA. Non dimentichiamo neppure un’altra imposta che grava sull’acquisto di un’auto nuova: l’Imposta sul valore aggiunto (Iva), del 22% che viene ridotta al 4% per i soggetti disabili.

Insomma, possedere un veicolo a quattro ruote comporta non solo nella fase di acquisto, ma anche e soprattutto con il tempo, una spesa non indifferente – basti pensare all’aumento del costo del carburante. 

In questo articolo, però, non ci occuperemo tanto delle spese ordinarie, quanto piuttosto andremo a concentrarci su tutte le tasse che si devono pagare quando si possiede un’automobile, a partire dal bollo auto fino alla revisione del proprio veicolo.

Iniziamo a parlare del bollo auto e, poi, andiamo a vedere quali sono le tasse sull’automobile!

Tasse sull’automobile: quando si paga il bollo auto?

In questo articolo verrà stilata una rassegna di tutte le tasse, le imposte e le spese necessarie da affrontare sulla propria automobile.

È oltremodo obbligatorio iniziare parlando della tassa automobilistica per eccellenza, comunemente conosciuta con il nome di bollo auto.

Iniziamo dicendo che il bollo auto è una tassa indiretta; ciò vuol dire che l’imposta grava sulla proprietà dell’automobile e non sul reddito del proprietario. Si tratta di una tassa che viene pagata da milioni di cittadini. È un’imposta pagata da molti cittadini perché possedere un’automobile è, ormai, indispensabile. Aggiungiamo, come si legge sul sito laleggepertutti.it:

“[…] da quando la tassa automobilistica scatta sulla proprietà e non sul semplice uso del mezzo, basta essere intestatari di un veicolo per dover effettuare il versamento”.

Facendo qualche cenno storico e normativo, il bollo auto è disciplinato dal DPR n. 39/1953. Si tratta, quindi, di un’imposta che ha già qualche anno. Quando si deve pagare il bollo auto? Il bollo deve essere pagato una volta l’anno; il pagamento dell’anno in corso si deve effettuare entro l’ultimo giorno del mese successivo rispetto a quello di scadenza. Invece, come si legge sempre sul sito laleggepertutti.it:

“Nel caso di acquisto di veicolo nuovo, il bollo deve essere pagato entro la fine del mese nel quale è avvenuta l’immatricolazione”.

Chi deve pagare il bollo auto? Come si paga?

Il bollo auto è un’imposta regionale; pertanto, l’importo versato dal proprietario del veicolo viene incassato dalla regione di residenza dello stesso. Vi sono, però, alcune eccezioni. In Friuli Venezia Giulia e in Sardegna, il bollo viene riscosso dall’Agenzia delle entrate.

Il calcolo del bollo auto si effettua in base alla tipologia del veicolo. Per questo motivo, l’importo da versare è variabile da proprietario a proprietario. Ma chi è tenuto al suo pagamento?

Come abbiamo già detto prima, il bollo auto deve essere pagato una volta l’anno dal proprietario del veicolo immatricolato in Italia.

Pertanto, è tenuto al versamento della tassa colui che risulta essere proprietario del veicolo il giorno della scadenza del bollo. In linea generale, quindi, devono pagare il bollo i proprietari, gli usufruttuari e gli acquirenti del veicolo con patto di riservato dominio.

Vi sono, naturalmente, alcuni casi particolari in cui scatta l’esenzione dal pagamento del bollo. Per esempio, non sono tenuti al pagamento i proprietari di veicoli adibiti al trasporto di persone con disabilità, i proprietari di automobili considerate storiche, ovvero con almeno trent’anni di età.

Passiamo, adesso, alle modalità di pagamento. Il bollo auto si può pagare scegliendo tra diverse possibilità:

  • Presso gli uffici postali;
  • Le tabaccherie abilitate;
  • Le ricevitorie del lotto;
  • Presso le delegazioni ACI;
  • Le banche convenzionate tramite servizio telematico.

Bisogna prestare molta attenzione e non dimenticare di pagare l’importo di bollo annuale. Infatti, in caso di mancato pagamento del bollo auto, sono previste sanzioni variabili in relazione ai giorni trascorsi dalla scadenza.

Per aiutarsi a non dimenticare, ci sono diversi modi per controllare di aver pagato o meno il bollo auto. Il modo più semplice è quello di recarsi presso uno sportello ACI e chiederne la verifica. In alternativa, per i più avvezzi alla tecnologia, il controllo si può effettuare anche online sul sito dell’ACI.

Bollo auto e Superbollo! Chi deve pagare il secondo?

Ci sono i casi di esenzione dal pagamento del bollo auto, ma c’è anche chi è costretto al pagamento di un’imposta maggiore: il Superbollo!

È una sorta di sovrattassa, entrata in vigore nel 2011. Sono tenuti al pagamento del Superbollo i proprietari di veicoli che hanno una potenza superiore a 185 kW. Cosa impone il Superbollo? Semplicemente, prevede il pagamento di 20 euro per ogni kW in eccesso.

Dopo che la vostra auto ha compiuto venti anni, non si è più soggetti al pagamento del Superbollo. Ricordiamo anche che l’importo del Superbollo va a diminuire con il passare degli anni.

Non solo bollo auto: quando si deve fare la revisione e il tagliando alla propria automobile?

Esaurita la lunga parentesi sulla tassa automobilista, passiamo all’analisi delle altre spese per la propria automobile. Soffermiamoci su due “appuntamenti”: il tagliando e la revisione

È obbligatorio fare il tagliando? Non si tratta di una tassa obbligatoria e qui risiede la prima differenza con la revisione. 

Ma procediamo con ordine. Abbiamo detto che non si tratta di una tassa obbligatoria, pertanto, senza aver effettuato il tagliando, si può tranquillamente circolare su strada. Tuttavia, come si legge sul sito motori.quotidiano.net:

“[…] non effettuandolo si perde ogni diritto di garanzia che fornisce la casa madre del veicolo a quattro ruote”.

Ma cos’è il tagliando dell’auto? Si tratta di un controllo di manutenzione che si deve effettuare periodicamente sulle automobili, in base a quanto prevedono le singole Case automobilistiche, per garantirne la massima efficienza e sicurezza.

Al contrario del tagliando, la revisione dell’auto è obbligatoria e deve essere effettuata ogni due anni – la prima revisione deve essere effettuata dopo cinque anni dall’acquisto del veicolo nuovo. 

In cosa consiste la revisione? Molto semplicemente, l’ACI, la motorizzazione civile o le officine e i centri abilitati provvedono a controllare che il veicolo sia a posto e abilitato a circolare sulle strade e le autostrade. A fine controllo, vengono evidenziate, se presenti, le pecche presenti del veicolo, le quali devono essere sanate dal proprietario del mezzo.

Solo e unicamente dopo aver effettuato tutti gli interventi di manutenzione prevista, il veicolo verrà ritenuto idoneo e la revisione verrà approvata. Cosa certifica la revisione dell’auto? Il bollino blu certifica il controllo dei gas di scarico del veicolo. Inoltre, viene rilasciato anche un altro bollino adesivo che certifica che la revisione è stata effettuata.

Tasse sull’auto: perché si deve fare l’assicurazione?

Come abbiamo visto e come vedremo, le tasse da pagare e tutte le spese previste sull’auto sono tante, oltre al bollo auto annuale.

La spesa obbligatoria, di cui andremo a parlare adesso, è quella della copertura assicurativa RCA. L’Assicurazione è una polizza fondamentale che serve per coprire i danni causati a terzi, sia a cose che persone, in caso di sinistro stradale.

Bisogna stare molto attenti perché circolare senza l’assicurazione può portare non soltanto a incorrere in sanzioni, ma anche il fermo del proprio veicolo.

Come si calcola l’assicurazione? Formule e coperture sono cambiate nel tempo, ma il sistema di calcolo del premio assicurativo funziona sempre allo stesso modo. Sono presenti diverse classi: quella di ingresso e la prima classe, ovvero quella più vantaggiosa. Un altro parametro di calcolo è l’età anagrafica del conducente: più si è giovani e più il premio assicurativo da pagare è alto.

Il costo dell’assicurazione varia da regione a regione; l’importo è più alto nelle regioni dove si verificano più sinistri.

Acquisto auto nuova: quanto costa l’immatricolazione?

Comprare una nuova auto, soprattutto se la prima, è una grande emozione. Accanto alla gioia per il nuovo e importante acquisto, però, ci sono anche qui non poche questioni burocratiche da adempiere. Una di queste riguarda l’immatricolazione del veicolo.

Si tratta di una procedura obbligatoria, attraverso la quale il veicolo viene registrato presso la Motorizzazione Civile e presso il Pubblico Registro Automobilistico. Una volta completata questa procedura il proprietario dell’automobile potrà ottenere la targa e il libretto di circolazione.

Passiamo, adesso, alla questione “rovente” dell’immatricolazione: il costo. Quanto si paga per immatricolare la propria auto? Ci sono i costi amministrativi che ammontano, come si legge sul sito quattroruote.it:

“[…] a 101,20 euro (quattro imposte di bollo da 16 euro, l’emolumento Pra di 27 euro e 10,20 euro di diritti motorizzazione)”.

A questi costi si deve sommare anche la spesa per l’acquisto della targa, che ammonta a 41,78 euro, e quella dell’imposta provinciale di trascrizione che incassa l’ACI per conto delle province.

Non ci vuole molto tempo ad immatricolare la propria automobile. I tempi di attesa, generalmente, sono di circa tre giorni lavorativi. Quando si ricevono, poi, la targa e il libretto di circolazione, si deve iscrivere la propria automobile al PRA entro i successivi sessanta giorni.

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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