In base all’esperienza di Fisher Investments Italia, gli investitori pensano spesso che quanto appena accaduto continuerà ad accadere. Tale atteggiamento è definito recency bias [letteralmente distorsione dell’attualità] in finanza comportamentale, una scuola di pensiero che, nel campo degli investimenti, studia la relazione tra comportamento umano, emozioni e denaro. Esaminiamone più a fondo le caratteristiche e le potenziali insidie di questa distorsione, di cui riteniamo importante che gli investitori siano consapevoli, soprattutto in un anno turbolento come il 2020.
Il recency bias consiste nell’estrapolazione del passato recente nel futuro. Nell’universo degli investimenti, l’abbiamo visto manifestarsi in numerosi modi. Per esempio, se negli ultimi tempi le azioni hanno subito flessioni, il recency bias può convincere alcuni investitori che il trend ribassista sia destinato a continuare. Analogamente, durante un periodo positivo, il recency bias può indurre alcuni a prospettare guadagni futuri. Questo modo di pensare si può applicare anche in senso più stretto a un singolo paese oppure ai dati economici e alla performance di un settore azionario. Per esempio, se il prodotto interno lordo (PIL, una misura della produzione economica, calcolata da un ente pubblico) rallenta o subisce una contrazione, il recency bias può indurre alcuni a prefigurare un periodo protratto di debolezza economica.
Riteniamo che il 2020 abbia offerto vari esempi pratici di recency bias. All’inizio dell’anno, sulla stampa finanziaria abbiamo letto articoli che regolarmente ipotizzavano che la fase di mercato ribassista (di norma un calo generalizzato dei mercati azionari superiore al 20% senza una causa fondamentale identificabile) sarebbe durata per qualche tempo, dopo la sua effettiva conclusione a fine marzo. Allo stesso modo, quando le economie sono ufficialmente entrate in recessione (un periodo di contrazione della produzione economica), alcuni commentatori hanno prospettato che la crisi sarebbe proseguita oltre il 2020 e che la successiva ripresa avrebbe impiegato anni per ritornare ai livelli di attività pre-pandemia. Solo alcuni mesi dopo, alcuni esperti hanno cominciato ad aggiornare le loro fosche previsioni. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), un’organizzazione economica sovranazionale, ha rivisto al rialzo le previsioni 2020 per l’economia mondiale grazie agli sviluppi migliori del previsto tra aprile e settembre. (1) Analogamente, la Banca centrale d’Irlanda ora stima una crescita del PIL irlandese per l’anno dello 0,4%, un miglioramento significativo rispetto al calo del 9% previsto a luglio (2). L’ultimo esempio di recency bias che abbiamo osservato è che alcuni hanno interpretato la volatilità del settore tecnologico a settembre come un segnale di maggiori turbolenze in arrivo, un ennesimo caso in cui si è ipotizzato che il passato determini il futuro.
Sebbene gli eventi recenti spesso dominino le prime pagine, le ricerche di Fisher Investments Italia dimostrano che le azioni si comportano in modo prospettico, ossia si concentrano in misura maggiore sui fattori economici e politici destinati a incidere sugli utili societari nei 3-30 mesi successivi. Per esempio, sul piano economico, quali sono le condizioni del credito? Un’eventuale difficoltà delle imprese a ottenere finanziamenti potrebbe segnalare un rallentamento della crescita economica in prospettiva, in quanto le aziende dispongono di meno fondi da destinare a nuovi progetti. Sul piano politico, qual è la probabilità che i governi delle principali economie sviluppate approvino una legge potenzialmente in grado di provocare incertezza o creare vincitori e vinti? Inoltre, in che modo questi fattori economici e politici si allineano con il sentiment degli investitori?
A nostro avviso, i prezzi del passato hanno scarsa influenza su questi propulsori dei mercati azionari. Qualora l’avessero, la semplice logica impone che i paesi e i settori che registrano buone performance dovrebbe continuare a farlo senza soluzione di continuità, e viceversa per quelli che riportano invece performance mediocri Tuttavia, le ricerche di Fisher Investments Italia dimostrano che in pratica si verificano rotazioni nella leadership di mercato. A partire dal 1999, il nuovo settore dell’informatica ha ottenuto rendimenti nettamente superiori all’azionario globale durante la fase di mercato rialzista conclusasi nel 2000 (3). Tuttavia, nel corso della successiva fase ribassista, l’informatica ha subito perdite maggiori rispetto all’azionario globale (4). Il settore ha ottenuto rendimenti inferiori a quest’ultimo anche durante la successiva fase rialzista globale (5). Gli investitori che sulla base del recency bias avevano estrapolato nel futuro i robusti guadagni dell’informatica alla fine degli anni ‘90, si sono trovati dinanzi a una dura realtà per gran parte del decennio successivo. La storia insegna una lezione simile anche a livello di paesi. Nel periodo di mercato rialzista 2003-2007, le azioni non-USA hanno registrato rendimenti superiori a quelli delle azioni USA (6). Dopo la fase ribassista 2007-2009, gli investitori con recency bias hanno probabilmente previsto che le azioni non-USA avrebbero sovraperformato anche nella successiva fase di mercato rialzista. Tuttavia, nel periodo 2009-2019, i rendimenti USA per l’intero anno hanno superato quelli non-USA in 8 anni civili su 11 (7).
A giudizio di Fisher Investments Italia, il recency bias può incidere negativamente sul processo decisionale degli investitori, inducendoli a inseguire rendimenti del passato oppure a perdere opportunità perché gli eventi recenti offuscano la loro percezione. Per contrastare questa tendenza dovete chiedervi: la vostra decisione d’investimento si basa su prospettive che non hanno nulla a che fare con le performance passate? Se la vostra tesi d’investimento si basa più su eventi recenti che su potenziali prospettive future, probabilmente risente di recency bias. Dovete anche appurare se la vostra decisione sia allineata ai vostri obiettivi d’investimento a lungo termine. Se il recency bias suscita forti emozioni, indipendentemente dal fatto che si tratti di paura o avidità, ripensate al vostro piano d’investimento a lungo termine. Agire sulla base del recente passato annullerebbe i vostri progressi? In base all’esperienza di Fisher Investments Italia, il successo degli investimenti richiede l’eliminazione delle emozioni dal processo decisionale e la consapevolezza del recency bias è un notevole passo avanti al fine di tenere tale processo controllato e disciplinato.
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Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Italia e Fisher Investments Europe e non deve essere considerato alla stregua di una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né tantomeno come un riflesso delle performance dei clienti. Non è possibile garantire che Fisher Investments Italia o Fisher Investments Europe manterrà queste opinioni, che potrebbero cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Nulla nel presente deve essere inteso come una raccomandazione o una previsione delle condizioni di mercato. Al contrario, è da intendersi come l’illustrazione di una tesi. Le condizioni di mercato attuali e quelle future potrebbero presentare numerose differenze rispetto a quelle qui illustrate. Inoltre, non si forniscono garanzie in merito all'accuratezza delle ipotesi formulate negli esempi qui presenti. L’investimento nei mercati finanziari comporta il rischio di perdita e non è possibile garantire il rimborso totale o parziale del capitale investito. Le performance passate non sono una garanzia né un indicatore affidabile di performance future. Il valore degli investimenti e i relativi rendimenti sono soggetti alle fluttuazioni dei mercati finanziari mondiali e dei tassi di cambio internazionali.
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Note
- “World Economy Faces Long, Hard Climb Out of Pandemic, IMF Chief Says”, David Lawder, Reuters, 6 ottobre 2020.
- “Ireland Rejects Another Full Lockdown as Growth Projections Are Sharply Upgraded”, Jonathan Keane, CNBC, 6 ottobre 2020.
- Fonte: FactSet, al 14/10/2020. Dichiarazione basata sull’Indice MSCI World e sull’Indice MSCI World Information Technology, price return, in EUR, 31/12/1998 – 07/09/2000.
- Ibid. Dichiarazione basata sull’Indice MSCI World e sull’Indice MSCI World Information Technology, price return, in EUR, 07/09/2000 – 12/03/2003.
- Ibid. Dichiarazione basata sull’Indice MSCI World e sull’Indice MSCI World Information Technology, price return, in EUR, 12/03/2003 – 15/06/2007.
- Fonte: FactSet, al 14/10/2020. Dichiarazione basata sull’Indice MSCI USA e sull’Indice MSCI World ex. USA, price return, in EUR, 12/03/2003 – 15/06/2007. Datazione della fase di mercato ribassista basata sull’Indice MSCI World, price return, in EUR.
- Ibid. Dichiarazione basata sull’Indice MSCI USA e sull’Indice MSCI World ex. USA, rendimenti annuali con dividendi netti, in EUR, 31/12/2009 – 31/12/2019.