La "brioche col tuppo": la curiosa storia di questa deliziosa ricetta siciliana

La "brioche col tuppo" o "brioscia cu' tuppu" è una delle ricette più note nel mondo. Ottima per colazione, ma anche come merenda, la versione più famosa è quella con la granita siciliana. La sua storia è affascinante, scopriamola insieme.

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La "brioche" è un dolce che è particolarmente diffuso nell'Italia del Sud, dalla Puglia alla Calabria e, per finire, in Sicilia. Se però parliamo di "brioche col tuppo" oppure "brioscia cù tuppu" ci riferiamo alla deliziosa e tradizionale variante siciliana.

Se però state pensando che con il termine 'brioche' si intenda qualcosa di simile alla brioches o al croissant, per la verità la 'brioche col tuppo' è qualcosa di assai diverso.

Uno dei dolci da consumare soprattutto d'estate, magari con una rinfrescante granita alla mandorla, questo piatto tradizionale dalla forma tanto caratteristica ha una storia altrettanto interessante.

Storia della ricetta della "Brioche col tuppo": quando il gusto si fa leggenda

Stiamo parlando di una delle tradizione gastronomiche più importanti di tutta la Trinacria.

Ne parlò persino Andrea Camilleri ne 'Gli Arancini di Montalbano':

"Pacienza. Scinnì, individuò un bar, s’assittò a un tavolino all’aperto, ordinò una granita di caffè e una brioscia. Passò tempo a taliàre la gente, ordinò un’altra granita e un’altra brioscia." 

Di questa ricetta, non si conosce molto bene l'origine. Si pensa che ad inventarla sia stato Francesco Procopio dei Coltelli, un cuoco vissuto nella Parigi del Sei/Settecento, e considerato l'inventore del moderno gelato. Pare che proprio lui abbia creato ciò che è diventato un dolce delizioso conosciuto ovunque nel mondo.

Per la verità, più che questa storia, ciò che arriva ai giorni nostri su questo dolce ha il sapore della leggenda: la leggenda della 'brioche col tuppo'.

Si racconta infatti che una nobile famiglia siciliana fosse alla ricerca di qualcosa di nuovo ed interessante per la propria colazione. A quel tempo non erano ancora conosciuti i cornetti, e dunque il cuoco della famiglia si inventò un morbido impasto sul quale la nobile famiglia potesse spalmare la propria marmellata.

La ricetta divenne così famosa che in breve tempo arrivò a soppiantare il filoncino di pane che prima veniva utilizzato per la colazione.

Anche l'origine del nome, 'tuppu', è assai curiosa e porta con sé tante storie. Alcuni dicono che la ricetta venne inventata a S. Teresa di Riva (in provincia di Messina) e che il suo inventore prese spunto dal seno di una donna. Per altri, invece, la fonte di ispirazione fu sempre femminile, ma riguardava i capelli.

In particolare, l’acconciatura che le donne solevano portare a quel tempo, oggi sarebbe conosciuta come 'chignon', che sembra derivare etimologicamente dal termine normanno 'toupin' (in gallino 'toupeau' e in francesce 'toupet'). Sembra quindi che proprio da qui derivi il siciliano 'tuppo' (o 'tuppu').

Un'altra leggenda siciliana, a tal proposito, racconta con ironia di un amore tra due giovani, ostacolato dalla madre di lei. La ragazza, per il dolore, arrivò persino a tagliarsi lo chignon che era solita portare. La madre, impietosita dalla scena, acconsentì finalmente all'amore. E, dunque, la leggenda si conclude con:

"Con i capelli raccolti o senza capelli raccolti, basta che ti abbia avuta, comunque ti abbia avuta."

Questa ricetta, però, oltre alle sue leggendarie origini, è interessante anche per le diverse varianti nelle quali è proposta in Sicilia.

La ricetta della "brioches col tuppo" e tutte le sue varianti locali

In Sicilia, questo dolce si può consumare ad ogni ora del giorno. Lo si consuma quando è ben caldo, partendo proprio dalla sua sommità, ovvero il suo 'tuppo'.

Come accompagnamento, niente di meglio di una fresca granita, rigorosamente alla maniera siciliana. Anzi, la regola vuole che il 'tuppo' venga affondato nella panna montata della granita prima di essere mangiato.

Può essere acquistata dal fornaio, oppure al bar. Se la si acquista di dimensioni contenute diventa la 'briochina'. In ogni caso, la ricetta della 'brioche col tuppo' varia a seconda del luogo in cui la si assaggia.

Innanzitutto, ci può essere una sostanziale differenza negli ingredienti usati per l'impasto. La ricetta tradizionale, infatti, prevede che la 'brioche' sia preparata con lo strutto, in quanto un tempo era più facilmente reperibile rispetto al burro. Attualmente, invece, se ne possono trovare entrambe le versioni e, anzi, quella predominante è forse quella al burro.

A livello provinciale, sono particolarmente note le varianti di Messina, Catania e quella di Palermo.

In provincia di Messina, ad esempio, le 'brioche' sono più grandi e lievitate, e spesso vengono aromatizzate con l'arancia oppure il limone. A Catania, invece, le 'brioche' sono un po' più piccole e un po' più sottili, ma più consistenti.

Quanto a Palermo, la variante rappresenta una vera svolta. Qui infatti le 'brioche' spesso hanno un sapore ben più neutro e vengono farcite con il prosciutto e con il burro. Spesso le mamme palermitane le preparano per i loro figli che poi consumano durante la loro merenda.

E quindi sì: uno dei dolci più famosi della Sicilia può essere consumato anche come merenda salata. Se l'avete mai assaggiata, ci direte poi quale versione preferite.

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