UE cambia la scadenza sulle etichette alimentari: arriva la dicitura "spesso buono oltre"

Sulle etichette degli alimenti, accanto alla scadenza, spunta la dicitura "spesso buono oltre": svolta in UE, ecco cosa cambia.

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La Commissione europea ha presentato una proposta per revisionare e modificare le etichette degli alimenti: accanto alla scadenza, insieme alla dicitura "da consumarsi preferibilmente entro", dovrebbe essere inserito "spesso buono oltre".

La novità dovrebbe spingere i consumatori a non sprecare o gettare gli alimenti appena scaduti, in quanto ci sono molti prodotti che potrebbero essere ancora buoni oltre la data riportata sulla confezione.

Ecco cosa cambia sulle etichette alimentari e quali sono i prodotti che si possono consumare anche oltre la loro data di scadenza.

UE, cambia la scadenza sulle etichette alimentari

A poca distanza dall'approvazione della proposta Irlandese di introdurre un'etichetta sui vini per identifcare i rischi derivanti dall'eccessivo consumo di alcol, la Commissione Europa lancia una nuova proposta.

Nella bozza di un provvedimento sul quale sono in corso i lavori a Bruxelles, è apparsa una modifica importante sulle etichette degli alimenti.

Considerando che

la maggior parte dei consumatori non comprende appieno la distinzione tra le due etichette ‘da consumare entro” – come indicatore di sicurezza – e ‘da consumarsi preferibilmente entro” – come indicatore di qualità”

l'UE è pronta a modificare la scadenza sulle etichette alimentari. Ma cosa cambia?

A fianco alla dicitura "da consumarsi preferibilmente entro", sta per essere introdotta la nuova indicazione "spesso buono oltre".

Molti prodotti alimentari, infatti, anche dopo la data di scadenza sono perfettamente integri e consumabili senza alcun rischio. Motivo per cui è importante imparare a non gettare e sprecare il cibo, ove possibile.

Quali sono i prodotti buoni anche dopo la scadenza?

Per capire quali sono i prodotti che si possono consumare anche oltre la data di scadenza non esiste una regola generale, ma è importante considerare la differenza tra le diciture ‘da consumare entro' (indicatore di sicurezza) e ‘da consumarsi preferibilmente entro' (indicatore di qualità).

Facciamo alcuni esempi di prodotti che possono essere tranquillamente consumati anche dopo la data di scadenza riportata sulla confezione.

Il cioccolato si può tranquillamente mangiare anche oltre la data di scadenza: a mantenerlo intatto è lo zucchero contenuto al suo interno. Anche le patatine confezionate si possono consumare oltre la data di scadenza, grazie alla presenza di sale (un conservante). Lo stesso vale per i biscotti, ricchi di conservanti.

Pasta e riso sono due alimenti che si possono tranquillamente mangiare anche un anno dopo la loro data di scadenza, in quanto ricchi di acqua che previene la formazione di microbi e batteri.

Anche i surgelati si possono consumare oltre la data di scadenza, ma solo se sono stati conservati a -18 gradi e con la confezione integra.

Via libera anche ai legumi secchi e in scatola, al tonno in scatola, alle conserve in vetro e latta, sale e zucchero, miele, Ketchup, farina, caffè, aceto.

UE, ridurre gli sprechi alimentati è il primo obiettivo

Il principale motivo per cui è in corso al revisione delle etichette degli alimenti riguarda l'obiettivo ambizioso di ridurre gli sprechi alimentari entro il 2030.

Solo in Italia si gettano almeno 30 kilogrammi di cibo all'anno per ogni cittadino, che corrispondono a una perdita pari a 7 miliardi di euro, senza considerare il danno ambientale.

Come ha ricordato la direttrice generale Salute della Commissione europea, Sandra Gallina:

gli Stati membri hanno sottoscritto obiettivi di riduzione degli sprechi alimentari del 50% entro il 2030, che è un impegno davvero enorme.

In questo senso, apporre sulla scadenza degli alimenti la dicitura "spesso buono oltre" potrebbe spingere i consumatori ad evitare di gettare i prodotti che risultano ancora commestibili senza correre alcun rischio.