Gelato ritirato dal mercato perché contiene ossido di etilene: attenzione a questo marchio

A lanciare l'allarme il Ministero della Salute: questa marca di gelato alla vaniglia è dannosa per via di una possibile contaminazione da ossido di etilene.

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Con il caldo afoso di questi mesi il consumo di gelato è aumentato notevolmente, sia quello artigianale che confezionato acquistabile nei supermercati. Proprio quest'ultimo è finito sotto la lente di ingrandimento del Ministero della salute. Un noto brand di gelato confezionato in vaschetta può provocare importanti danni all'organismo. Il motivo? La probabile contaminazione in un determinato lotto da ossido di etilene, una sostanza usata in molti prodotti alimentari a cui fare attenzione. L'azienda produttrice ha invitato i consumatori a portare le confezioni indietro. 

Questa marca di gelato in vaschetta è stata ritirata dai supermercati italiani

Non stiamo parlando di un prodotto scadente ed economico ma di uno dei marchi di gelato confezionati in vaschetta più costosi tra quelli che si possono trovare al supermercato. Un barattolo da 400 g viene venuto a 6,50 euro cioè 16,25 euro al kg. Si tratta del gelato alla vaniglia di Häagen-Dasz, prodotto da Eurofood Spa che ne ha ordinato il ritiro immediato. Ad essere sotto accusa è il lotto numero 160223, con codice EAN 3415581101935 che riporta come data di scadenza il 16 febbraio 2023.

La casa produttrice ha invitato volontariamente gli acquirenti del lotto incitato a non consumarlo per via della possibile contaminazione da ossido di etilene, oltre i limiti consentiti dalla legge. 

Cos’è l’ossido di etilene e perché è pericoloso

Senza entrare in dettagli scientifici, questa sostanza viene usata in ambito alimentare per le sue capacità disinfettanti contro batteri, virus e funghi (per questo si usa anche per sterilizzare i dispositivi medico chirurgici negli ospedali).

La sua eccessiva concentrazione, tuttavia, è pericolosa per il nostro organismo. Può provocare:

  • alcune forme tumorali (specialmente ai polmoni e al cervello);
  • linfomi;
  • leucemie.

Gli alimenti maggiormente a rischio sono quelli contenenti l’additivo E410 quindi, oltre ai gelati, confetture, dolcificanti e insaccati.

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