La migliore birra al mondo? La classifica delle più buone artigianali e industriali

Belga, rossa e alle ciliegie è la birra americana che conquista il podio di Ratabeer, ma il mercato mondiale della produzione industriale di birra è cinese.

Quella per la birra artigianale è una moda che per tanti è diventata una passione vera e propria. Più luppolata, meno floreale, al sapore di agrumi, caffettosa o affumicata: la birra artigianale migliore è quella che piace di più al palato di chi la beve. Eppure esistono dei criteri universali che spingono Ratabeer a glorificarne alcune escludendone altre.

Le migliori birre artigianali secondo Ratabeer

La musica ha il Billboard, una classifica di riconoscimenti basata sul genere e sulla popolarità dell’artista. Ogni birra artigianale aspira a entrare nella classifica di Ratabeer. Il podio delle prime 20 di quest’anno ha deluso gran parte del globo perché sono praticamente tutte statunitensi.

  • Wisconsin Belgian Red (New Glarus)
  • Ann (Hill Farmstead)
  • Framboise (3 Fonteinen)
  • Susan (Hill Farmstead)
  • Zombie Dust (Three Floyds)
  • Gose Gose Wild (Stillwater)
  • PseudoSue (Toppling Goliath)
  • Everett (Hill Farmstead)
  • Raspberry Tart (New Glarus)
  • Pliny the Elder (Russian River)
  • Grassroots Legitimacy (Hill Farmstead)
  • Maple Bacon Coffee Porter (Funky Puddha)
  • Serendipity (New Glarus)
  • Westvleteren Extra 8 (Sint-Sixtus Abdij)
  • What Is Enlightternment (Hill Farmstead)
  • Citra Single Hop Pale Ale (Hill Farmstead)
  • Beer Geek Breakfast (Mikkeller)
  • Grassroots Brother Soigné (Hill Farmstead)
  • Saison Bernice (Sante Aidairius)
  • Aphrodisiaque (Dieu du ciel)

Un terzo della classifica è monopolizzata dal birrificio Hill Farmstead, nel cuore del Vermont, che conquista la medaglia d’argento con la sua Ann. Il primo posto è stato conquistato dall’aroma di frutti rossi della Wisconsin Red Belgian Ale del birrificio New Glarus. Al terzo posto c’è una belga del Belgio, unica birra artigianale non statunitense meritevole di entrare nella classifica di Ratabeer.

Il mercato mondiale premia ancora le birre industriali

Solo nell’ultimo anno il 10% dei consumatori di birra si sono convertiti all’artigianale. Nonostante questo sensibile incremento non c’è competizione: il mercato del luppolo industriale cresce dello 0,5% con 189 milioni di kilolitri. Infatti, la grande filiera si sta diffondendo capillarmente in zone dell’Africa e dell’Asia che non aveva mai raggiunto. Ecco le birre più vendute al mondo.

Neanche a dirlo, il podio è occupato da birre cinesi. Tra parentesi la percentuale di volume sul mercato mondiale.

  • Snow (5,4%)
  • Tsingtao (2,8%)
  • Bud Light (2,5%)
  • Budweiser (2,3%)
  • Skol (2,1%)
  • Yanjing (1,9%)
  • Heineken (1,5%)
  • Harbin (1,5%)
  • Brahma (1,5%)
  • Coors LIght (1,6%)

La birra più comprata in Italia

I consumi dell’Italia seguono il trend internazionale. Il consumo di birra ha raggiunto la media di 36,8 litri a persona. Un numero che è stato possibile raggiungere grazie proprio alle birre artigianali. Secondo uno studio di Coldiretti la ripresa del mercato della birra ha avuto come attore importante proprio i birrifici artigianali, che hanno aumentato produzione e vendita di circa l’1% rispetto al livello pre-crisi.

Nonostante i consumi suggeriscano che il palato di tanti consumatori italiani si sia raffinato negli anni, la birra più venduta resta la Peroni, seguita a ruota da Poretti e Menabrea. La sarda Ichnusa, di recente sotto accusa per una sospetta contaminazione di fluoruri, si classifica quarta.

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