Lavare il pollo prima di cucinarlo è un'abitudine sbagliata: ecco perché

Un falso mito ci racconta di lavare il pollo prima di cuocerlo, ma questo è assolutamente sbagliato, vediamo il perché.

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Il pollo è tra le carni bianche più consumate al mondo, sia per la sua versatilità ma anche per le sue proprietà nutrizionali, adatto ad ogni esigenza. Tuttavia il pollo può comportare qualche rischio non piacevole per la salute, in primo luogo dobbiamo sfatare il falso mito di lavare il pollo prima di cucinarlo. Non solo non è utile ma è anche rischioso farlo.

Ecco perché il pollo non andrebbe lavato prima di cucinarlo

La Food Standards Agency mette in allerta proprio sullo sciacquare il pollo, ad esempio le fettine prima di cucinarlo. Questo permette a possibili batteri di diffondersi. Eventualità che può verificarsi per esempio nel caso del campylobacter, presente in molti tipi di carne ma in percentuale maggiore nel pollo.

Il rischio è che questi batteri possano diffondersi attraverso le gocce d'acqua sulle superfici circostanti ma anche su utensili, stoviglie e sulle nostre mani. Una singola goccia contaminata, può avere un raggio d'azione di circa 50 centimetri in parallelo al lavandino e di circa 70 in perpendicolare.

In generale per una maggiore sicurezza in cucina, bisognerebbe nettamente separare i cibi cotti da quelli crudi e allo stesso modo bisognerebbe lavare con cura gli utensili adoperati per la carne cruda. Ovviamente i rischi della carne sono portati a zero solo dopo la sua cottura completa che comporta l'eliminazione efficace di tutti i batteri.

Cos'è il campylobacter rischi e conseguenze

Il campylobacter è un batterio, e la maggior parte delle infezioni da Campylobatteri patogeni deriva dall'ingestione di bevande o cibi contaminati, anche il latte non pastorizzato, o tra gli alimenti più a rischio abbiamo la carne di pollo, se non accuratamente cotta, e la carne macinata.

Le conseguenze principali nel 90% dei casi comportano una sintomatologia a livello intestinale, con nausea, vomito e crampi che può richiedere fino a due settimane per guarire. Tuttavia nei soggetti in età infantile, oppure in soggetti immunocompromessi o debilitati l'infezione potrebbe estendersi ad altri tratti e assumere la forma spiacevole di pancreatite, colecistite, artrite retroattiva o sindrome di Guillan-Barrè che colpisce il sistema nervoso.

Altri consigli utili e buone norme per cucinare il pollo

Oltre evitare di sciacquarlo prima, bisogna conservarlo correttamente. Infatti, la temperatura del frigorifero non dovrebbe essere inferiore a 4°C, dovrebbe essere ben sigillato e bisogna evitare che coli su altri alimenti.

Prima di cuocerlo, bisogna ripulirlo dalle parti superflue come ossa, grasso ed eventuali residui di sangue. Anche qui potrebbero esservi batteri dannosi. Successivamente bisogna lavare accuratamente tutti gli strumenti usati, compresa la superficie su cui è stata poggiata la carne cruda, e le proprie mani con acqua calda e sapone.

Infine ultimo punto riguarda la cottura, per eliminare tutti i potenziali batteri bisogna che la cottura del pollo raggiunga una temperatura interna di 75°C.

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