Insalate piene di pesticidi, quali acquistare al supermercato e a cosa fare attenzione

Al supermercato si trovano molte insalate in busta o sfuse, ma sono sicure o sono piene di pesticidi? Ecco la risposta e quali acquistare.

Di insalate in busta al supermercato se ne trovano di in moltissime. Ma sono sicure o sono piene di pesticidi? Ecco quali acquistare e cosa fare attenzione.

Pratiche, comode, già lavate e pronte per l’uso, le insalate già pronte all’uso  in busta sono una soluzione veloce soprattutto per chi non ha molto tempo da dedicare alla preparazione di un pranzo o una cena.

Sempre più persone le scelgono soprattutto per comodità perché permettono di avere un prodotto già tagliato pronto da essere messo all’interno dei nostri piatti, facendo risparmiare tempo.

Ma sono sicure?

Attenzione perché un’indagine di mercato ha individuato quali sono i pesticidi e metalli pesanti ritrovati all’interno delle insalate in buste. La ricerca condotta su alcune marche di insalate in busta presente tra gli scaffali del supermercato alcune sostanze che si sono rivelate essere dannose per il corpo.

Queste dovrebbero essere un prodotto assolutamente biologico ma in realtà non è così.

Vediamo allora quali sono quelle contaminate e quali sono i pesticidi rilevati.

 Insalate piene di pesticidi, quali acquistare al supermercato e cosa fare attenzione

Tra i prodotti più consumati presenti sulle tavole degli italiani troviamo le insalate già pronte.

Queste si presentano tagliate e pronte da essere servite anche sull’ultimo momento e confezionate in busta.

Ma sono sicure? La risposta a questa domanda purtroppo è negativa.

Secondo alcune indagini di mercato condotte su alcune marche di insalata fresca in busta che troviamo nei supermercati è stata individuata la presenza di pesticidi e metalli pesanti.

Nella realtà dovrebbe trattarsi di un alimento biologico, che lavato accuratamente e tagliato dovrebbe essere reso idoneo per la vendita.

Ma nella realtà non è cosi, perché molte dei campioni analizzati hanno fatto rilevare  la presenza di sostanze dannose per il nostro corpo.

Il Salvagente ha condotto un test su tre marchi di insalata sfusa e marchi di insalata in busta. La ricerca ha promosso le insalate già pronte ma non a pieni voti. La presenza batterica esiste ma non è a livelli allarmanti.

Il test condotto sulla varietà lattughino, varietà preferita da consumatori, ha evidenziato come non ci sia pericolo da un punto di vista batteriologico. 

Dalla ricerca non sono emerse tracce di patogeni, listeria, salmonella e Escherichia Coli.  In compenso è emerso un dato preoccupante, la presenza seppur minima livelli di metalli potenzialmente cancerogeni, piombo e pesticidi.

L’insalata in busta di marchio Bonduelle è risultato quello con minori concentrazioni di metalli pesanti, oltre all’assenza di pesticidi.

Insalate in busta, questo il cancerogeno certo individuato

Tra i metalli pesanti trovati all’interno delle insalate in busta troviamo il cadmio. Si tratta di un metallo pesante classificato dalla Iarc nel gruppo 1 tra le sostanze ritenute cancerogene per l’uomo.

Dalle analisi effettuate, due delle insalate analizzate hanno fatto registrare concentrazioni vicine al limite di legge e in altri due la quantità riscontrata del metallo è elevata.

La presenza di cadmio all’interno delle insalate in busta è legata al terreno. Infatti pare che sia il terreno a contenere il metallo ma anche l’utilizzo di fertilizzanti a base di cadmio.

L’Unione europea, per tutelare la catena alimentare, ha varato una stretta sulla concentrazione di cadmio nei concimi, riducendola drasticamente.

Insalate in busta, attenzione alla confezione

Prima di acquistare le insalate in busta è opportuno controllare alcuni aspetti soprattutto relativi alla confezione.

Questa deve essere sigillata, integra e non deve presentare dei rigonfiamenti, perché questo è un segno di una possibile proliferazione batterica.

Inoltre bisogna controllare la data di scadenza e acquistare quella che scade più tardi. Inoltre bisogna controllare che l’insalata sia già lavata, perché ci sono anche insalate in busta non lavate e che vanno lavate prima dell’uso.

Inoltre, l’insalata va consumata il prima possibile una volta acquistata, ma l’insalata sfusa, anche per una questione ambientale resta comunque quella più economica e sostenibile.

 

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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