Via libera alla polvere di grillo: in quali alimenti si userà e perché è una buona notizia

L'UE ha approvato l'utilizzo di polvere di grillo in diversi alimenti. Ecco in quali cibi sarà possibile usarla, e perché (a dispetto delle critiche) è un'ottima notizia.

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Dopo il verme giallo essiccato e la locusta migratrice, l'Unione Europea ha approvato l'utilizzo alimentare di un terzo insetto, il grillo di terra (nome scientifico, Acheta domesticus.

La polvere di grillo potrà essere usata in diversi alimenti, e rappresenta sicuramente una buona notizia sotto molti punti di vista.

Polvere di grillo: ecco l'elenco dei cibi in cui potrà essere usata

La polvere di grillo parzialmente sgrassata è stata approvata come alimento dalla Commissione Europea con il Regolamento di esecuzione Ue 2023/5 del 3 gennaio 2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale comunitaria.

Questa norma arriva in risposta alle varie richieste presentate da imprese italiane, europee e internazionali che nutrono un forte interesse in questo tipo di business: si stima che nel 2054 le fonti proteiche alternative occuperanno il 33% del mercato, e la farina di grillo giocherà un ruolo fondamentale.

Le imprese che hanno finora presentato domanda di commercializzazione sono state l'olandese Fair Insects B.V. (dal 2014), la vietnamita Cricket One Co. Ltd, e l'italiana Italian Cricket Farm (con sede a Scalenghe, a Torino).

Il parere della Commissione, che ha richiesto analisi scientifiche e controlli che sono durati anni, è stato infine positivo: l'Autorità incaricata ha infatti "concluso che la polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico) è sicura alle condizioni e ai livelli d’uso proposti."

Segue poi un elenco dei prodotti in cui questa polvere potrà essere utilizzata per uso alimentare:

  • Pane e panini multicereali, cracker e grissini;

  • Barrette ai cereali;

  • Premiscele secche per prodotti da forno

  • Biscotti e prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita

  • Salse

  • Prodotti a base dei patate, leguminose, verdure;

  • pizza, pasta;

  • siero di latte in polvere e birra;

  • Prodotti sostitutivi della carne;

  • Minestre concentrate o in polvere;

  • Snack a base di farina di granoturco

  • Prodotti a base di cioccolato;

  • Frutta a guscio, semi oleosi, snack diversi da patatine;

  • Preparati a base di carne.

Ovviamente, come accade con tutti gli ingredienti dei preparati alimentari, la presenza della polvere di grillo sarà riportata fra gli ingredienti (anche perché, come ogni altro alimento al mondo, dalle fragole alle noci, può causare reazioni allergiche).

Come si ottiene la polvere di grillo

La polvere di grillo è ottenuta dalla macinazione dei grilli, tenuti a digiuno per 24h (affinché gli intestini si svuotino completamente) e successivamente congelati.

Seguono il lavaggio, il trattamento termico e l'essicazione, Infine, viene estratto l'olio dai grilli per estrusione meccanica, ed infine macinati.

Certo, ci vorrà un po' di tempo prima che questi nuovi prodotti possano entrare stabilmente nelle abitudini degli italiani (basti pensare alla resistenza incontrata da Barilla all'idea di introdurre farina di insetti in alcuni preparati), ma è stato sicuramente compiuto un passo importante, dato che la farina di insetti rappresenta un'alternativa ecologica e sostenibile sotto vari punti di vista.

La polvere di grillo fra mille (pretestuose) polemiche

Le polemiche da diverse parti del mondo politico non si sono fatte attendere. Sono notoriamente contrari alla farina di insetti sia il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, sia il ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida.

La Lega tuona poi con un tweet dai toni tragici:

Altro che tutela delle eccellenze, del Made in Italy e della dieta Mediterranea: per Bruxelles la priorità sono gli insetti nel piatto, il cibo sintetico e il Nutriscore. Ma vi sembra normale?!?

Anche Coldiretti esprime qualche cautela, dato che alcuni prodotti verrebbero da regioni extra UE (esattamente come molti altri prodotti orami presenti da anni nei nostri supermercati, come il latte e l'olio di cocco).

In primo luogo, bisogna osservare come gli insetti siano un alimento base dell'alimentazione umana da centinaia di anni fuori dall'Europa; il disgusto e la repulsione iniziale sentita da molti (solo il 16% degli italiani sarebbe interessato ai cibi a base di insetti) sono quindi solo il frutto di mancata abitudine.

Inoltre, il fatto che la polvere sia presente sul mercato non significa affatto che andrà a sostituire il cosiddetto made in Italy (tra l'altro, si è già ricordato come ci siano aziende in Italia che si occupano di questo settore da anni).

Insomma, sarebbe come dire che i burger di soia rappresentano una concorrenza feroce e sleale contro i burger di manzo. Semplicemente, rispondono a due esigenze diverse.

Non si tratta nemmeno di cibo sintetico o OGM, dato che i grilli sono animali viventi a tutti gli effetti e fanno pertanto parte della catena alimentare a livello naturale.

La polvere di grillo fornisce soltanto un'alternativa in più, e soprattutto rappresenta un'alternativa ecologica e sostenibile al consumo di carne (per una libbra di carne servono 25 libbre di mangime; per una libbra di grilli, solo 2 libbre di mangime). Senza contare che gli insetti si riproducono molto più in fretta e hanno un ciclo di vita molto veloce.

In un mondo in cui il consumo di carne su scala industriale rappresenta una percentuale importante di CO2 e sempre più persone cercano valide alternative proteiche, la polvere di grillo risponde perfettamente a questo bisogno.

Ecco perché, nonostante le polemiche, l'arrivo della polvere di grillo sulle nostre tavole rappresenta un passo importante nella lotta al cambiamento climatico e nella costruzione di modelli alimentari più sostenibili.

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Redazione Trend-online.com

27 mar 2024