Cosa significa la scritta “0” negli alimenti, ecco perché è utile saperlo

La dicitura "zero" è presente su moltissimi alimenti, ma quel è il suo significato? E come cambia in base al prodotto? Scopriamolo assieme.

Sarà sicuramente capitato a tutti di trovare in commercio presso un supermercato o in un locale degli alimenti e delle bevande con la dicitura “zero” sull’etichetta. Gli alimenti o le bevande che contengono la dicitura “zero” molto spesso vengono scelti dalle persone che stanno seguendo una dieta ipocalorica, ma sono sempre sinonimo di un prodotto salutare?

Questa dicitura non significa sempre la stessa cosa, a seconda della tipologia di alimento il suo significato può variare.

Le bevande “zero”: cosa significa

Se trovate la dicitura “zero” sulle etichette nutrizionali di una bevanda significa che la stessa non contiene zuccheri.
Al posto del classico zucchero però sono presenti dei dolcificanti, come per esempio l’aspartame o il sucralosio che hanno un origine artificiale, il sorbitolo e il mannitolo che vengono estratti dall’alcol, o la stevia, che invece ha un origine naturale. Questo significa che se trovate la suddetta dicitura su una bibita che normalmente contiene zuccheri, questa non ne contiene.

Forse vi ricordate che molte delle stesse bevande che ora presentano la scritta “zero” avevano anche la dicitura “light”, la differenza sta negli ingredienti contenuti all’interno della bevanda. La decisione di cambiare la dicitura è puramente una questione di marketing, in quanto è stato studiato che la scritta “zero” è maggiormente apprezzata dai consumatori.

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I dolcificanti artificiali fanno male?

Quando parliamo di bevande “zero” oppure bevande “light” sappiamo che al posto degli zuccheri tradizionali troviamo allora interno degli zuccheri o dolcificanti artificiali.

Essendo, come dice la parola stessa, dei prodotti artificiali può sorgere spontanea la domanda rispetto alla qualità e salubrità degli stessi. Normalmente se manteniamo un utilizzo moderato di questi dolcificanti gli stessi non causano delle problematiche al nostro organismo.

Alcuni recenti studi hanno evidenziato come alcuni dolcificanti nonostante siano biologicamente inerti possono influire sul nostro organismo. Nello specifico sono stati paragonati aspartame, stevia e saccarina con il classico glucosio, si è visto come gli zuccheri artificiali possono andare ad alterare il microclima intestinale ovvero la cosiddetta flora batterica. Andando avanti con gli studi si è poi visto come, rispetto agli zuccheri artificiali, quelli di origine naturale aumentano anche la risposta glicemica.

La differenza tra gli yogurt “zero” e quelli tradizionali

La dicitura “zero” presente su alcuni yogurt in commercio è completamente differente da quella che troviamo sulle bibite. Sugli yogurt questa dicitura va ad indicare il contenuto di grassi all’interno dell’alimento, che in quelle confezioni è pari a 0.

Molte volte in commercio possiamo trovare yogurt con diverse percentuali di grasso, sempre con lo zero davanti da con una concentrazione diversa, per esempio potete trovare lo yogurt allo 0,1% di grasso. Nel caso degli zuccheri all’interno dello yogurt, li stessi rimangono identici, sia per la versione “zero” che per quella tradizionale. Se il vostro obiettivo è quello di mangiare meno zuccheri possibili non fatevi quindi ingannare da tale dicitura sugli yogurt, leggete sempre comunque la lista degli ingredienti.

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La stessa dicitura su formaggi e latticini

Se trovate la dicitura “zero” su una confezione di formaggi, o altri derivati del latte, possiamo dichiarare che si tratta di un prodotto con caratteristiche simili agli yogurt zero. Anche in questo caso il termine zero va ad indicare un basso, o in alcuni casi nullo, contenuto di grassi all’interno del prodotto.

In commercio possiamo trovare veramente pochi formaggi o derivati del latte che non contengono alcun tipo di grasso al loro interno. Possiamo invece trovare dei prodotti definiti come “light” ovvero che hanno un basso contenuto di grassi. In media i formaggi light presentano un contenuto di grassi inferiore agli stessi formaggi nella versione tradizionale pari al -20/30%.

Le marmellate senza zuccheri aggiunti

Negli ultimi anni sono comparse nei nostri supermercati anche una serie di marmellate e confetture identificate con la scritta 0% oppure “senza zuccheri aggiunti”.

Con la seconda tipologia possiamo facilmente individuare che tipo di prodotto stiamo andando a comprare, ovvero una marmellata che ha un basso quantitativo di zuccheri, in molti casi solo quelli della frutta stessa. Nei casi delle marmellate “senza zuccheri aggiunti” significa proprio che all’interno di quel prodotto non sono stati aggiunti altri zuccheri liberi, se non quelli già naturalmente presenti nei frutti.

Le tipologie di marmellata o confetture che presentano invece la dicitura “zero” esattamente come quelle sopracitate non hanno un quantitativo di zuccheri pari a zero ma si aggira comunque attorno ai 10/20 g su 100 di prodotto. In entrambi i casi si tratta sicuramente di una scelta più salutare, in quanto nelle normali confetture possiamo trovare fino a 70/80 g di zucchero 100 g di prodotto.

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