Surimi, piace a tanti ma sarebbe da evitare: ecco i motivi per non mangiarlo

Il surimi piace molto, perché il suo sapore è molto particolare. Ma cos’è davvero il surimi e perché è preferibile non mangiarlo?

Inutile dire che il surimi piace, perché il suo sapore è molto particolare. Coloro che dicono di non amarlo si riferiscono sicuramente al fatto che non è un alimento salutare e non che non abbia un buon gusto.

Ma cos’è davvero il surimi e perché è preferibile non mangiarlo?

Innanzitutto, dovremmo evitare addirittura di chiamarlo cibo e invece sarebbe meglio preparato alimentare. Infatti, il surimi non ha alcun tipo di nutriente ed è realizzato con lo scarto del pesce.

Ovviamente gli esaltatori di sapidità fanno sì che invece sia appetitoso e davvero invitante per il palato. Insomma un prodotto frutto dell’industria alimentare, concepito appositamente per attirare i più golosi, probabilmente ignari però di cosa stanno realmente ingerendo.

Cos’è il surimi

Forse in tanti non ricordano questo nome e lo conoscono invece come polpa di granchio.

Ecco, in sostanza due nomi per indicare lo stesso prodotto che, in realtà, del costoso crostaceo ovviamente non ha nulla.

Il surimi infatti è più paragonabile a un classico wurstel, però a base di sapore di pesce e non di carne, come avviene con i tradizionali di pollo e tacchino oppure di suino.

Il noto bastoncino di polpa di granchio ovviamente non è un prodotto che esiste in natura. Infatti è l’industria alimentare ad averlo “inventato”, pressando gli scarti della lavorazione di pesci come il nasello o il merluzzo e aggiungendo ogni genere di “prelibatezze” quali zuccheri, amidi, addensanti, coloranti, olio vegetale, sale e conservanti per ottenere il classico bastoncino bianco dentro e arancione all’esterno.

Ovviamente è meglio non mangiarlo non solo perché è realizzato dai “rifiuti” ma perché è un prodotto artificioso, realizzato dalle macchine con componenti “vuote” e sicuramente non nutrienti.

In aggiunta all’impasto (solo il 30% è “pesce” per così dire) c’è anche l’aroma di granchio, a cui il prodotto poi deve il nome commerciale. Sulle confezioni infatti, lungi dall’indicare “polpa” c’è scritto invece bastoncini al sapore di granchio.

Inutile dire che si tratta di un prodotto a buon mercato, come il classici wurstel per l’appunto, che si utilizza ad esempio nelle insalate di mare o nei panini farciti con tonno o maionese.

Perché è meglio non comprare né mangiare il surimi

Purtroppo la vita frenetica a cui oggi siamo sottoposti spinge inevitabilmente a una corsa contro il tempo, nell’arco di giornate in cui si deve lavorare, provvedere ai mille impegni dei figli, occuparsi della casa e magari fare anche un po’ di sport e avere un minimo di vita sociale.

Ecco che la spesa al supermercato e la preparazione dei pasti viene sempre più “delegata” a terzi ovvero alle industrie alimentari, che ben sanno dunque come fare presa sul consumatore.

Surgelati e piatti pronti sono ormai all’ordine del giorno nonché preparati alimentari come il surimi che in realtà è cibo spazzatura ma in grado di risolvere una cena in pochissimi minuti e senza sforzo.

Ma sono diversi i motivi per cui è meglio non mangiare surimi.

Come già abbiamo avuto modo di accennare, innanzitutto si tratta di un “falso” cibo, allo stesso modo delle finte “chele” di granchio (quelle impanate e fritte che si trovano ad esempio nei pub) o degli affettati di mare.

La materia prima del surimi è lo scarto (che quindi andrebbe buttato via) dei pesci utilizzati nell’industria alimentare, come i wurstel che sono realizzati dalla separazione “meccanica” delle parti di carne, quindi dalle macchine, trovando anche ossa o altro nella “poltiglia” che viene lavorata e poi addizionata con sostanze chimiche.

Senza contare che si tratta di prodotti ovviamente nocivi per la salute, non solo perché non naturali ma anche perché nel composto possono finire anche parti di rifiuti ormai guasti o infetti.

Infine, per quanto economico risulti acquistare una confezione di surimi al supermercato, in realtà va detto che in proporzione il suo prezzo è addirittura alto, visto che al suo interno, per l’appunto, non c’è proprio nulla.

Surimi, le idee alternative per sostituirlo nelle ricette

Purtroppo, come già anticipato in apertura dell’articolo, è il sapore di preparati a uso alimentare come il surimi, che lo rendono così appetitoso, come avviene con le patatine all’aperitivo o i wurstel sulla pizza.

Il punto è che bisogna imparare ad eliminare dalla propria alimentazione il cibo spazzatura, soprattutto cercando di acquistare il meno possibile cibi lavorati e processati, come piatti già pronti e magari solo da scongelare.

Se invece il motivo per cui fino a oggi hai acquistato surimi è la mancanza di tempo per preparare la cena, allora ecco qualche alternativa altrettanto veloce ma più salutare.

Per un’insalata di mare, è preferibile acquistare del salmone affumicato da aggiungere alla rucola ad esempio e a della feta greca e olive.

Per i bambini, che invece potrebbero non amare il salmone, si può dedicare un po’ di tempo della domenica a preparare dei piatti in anticipo per la settimana.

Anche il surimi si può fare in casa! Sicuramente sarà più naturale e senza conservanti, rispetto a quello industriale.

Questa è davvero un’idea speciale per una cena gustosa e veloce: il risotto cremoso senza burro.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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