Di seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Alessandro Cocco, CEO di Unicron Associates, al quale abbiamo rivolto delle domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse.
L'euro-dollaro si è indebolito ancora dopo i verbali dell'ultima riunione della Fed. Si scenderà ancora?
L'euro-dollaro ha bucato la soglia degli 1,17 e se non riuscirà a riportarsi prontamente sopra livello, la discesa proseguirà verso quota 1,16, minimi segnati tra ottobre e novembre 2020.
Al di sotto di area 1,16 per il cross segnaliamo un supporto ancora più basso a 1,1420.
Se l'euro-dollaro dovesse riportarsi sopra 1,17 si potrebbe assistere ad un recupero con primo target a 1,18/1,1808. Oltre questo livello si aprirà uno scenario rialzista che avrà come possibile approdo la soglia di 1,1915.
Vista per l'attuale impostazione dell'euro-dollaro diventa difficile pensare ad un'evoluzione di questo tipo nel breve. L'orientamento per ora resta ribassista, avvalorato dalla rottura di quota 1,17 che induce a pensare a nuove flessioni dei corsi.
L'oro sta indietreggiando un po', mantenendosi per ora sotto quota 1.800 dollari: quali i possibili scenari ora?
L'oro si è scontrato con una resistenza, ricordando che l'area dei 1.795 dollari era il supporto che stava tenendo i prezzi prima del crollo.
Le quotazioni si sono riportate su questi livelli, il raggiungimento dei quali sta creando un po' di congestione tra i 1.775 e i 1.795 dollari.
In caso di rottura al rialzo di quest'ultima soglia il gold proseguirà verso i 1.834 dollari, mentre sotto i 1.775 dollari punterà prima ai 1.750 dollari e poi intorno ai minimi di agosto intorno a 1.685 dollari.
Il petrolio ha continuato a scendere anche ieri, arrivando a lambire i livelli dell'ultima decade di maggio. Cosa può dirci di questo asset?
Il petrolio ha rotto quota 65,2/65 dollari con una certa violenza e nella giornata di ieri sembrava aver messo nel mirino la soglia dei 62 dollari prima di avviare un rimbalzo dai minimi.
Se l'oro nero dovesse bucare anche i 62 dollari vedrà aprirsi spazi al ribassi fino ai 58 dollari, mentre in caso di ripresa sopra i 65 dollari si potrà assistere ad una salita fino a 68 dollari.
I mercati azionari hanno reagito male alle ultime indicazioni arrivate dalla Fed. Si tratta di un calo passeggero o è l'inizio di un ribasso più profondo?
I mercati azionari hanno avviato un ritracciamento che ha portato a violare i primi supporti e a spingersi verso i successivi.
Non è da escludere che gli indici possano anche dare vita ad un rimbalzo, ma se questo segnale non dovesse arrivare bisognerà mettere in conto nuovi cali.
I rischi al ribasso ora ci sono e rimarranno fino a quando non ci sarà un primo segnale o quantomeno qualcosa che possa dare un po' di luce.
La view al momento è negativa, ma se ci dovesse una seduta con un po' di volatilità e un po' di impulso positivo, i mercati azionari potranno recuperare.
Resta da vedere in sostanza se gli indici saranno in grado da subito di dare vita ad un rimbalzo da subito o se al contrario ripiegheranno ancora prima di farlo.