Di seguito riportiamo l'intervista a Pietro Paciello, CEO e Chief Analyst della Pro Markets Sagl, Asset Management Company, al quale abbiamo rivolto alcune domande sul quadro intermarket e sulle strategie da seguire.Per seguire Pietro Paciello, autore del libro Trading Plan, clicca qui.
L'euro-dollaro sta provando ad allungare verso quota 1,175, mentre il dollaro-yen viaggiano intorno ad area 110,5. Cosa può dirci di questi due cross?
In questo momento il grafico che spiega meglio il comportamento dei due cross è quello del dollar index che negli ultimi tempi ha sviluppato una dinamica di trading range abbastanza chiara ed evidente, muovendosi in un'area graficamente ben definita.
Pochi giorni fa il dollar index è arrivato a testare la base superiore di questa dinamica che ho appena descritto in zona 93,2 dove ha trovato una resistenza.

Contestualmente a questa pausa del dollar index, l'euro-dollaro si è fermato in un'area di doppio minimo in zona 1,17 e anche il dollaro-yen, che stava vedendo un apprezzamento notevole, ha interrotto la sua marcia.
Più che parlare di forza o debolezza di euro-dollaro e dollaro-yen, continuerei a seguire nei prossimi giorni il dollaro in generale attraverso il dollar index.
Per l'euro-dollaro segnalo la perfetta tenuta del doppio minimo in area 1,17: si è sviluppata una reazione iniziale e fino a quando sarà tenuta la soglia appena indicata, mi sembra opportuno aprire posizioni long con prudenza.
Il grafico parla abbastanza chiaro: dai valori attuali l'euro-dollaro dovrebbe dare vita ad un bel rimbalzo verso zona 1,185.
Se al contrario area 1,17 venisse violata al ribasso, la prossima tappa sarebbe 1,16, ma per il momento sono long, con stop sotto 1,685/1,1690 e target teorico a 1,185.

Quanto al dollaro-yen, il grande breakout ribassista avvenuto diverse settimane fa sta rientrando, nel senso che il rimbalzo del biglietto verde degli ultimi giorni ha interrotto la fase di apprezzamento dello yen.
Al momento abbiamo una fase interlocutoria e poco significativa e se dovessi scegliere il grafico su cui operare non avrei dubbi e proverei a tradare l'euro-dollaro moderatamente al rialzo.
Sul dollaro-yen non escludo un ritorno in zona 109,5 e per ritrovare una fase decisa di apprezzamento della valuta nipponica aspetterei una rottura di quota 108,5.

L'oro sta riprendendo quota e sta provando a spingersi oltre i 1.750 dollari. Vede ulteriori recuperi nel breve?
Quello dell'oro è un caso molto particolare, perchè domenica notte è stato realizzato un cosiddetto flash crash, facile da confezionare quando ci volumi bassi volumi.
L'area dei 1.680 dollari dove si è fermato il gold, non era però un riferimento casuale, ma un supporto statico abbastanza consistente.
La mia idea sull'oro è che il grafico sia un po' compromesso operativamente parlando e sono sempre dell'avviso che ha fatto bene chi ha saputo comprare in area 1.680 dollari.

Mi aspetto nei prossimi giorni un tentativo di recupero del flash crash verso zona 1.790 dollari, dove il gold troverà delle resistenze abbastanza forti.
Difficile operare in questo momento, fermo restando che area 1.680 diventa un livello strategico, sotto cui si aprirebbero scenari ribassisti che fino a pochi giorni fa sembravano impensabili.
Il petrolio ha reagito dai recenti minimi, ma resta sotto i 70 dollari al barile per ora. Quali indicazioni ci può fornire per questa materia prima?
Il petrolio si sta muovendo graficamente in maniera eccellente, con un'apertura settimanale che ha visto una pressione ribassista abbastanza anomala.
Il calo si è fermato sul precedente minimo relativo in area 65 dollari, quindi finchè le quotazioni si manterranno al di sopra di tale soglia il petrolio sarà da comprare.

Vedo al momento un potenziale recupero verso zona 72 dollari al barile, dove potrebbe fermarsi il rimbalzo. Ora siamo in mezzo al guado, ossia su un livello sostanzialmente equidistante tra il supporto a 65 dollari e la resistenza a 72 dollari.
I mercati azionari restano ancorati sui massimi, in diversi casi storici. L'intonazione positiva è destinata a durare?
La descrizione appena fatta per il quadro intermarket palesa un aspetto fondamentale, tipico peraltro del periodo estivo, ossia che siamo in trading range.
Il grafico dell'S&P500 parla chiaro: fino a quando si mantiene al di sopra dei 4.350/4.300 punti non vedo motivi per parlare di debolezza.
Certo, pur realizzando nuovi record, i mercati vivono fasi ascendenti più contenute, non si sale più violentemente come in passato.

Il trend rialzista rimane immutato e sceglierei l'S&P500 per valutare se la tendenza in atto resterà intatta o meno. Fino a quando sarà difesa quota 4.300 sarei tranquillo e vedrei come normali e corretti i record storici cui stiamo assistendo.
Non c'è pressione ribassista e quindi in caso di storni dell'S&P500 verso area 4.300 sarà un'occasione d'acquisto, perchè al momento nessun sembra voglia far scendere questi mercati.