Borse caleranno, alert Wall Street. Eur/Usd, che fare

Le Borse UE si mostra più resilienti di quelle americane ed è facile spiegare perchè ciò accade: cosa aspettarsi ora? La view di Davide Biocchi.

Di seguito riportiamo l’intervista a Davide Biocchi, professional trader, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse. 

L’euro-dollaro sta rotolando verso area 1,04. Quali le attese per le prossime sedute?

Per l’euro-dollaro il supporto che può funzionare è a quota 1,035, ma se continuano queste condizioni di differente policy tra le BCE e la Fed, non ci sarebbe da scandalizzarsi se le due valute andassero alla pari.

E’ chiaro che se la BCE rimane inattiva, la forchetta con la Fed, che pian piano alzerà ancora i tassi, si amplierà ulteriormente, rendendo più credibile la parità per l’euro-dollaro.

Non è detto che questo accada, perchè la BCE in qualsiasi momento potrebbe annunciare anch’essa un’azione e a quel punto riporterebbe più in equilibrio questa situazione.

Che il dollaro sia fortissimo lo si vede anche dal fatto che il dollaro index ha violato al rialzo quota 103,7 che da 6-7 anni conteneva qualsiasi velleità di recupero di forza da parte dell’euro.

I suddetti valori non venivano superati da inizio 2003 dal dollar index, quindi siamo in una contesto difficile.

Nel breve quindi sono possibili nuovi cali per l’euro-dollaro, così come si potrebbe anche rimbalzare, ma a me sembra che dopo aver consolidato, lo scenario veda un nuovo spunto ribassista.

L’oro sta provando a mantenersi intorno ad area 1.850 dollari. Qual è la sua view?

L’oro soffre per un motivo banale: è un bene rifugio, ma in questo momento non si percepisce questa necessità che potrebbe tornare in auge in caso di escalation della guerra, ma per ora non siamo a questo.

Il gold è anche un’alternativa ai bond, soprattutto quando questi hanno un rendimento reale negativo.Chi compra ora un decennale e guarda all’inflazione attesa nel decennio, il rendimento sopra il 3% è tornato favorevole, quindi è palese che l’oro sia un po’ penalizzato.

Dal post Covid il gold ha un trading range ampio tra i 1.680 e i 2.080 dollari, massimi storici toccati due volte. Non so se le quotazioni potranno tornare o meno in area 1.680 dollari, ma diciamo che a 1.835 dollari c’è un primo supporto, sotto cui si guarderà al sostegno dei 1.765 dollari.

Cosa può dirci in merito al recente andamento del petrolio e quali le attese nel breve?

Lo spike a 130 dollari del petrolio è stato l’eccesso emotivo della guerra. Cancellato quello dai nostri grafici, diciamo che l’oro nero è in un trading range ampio di 20 dollari tra i 95 e i 115 dollari.

Quello che si vede bene dal grafico è che la volatilità adesso si sta contraendo e il range si sta un po’ restringendo. I 100 dollari sono sempre un’attrazione fatale dall’alto e dal basso, certo è che sopra i 115 dollari si tornerebbe in uno scenario di grande paura, mentre sotto i 95 dollari in uno scenario più recessivo.

Come leggere l’attuale situazione dei mercati azionari e quali le previsioni per le prossime sedute?

Quello a cui stiamo assistendo negli Stati Uniti è una cosa piuttosto semplice: si esce dall’azionario e si switcha sull’obbligazionario.

Abbiamo visti gli indici e anche le commodities calare, ma non c’è panico e potremo dire che è una demolizione controllata.

La liquidità fluisce verso l’obbligazionario con il rendimento arrivato al 3,2%, da lì sono partiti gli acquisti e siamo arrivati al 2,9%.

Lo shopping non è ancora terminato e non so quando finirà, ma ci sarà un punto in cui gli acquisti si fermeranno.  Da sottolineare intanto la resilienza dell’Europa rispetto agli Stati Uniti. In passato mi sono speso per spiegare il tecnicismo per cui i mercati post Covid sono saliti in barba a un’economia che non andava da nessuna parte.

Più volte abbiamo detto che le Borse più che andare dietro all’economia, di cui dovrebbero essere uno specchio realistico, almeno in proiezione, hanno seguito i bilanci delle Banche Centrali.

Più queste ultime hanno immesso liquidità nei mercati, più questi ultimi sono saliti e per coerenza con quel principio bisogna dire che ora che le Banche Centrali si sono alzate dal tavolo e vogliono indietro le fiches, ora i mercati dovrebbero scendere.

In effetti questa sembrerebbe essere una perfetta spiegazione del perchè gli Stati Uniti scendono e l’Europa è più resiliente.

Mentre la Fed i soldi non li sta più mettendo sul tavolo e sta iniziando a toglierli, la BCE è ancora lì che sta mettendo qualcosa e deve ancora decidere il da farsi.

In Europa questo fenomeno è in atto in maniera minore, tanto che in America il 3% lo si ha con il bond tripla A, mentre in Europa con il BTP tripla B, e si capisce bene la differenza.     

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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