Borse in rimonta: è solo un bluff? Eur/Usd e petrolio buy?

Le Borse si mostrano vivaci e sembra tornato il risk-on, ma ci sono alcuni aspetti da non sottovalutare. La view di Davide Biocchi.

Di seguito riportiamo l’intervista a Davide Biocchi, professional trader, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse.

L’euro-dollaro sta provando ad allungare sopra quota 1,10. C’è spazio per ulteriori recuperi nel breve?

Quello che abbiamo notato sui mercati da ieri e il ritorno di una certa fase risk-on. Le Borse sono salite e i bond sono calati con rendimenti in ascesa, c’è stato un calo dell’oro, ma anche del petrolio.

La Fed non ha riservato sorprese e come da previsioni ha alzato di un quarto di punto i tassi di interesse. Il piano della Fed prevede ulteriori incrementi del costo del denaro per arrivare al 2% quest’anno e continuare a salire nel 2023 fino al 3%.

Il tutto ovviamente al netto di eventuali cambi di scenario, visto che la Fed ha dichiarato apertamente che sarà “data depending”, cioè si muoverà in base all’andamento dei dati macro, modulando quindi sugli stessi i suoi interventi in materia di politica monetaria.

L’euro-dollaro di fatto ha già scontato quello che c’era da scontare e lo dimostra il fatto che già da alcuni giorni si stava muovendo intorno ad area 1,10, senza registrare variazioni degne di nota.

Il quadro di fondo non dovrebbe cambiare di molto, nel senso che mi aspetto ancora un cross in laterale. Il range per l’euro-dollaro dovrebbe essere racchiuso tra i recenti minimi a quota 1,08 e l’area degli 1,115.

Fino a quando le quotazioni non andranno oltre uno di questi due estremi, il movimento sarà laterale senza grandi spunti.

L’oro è tornato velocemente indietro dopo aver testato nuovamente i massimi storici in area 2.070 dollari. Cosa può dirci di questo asset?

L’oro ha vissuto un movimento davvero molto rapido, tanto in salita quando successivamente in discesa.

Le tensioni geopolitiche sfociate nel conflitto tra Russia e Ucraina lo hanno spinto fino ad area 2.070 dollari e non appena sui mercati si è riaffacciato quel risk-on di cui parlavo prima, gli investitori sono passati alla cassa.  

C’è da dire che l’oro oltre ad essere un bene rifugio, ha anche un’altra caratteristica, ossia quello di essere alternativo ai rendimenti dei bond USA.

Non stupisce quindi che una salita di questi ultimi sia stata accompagnata da un calo dell’oro che, tuttavia, fino a quando si manterrà sopra i 1.900 dollari potrebbe salire, ma non mi aspetto un ritorno dei corsi sui massimi storici almeno nell’immediato.

Il petrolio ha stornato con decisione e rapidità dai massimi toccati in area 130 dollari. Quali i possibili scenari?

Come sa bene chi mi segue, negli ultimi tempi ho sempre parlato dell’area dei 100 dollari come livello calamita per le quotazioni del petrolio.

Non appena le tensioni geopolitiche si sono intensificate, le quotazioni dell’oro nero sono balzate in area 100 dollari, ma subito sono andate ben oltre.

C’è da dire che la volata fino a 130 dollari è a mio avviso frutto di una semplice speculazione.

Non a caso, non appena il mercato ha iniziato a metabolizzare i rischi legati alla guerra, si è avuto un deciso ridimensionamento del petrolio, tornato anche al di sotto dei 100 dollari, quasi sui valori su cui viaggiava prima dello scoppio del conflitto.

Non mi aspetto ora grandi movimenti per il petrolio che secondo me dovrebbe consolidare intorno ai livelli attuali, con baricentro di oscillazione l’area dei 100 dollari.

Le Borse hanno recuperato bene dai minimi: si aspetta ulteriori sviluppi positivi nel breve?

Parlavamo prima di un ritrovato scenario risk-on che ovviamente si è tradotto in un netto recupero degli indici azionari.

Superata la paura iniziale legata allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, le Borse sono tornate a recuperare terreno, malgrado non sia cambiato granchè a livello geopolitico.

Si è verificato sostanzialmente lo stesso scenario che si è materializzato dopo lo scoppio della pandemia, quando le Borse ad un certo punto hanno avviato un movimento rialzista dopo il crollo, arrivando addirittura a triplicare i prezzi in alcuni casi.

Questo è quanto sembra avvenire adesso, ma onestamente ho dei dubbi sulla bontà e sull’affidabilità del movimento in atto.

L’azionario deve fare i conti con l’economia che a mio avviso non tornerà sugli stessi livelli che avevano portato ad esempio il Ftse Mib a 28.000 punti.

Anche se la guerra Russia-Ucraina dovesse finire domani, ci saranno i cocci economici che si faranno sentire nel tempo.

Il problema è che economia e Borse in questo momento si muovono lungo binari diversi, ma uno dei due bleffa, come accaduto dopo la pandemia.

Allora era stato l’azionario a bleffare, ma era riuscito poi a mantenersi a galla grazie al sostegno delle Banche Centrali.

Cosa potrebbe accadere ora che invece non c’è più questo supporto? Questo è l’interrogativo chiave che mi induce ad avere cautela sulle Borse in questo momento.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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