Borse in rialzo: Europa batterà USA. Eur/Usd in pericolo?

Le Borse continuano a salire senza sosta, ma è possibile che avremo una fase di stabilità intorno ai livelli attuali. La vie di Emanuele Rigo.

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Di seguito riportiamo l'intervista ad Emanuele Rigo, General Manager di Newtraderlab, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse.

L'euro-dollaro sta gravitando intorno all'area degli 1,19: quali i possibili scenari nel breve?

La scorsa settimana avevamo anticipato che l'euro-dollaro sarebbe sceso un po' e così è stato.

L'impatto principale si è avuto dall'aumento degli acquisti nell'ambito del PEPP della BCE che ha dato l'input al movimento di indebolimento dell'euro-dollaro.

A ciò si è unito l'andamento generale dei dati macro e da più parti c'è la conferma che l'economia USA, malgrado i sobbalzi, continua a macinare utili, andando in direzione dell'uscita dal QE della Fed.

Tutto questo mostra un quadro di parziale indebolimento per l'euro-dollaro, con la possibilità di assistere a nuove discese.

Come sempre in questo periodo, ci sono movimenti sempre molto moderati, quindi mi aspetto una prosecuzione della discesa, ma senza particolari scossoni.  

Dal punto di vista macro ci saranno importanti dati macro nel corso della settimana, fermo restando che mi aspetto un leggero arretramento dell'euro-dollaro verso 1,188 prima e 1,185 in seguito.

In caso di flessioni oltre quest'ultima soglia si apriranno spazi ribassisti importanti, con proiezioni a 1,17 e 1,16.

L'oro è sceso ad un passo da quota 1.750 dollari prima di risalire in parte la china. C'è il rischio di nuovi cali nel breve?

L'oro ha seguito in maniera perfetta l'andamento dell'euro-dollaro, confermando quindi la sua alternatività ai tassi americani che iniziano a farsi sentire, penalizzando il gold.

Il metallo giallo ha abbandonato la conformazione di breve periodo, per spostarsi verso una di più lungo termine, con prossimo target al ribasso in area 1.730 dollari.

Se quest'ultimo livello non dovesse tenere, l'oro rischierà di scendere sotto i 1.700 dollari l'oncia.

Il petrolio continua a viaggiare a ridosso dei massimi dell'anno: la corsa al rialzo continuerà?

Sul petrolio sta aumentando la volatilità, con le quotazioni che sono scese anche sotto i 72 dollari e salite oltre i 74 dollari.

Dovrebbe essere confermato l'outlook di forza, anche se c'è stato quale segnale negativo in arrivo dalla Cina che aveva portato ad un indebolimento delle quotazioni, subito stornato.

Con la stagione estiva, il consumo di petrolio sia per le auto e i viaggi in generale, potrebbe favorire una conferma della fase di forza dell'oro nero.

Ci sono alcune situazioni che saranno determinanti: il deal con l'Iran sul nucleare che potrebbe aprire il mercato ad una delle produzioni più grandi, quale quella iraniana e ciò dovrebbe indebolire le quotazioni del petrolio nel medio termine.

Di converso, c'è la decisione dell'Opec+ che ha avvertito in merito ad una possibile riduzione del ritmo di tagli della produzione.

Questo dovrebbe mantenere il prezzo dell'oro nero su livelli non molto lontani da quelli attuali. In altre parole ci sono due forze controbilanciate, il deal iraniano da una parte e la posizione dell'Opec+ dall'altra.Non mi aspetto un rialzo del petrolio oltre i 75 dollari e vedo piuttosto una conferma tra i 70 e i 74-75 dollari al barile.

I mercati azionari continua a segnare nuovi massimi: quali riflessioni si possono fare sull'attuale situazione? 

I mercati azionari continuano a salire senza sosta, ma è possibile che vedremo una situazione di stabilità intorno ai massimi attuali per qualche tempo.

Nelle prossime settimane saranno diffuse le trimestrali societarie che dovrebbero confermare aziende solide, stabili e che continuano a produrre utili, giustificando quindi le quotazioni. 

Questo perchè c'è ancora il sostegno delle Banche Centrali e non c'è pericolo che questo manchi almeno per il momento.

Le Borse quindi continuano a festeggiare, con l'Europa che ha maggiore spazio di crescita rispetto agli Stati Uniti.

C'è la possibilità che ci sia un po' di spostamento verso il mercato europeo, complice anche l'indebolimento della moneta unica in atto da qualche tempo.

L'azionario conferma quindi la fase di forza, con l'Europa più favorita degli Stati Uniti, ma sarà tutto ingessato almeno fino alla riunione della Fed in agenda ad agosto.