Le Borse caleranno: ecco quando. Eur/Usd e Petrolio giù?

Le Borse dovrebbero restare a galla nel breve in attesa dei dividendi, ma lo scenario è destinato a mutare. La view di Davide Biocchi.

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Di seguito riportiamo l'intervista a Davide Biocchi, professional trader, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse.

L'euro-dollaro si è indebolito nuovamente scendendo sotto quota 109. Quali le attese nel breve?

L'euro-dollaro si è indebolito per un motivo che ha un nome e un cognome, Lael Brainard, membro della Fed notoriamente colomba che improvvisamente è diventata falco, parlando di nuovi rialzi dei tassi USA.

Questo è un fattore importante perchè improvvisamente anche le anime più inclini ai sostegni, dicono non solo basta aiuti, ma parlano anche di riduzione del bilancio.

Quest'ultima potrebbe essere di circa 95 miliardi di dollari al mese e si tratta di una cifra che equivale a poco meno di quello che la Fed acquistava prima, paria 120 miliardi di dollari quando si era a pieno regime.

L'euro così soffre contro il dollaro, anche perchè non arrivano notizie da parte della BCE che anzi conferma di voler essere anche lei falco, ma è molto più indietro della Fed nel processo.

Il dollaro quindi si rafforza anche perchè inizia ad avere un rendimento più attraente.

Per l'euro-dollaro il minimo precedente era a 1,08 e dovrebbe essere il potenziale target, mentre se dovesse scendere oltre si proietterà in area 1,06.

L'oro continua a rimanere sostanzialmente sugli stessi valori. Questa situazione è destinata a durare?

Diversi sono gli elementi che possono muovere l'oro che è bene rifugio, ma anche antagonista del rendimento americano.

Più quest'ultimo sale e più scende il gold che di fatto non offre rendimento, ma è chiaro che è ancora sugli scudi perchè il rendimento facciale meno l'inflazione offre ancora un rendimento reale ancora negativo negli Stati Uniti.

A breve credo che questa componente sia destinata un po' a rientrare, perchè abbiamo il trend del rendimento in fortissima crescita.

Il decennale USA al momento è sopra il 2,6%, ma sul grafico c'è un testa spalle rialzista che ha un rendimento superiore al 3%.     

Un giorno arriveremo con un'inflazione al 3%-4% e con un rendimento sopra il 3%  allora lì l'oro soffrirà. Come detto prima però, il gold è anche un bene rifugio per cui si mantiene nel trading range tra 1.880/1.890 e 1.965 dollari.

In caso di escalation in qualsiasi momento l'oro andrà veloce fino al record storico in area 2.070/2.080 dollari. Se al contrario non succede niente su questo fronte e va avanti invece il processo per cui cresce il rendimento e scende l'inflazione, allora in quel caso l'oro si muoverà verso il basso.

Il petrolio sta arretrando nuovamente verso i recenti minimi di periodo. Si aspetta ulteriori ribassi?

Il petrolio è tornato sotto i 100 dollari e credo che il rallentamento cinese pesi, con Shanghai di nuovo in lockdown.

Le aspettative da un punto di vista dell'economia sono di un rallentamento e questo non aiuta il petrolio che potrebbe scendere in primis fino al primo supporto utile a 94 dollari.

In caso di violazione anche di questa soglia, l'oro nero potrebbe scendere fino a 85 dollari prima di trovar un sostegno degno di nota.

Le Borse sono tornate a mostrare incertezza e nervosismo. Cosa può dirci in merito all'azionario?

Sulle Borse vediamo un giochino di cui abbiamo già parlato e che mi preme ribadire.

Fino a marzo in maniera decrescente e fino a novembre in maniera sistematica, abbiamo avuto sul mercato un attore forte, seduto al tavolo, che come un ente benefico metteva ogni mese sul tavolo 80 miliardi di dollari.

Questo attore non comprava le azioni, ma di fatto obbligava gli altri ad acquistarle perchè quegli 80 miliardi generavano il concetto della mancanza di un'alternativa.

Quell'attore ora ha detto basta e con anticipo a fatto sapere che non giocherà più. Quando la Fed si è alzata dal tavolo ha fatto due cose: ha alzato i tassi e ora ridurrà il bilancio, che equivale a chiedere delle fiches indietro.

A quel punto i giocatori vedono andar via il Cristiano Ronaldo del tavolo  devono iniziare a conoscere i nuovi attori.

Il posto della Fed è stato preso per dimensione dalle gestioni patrimoniali che però si differenziano dalla Banca Centrale USA per il fatto di essere più volubili e di non fare beneficenza. 

E' evidente che ci sarà un deflusso dall'azionario verso un bond che tornerà ad essere interessante. Se teniamo conto di questi elementi dobbiamo pensare che quello che manca per andare da qui ai massimi del mercato sono soldi che qualcuno deve mettere sul mercato.

Di fronte a un'economia con delle incognite, a una stagionalità che dopo i dividendi vede gli operatori più propensi a vendere e di fronte a una Fed che prima sosteneva i mercati e ora palesemente remerà contro, chi si metterà contro tutti questi elementi?

Ci sono dei tecnicismi che mi fanno pensare che le Borse debbano scendere, così come prima dicevo che ce n'erano altri per cui ti turavi il naso e compravi.

Mi aspetto che l'azionario nel breve tenda a rimanere qui ora perchè si aspettano i dividendi, ma dopo lo stacco e nel momento in cui la Fed inizierà a vendere 95 miliardi di dollari al mese, sarà probabile un calo dell'equity.