Di seguito riportiamo l’intervista a Pietro Paciello, CEO e Chief Analyst della Paciello Trading Academy, al quale abbiamo rivolto alcune domande sul quadro intermarket e sulle strategie da seguire.Per seguire Pietro Paciello, autore del libro Trading Plan, clicca qui.
L’euro-dollaro continua a salire con grinta all’indomani del dato sull’inflazione USA. Quali le attese nel breve?
Il movimento attuale non é individuale, nel senso che non riguarda solo l’euro-dollaro, ma tutte le valute pro e contro biglietto verde.
Sembra un movimento strutturale anche perchè osservando il dollar index si nota che il breakout ribassista è molto evidente e violento, quindi potrebbe trattarsi di un’inversione.
L’euro-dollaro pare avere un obiettivo di breve in zona 1,0350, dove incontra una precedente area statica di massimi e minimi relativi.
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Volendo parlare di un target con una proiezione temporale più ampia, area 1,06 è la resistenza da raggiungere e su cui misurare eventuali reazioni prima di parlare di un’inversione di tendenza.
Per ora si può parlare di un’inversione solo di breve e perchè sia anche di lungo bisogna attendere il superamento di area 1,06, al momento poco fattibile.
Da notare che il movimento di recupero è partito dopo tre minimi crescenti molto belli, di cui l’ultimo a 0,972. Vediamo cosa succede a 1,035 e poi a 1,06, ma possiamo dire che la debolezza strutturale dell’euro-dollaro è stato messa un po’ da parte per ora.
Il dollaro-yen si sta muovendo in maniera speculare all’euro-dollaro. Qual è la sua view su questo cross?
Con il dato sull’inflazione USA e la forte vendita di dollari che ne è seguita, c’è stata la rottura di quota 140,50, supporto strategico.
Anche in questo caso si intravede un’inversione della tendenza di lungo termine, ma anche per il dollaro-yen non abbiamo grandi obiettivi dinamici da segnalare.
Mettiamo in guarda in merito a un eventuale ritorno sopra quota 142 che sarebbe una negazione di quanto stiamo osservando.
Se il dollaro-yen non tornerà al di sopra dei 142 si potrà parlare di un’inversione di tendenza di lungo e con gradualità potrà arrivare approcciare area 132.
Per ora eventuali recuperi del cross fino a quota 142 andranno interpretati come tentativi su cui trovare un posizionamento short.
L’oro sta guadagnando ancora terreno oltre i 1.750 dollari. Cosa può dirci di questo asset?
Sull’oro io chiamo un’inversione di lungo: al di là del fatto che il recente rimbalzo è stato caratterizzato sicuramente da un perfetto triplo minimo in zona 1.615 dollari e che ci sia stato poi il breakout dei 1.680 dollari, è vero che tutto ciò è stato favorito dalla debolezza del dollaro, ma è anche vero che c’è stato un riposizionamento da parte dei principali operatori.
Nei portafogli di molti gestori il gold sta riprendendo una certa presenza e a livello grafico il prossimo obiettivo è a 1.805/1.810 dollari, dove si è fermato più volte nel recente passato.
Cosa può dirci in merito al recente andamento del petrolio e quali le attese per le prossime sedute?
E’ stata la stabilizzazione persistente del petrolio in zona 80-85 dollari a generare la decelerazione della spinta inflattiva.
L’oro nero però per me rimane long e sulla debolezza è da comprare: clamoroso è stato il pull-back in area 81 dollari da cui è partito un recupero abbastanza consistente.
Come valuta il rialzo messo a segno nelle ultime ore dai mercati azionari e quali i possibili sviluppi?
Il rialzo delle Borse è sicuramente da legare a doppio filo al dato di ieri sull’inflazione USA.
A me sembra un recupero un po’ troppo volatile, ma c’è da dire che il Dax e il Ftse Mib erano in uno stato di buona salute già da diverse sedute.
Credo che la gamba rialzista di ieri potrà e dovrà rientrare almeno in parte perchè è una gamba di volatilità e di eccesso di ottimismo.
Non vedo uno scenario di lungo cambiare più di tanto, ma nel breve il calo dell’inflazione lascia ben sperare.
Per ora i mercati azionari sono da classificare come rialzisti, ma presterei attenzione perchè ad esempio il Dax a mio avviso è arrivato e quindi sui livelli attuali merita forse una piccola e breve speculazione ribassista.
Dopo di ciò è indubbio che ora l’azionario sia da comprare sulla debolezza, quindi abbandoniamo la visione catastrofista sui mercati che pare abbiano superato il periodo più difficile.