Ftse Mib con poca benzina: e ora? Eur/Usd e Petrolio buy?

Il Ftse Mib difficilmente dovrebbe spingersi tanto più in alto dei livelli raggiunti: fin dove può calare. La view di Antonello Marceddu.

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata ad Antonello Marceddu, trader indipendente, al quale abbiamo rivolto alcune domande sui principali indici azionari, con una particolare attenzione rivolta a Piazza Affari.

Il Ftse Mib sta provando ad allungare nuovamente in direzione dei top delle ultime sedute. Quali le attese nel breve?

Nella scorsa intervista avevo parlato della possibile formazione di un testa spalle rialzista sul grafico del Ftse Mib.

L’indice di fatto è riuscito a saltare quasi a piè pari la neckline e con questo momento ha lasciato aperti due gap.

Uno è riferito alle sedute del 27 e del 28 luglio e l’altro del 28 e 29 luglio, mentre lunedì l’indice ha provato colmare quello aperto tra il 10 e il 13 giugno scorsi, riuscendo a chiuderlo ieri con il superamento di area 22.550.

La mia idea però è che il Ftse Mib possa non avere ulteriore benzina per spingersi in avanti.

La seduta di lunedì mostra sul grafico una figura chiamata “martello rovesciato”, quasi una shooting star, mente la giornata di martedì ha creato un hammer, per cui non sembra molto presente la forza del mercato.

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Da notare che l’indicatore ATR, che misura l’ampiezza della volatilità, mostra un movimento abbastanza timido.Secondo me c’è una fase di stanca pe il Ftse Mib che difficilmente dovrebbe andare molto oltre i livelli appena raggiunti.

Mi aspetterei in primis la chiusura dei gap indicati prima, con un possibile approdo in area 22.000, senza quindi mettere in conto ribassi particolarmente profondi.

In questo momento, quindi, la mia view sul Ftse Mib è lateral-ribassista, motivo per cui consiglio di muoversi con una certa cautela nelle prossime sedute.

L’euro-dollaro si è riportato al di sotto di quota 1,02. C’è il rischio di ulteriori ripiegamenti?

Fino alla settimana scorsa e con l’apertura di lunedì, avrei pensato che l’euro-dollaro avrebbe potuto avere l’opportunità di superare quei massimi che hanno collegato l’ultimo periodo.

Si tratta di 11 candele che hanno testato sempre più spesso quota 1,026/1,0265 e il cross ha anche provato a sfondare tale soglia, senza riuscire a riposizionarsi sopra tale soglia.

Martedì l’euro-dollaro ha toccato un top ni area 1,029, realizzando un falso breakout per poi avviare una discesa.

Analizzando i volumi di questo calo, si nota che sono importanti e sembrerebbe che ancora una volta si voglia negare la fase rialzista dell’euro-dollaro.

La dinamica ribassista è ancora presente e c’è ben poco da verificare, motivo per cui mi aspetto anche ulteriori cali verso quota 1,012/1,010.

Ufficialmente l’euro-dollaro resta in una fase di congestione tra 1,027 e 1,010 e fino a quando non sarà bucato uno di questi due estremi, al rialzo e al ribasso rispettivamente, bisognerà attendere sviluppi che possa dare direzionalità.

Ricordiamo che venerdì ci sono i dati sul lavoro USA che potrebbero anche interrompere questa lateralità dell’euro-dollaro.  

Il petrolio ha continuato a scendere dopo il meeting dell’Opec+. Qual è la sua view su questo asset?

Il petrolio è partito ieri con un bel ribasso, seguito martedì da una seduta un po’ interlocutoria, cui ha fatto seguito una ripresa delle vendite ieri.

I volumi ieri sono stati elevati, quindi potrebbero far pensare a ulteriori cali nel breve.

Solo con un ritorno al di sopra dei 94/95 dollari si potrà pensare ad un recupero che avrà come primo target i 98/99 dollari e come obiettivo successivo quota 101/102 dollari.

Con discese confermate sotto i 92/91 dollari il petroli approderà prima a 90 dollari e poi a 88/87 dollari.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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