Borse caute, ma nuovi massimi in vista. Eur/Usd ancora short

Le trimestrali non dovrebbero offrire spunti per uno storno dell'azionario che vivrà ancora un periodo di grazia. L'analisi di Emanuele Rigo.

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Di seguito riportiamo l'intervista ad Emanuele Rigo, General Manager di Newtraderlab, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse.

L'euro-dollaro sta provando a riportarsi sopra quota 1,18: c'è il rischio di assistere a nuovi cali nel breve?

Continuo ad aver la visione di cui parlavo già la scorsa settimana, cioè che l'euro-dollaro tendenzialmente sia short sul medio termine.

Il movimento di ieri è stato innescato dalla pubblicazione del dato sull'inflazione USA che a giugno ha mostrato un rialzo del 5,4% contro il 4,9% atteso, mentre la versione "core", depurata delle componenti più volatili quali alimentari ed energia, ha mostrato una variazione positiva del 4,5%, in significativo aumento.

E' la componente "core" a subire l'incremento maggiore e questo è indicativo di una crescita dei consumi e quindi della dinamica di domanda interna.

Effettivamente ci sono pressioni inflazionistiche abbastanza estese e questo dato sta dando un po' di preoccupazioni alla Fed, con un inevitabile rafforzamento del biglietto verde.

Questo perchè ci aspettiamo un'economia americana più forte, quindi la possibilità di vedere tassi più alti negli Stati Uniti rispetto all'Europa.

Si spiega così l'indebolimento dell'euro-dollaro che pu estendersi ancora verso 1,17 prima e in seguito fino a quota 1,165.

Non vedo quindi movimenti esagerati, ma una progressione verso livelli più bassi di quelli attuali, con un ridimensionamento dei forti rialzi che avevano portato il cross fino a quota 1,23.   

L'oro si mantiene al di sopra dei 1.800 dollari e prova ad allungare ancora il passo: cosa può dirci di questo asset?

L'oro per il momento continua mantenersi in un territorio abbastanza equilibrato, a cavallo dell'area di prezzo dei 1.800 dollari l'oncia.

Gli effetti delle varie componenti che contribuiscono alla formazione del prezzo sembrano essere abbastanza in equilibrio per il momento.

Siamo in una situazione di stallo un po' dappertutto sul fronte tassi e azionario USA e ciò contribuisce a tenere in questo limbo anche le quotazioni dell'oro.

Mi aspetto una prosecuzione di questa lateralità, con le quotazioni attorcigliate intorno all'area dei 1.800 dollari.

Il petrolio si mantiene oltre 2 dollari più in basso dei recenti massimi: vede ancora ripiegamenti o si tornerà a salire?

Anche per il petrolio la situazione è abbastanza equilibrata, visto che da giugno le quotazioni ruotano intorno ai 73 dollari al barile.

La tendenza è ancora quella alla risalita: abbiamo visto un ridimensionamento dei rialzi con le varie dichiarazioni Opec a favore o contro i tagli alla produzione.

La dinamica della domanda comincia a farsi sentire e per il petrolio vedo una situazione in cui c'è sempre un mantenimento della forza sui prezzi, ma con la possibilità di calmierare il tasso di rialzo.

Probabilmente l'oro nero si spingerà verso i 75 dollari, ma faccio fatica a vederlo oltre i massimi per il momento.

I mercati azionari USA continuano a segnare nuovi massimi, sostenendo anche le Borse UE. La stagione delle trimestrali potrà frena la corsa dell'azionario?

Le trimestrali dovrebbero confermare tutto sommato una situazione positiva sull'economia e sulle aziende, quindi non dovrebbero dare segnali particolari di storno o arretramento dei mercati azionari.

Si continua a dichiarare che l'inflazione è temporanea e non vedo nell'immediato cambi di rotta della Fed, comunque non prima di agosto e settembre, quindi abbiamo ancora un periodo di grazia abbastanza prolungato.

Direi quindi che le Borse continueranno a rimanere sui livelli attuali e probabilmente si spingeranno a toccare nuovi massimi, ritenendo che non ci siano ancora elementi particolari per chiamare uno storno.