Cede lo yen, ancora incertezza su euro

Anche oggi il mercato scambia tendendo le orecchie principalmente sulle possibili evoluzioni della crisi greca.

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Anche oggi il mercato scambia tendendo le orecchie principalmente sulle possibili evoluzioni della crisi greca: mentre a Francoforte si riunisce il consiglio Bce (da cui non sono comunque attese decisioni sui tassi), da segnalare sull'agenda odierna un nuovo intervento di Trichet su 'integrazione e stabilità in Europa (alle 15,00) e la presentazione del rapporto annuale 2010 di Banca del Portogallo, da cui potrebbero emergere criticità per la divisa europea. Intanto il Fondo monetario internazionale comunica le dimissioni del direttore Dominique Strauss-Kahn, dopo le infamanti accuse dei giorni scorsi, dalle quali l’economista francese cerca di smarcarsi dichiarandosi comunque innocente. Il cambio eurodollaro, dopo essersi affacciato in area 1.43 durante la seduta asiatica (ulteriore dimostrazione anche oggi che, ultimamente, i fondi sovrani e gli investitori asiatici credono comunque nella divisa del vecchio continente), ritraccia in apertura delle contrattazioni europee, portandosi al test della media mobile a 55 periodi: nel caso questa non dovesse reggere, possibili ulteriori accelerazioni ribassiste fino area 1.4170/1.4150. Più probabilmente (il mercato non sembra questa mattina avere una direzionalità precisa, con movimenti più per inerzia che per driver specifici) durante la seduta il cambio dovrebbe comunque tornare a testare la media mobile di lungo periodo, oltre area 1.4260 (resistenze successive a 1.4277 e 1.4304). Attenzione a questo ultimo indicatore: la MM200 si sta appiattendo e potrebbe nelle prossime sedute tornare a mostrare un inclinazione positiva, segnale che il supporto in area 1.4064 abbia tenuto e che il cambio possa tornare verso almeno area 1.44. Sul lungo periodo tuttavia, non è ancora da escludere un calo dell’euro verso fino area 1.38 dollari (interessante in questo senso un analisi su chart daily, con il cambio eurusd che si muove ancora sotto le medie mobili di breve e medio termine – con questa che funge da resistenza in area 1.4340 – ma che rimane al di sopra della MM200, proprio in area 1.38), nel caso la situazione greca (e degli altri paesi periferici euro) si aggravi ulteriormente, e/o inizino ad arrivare segnali positivi dall’economia statunitense. Dai verbali del FOMC pubblicati ieri sera è emerso che si è molto discusso di exit strategy all’ultimo incontro, anche se questo non significa che c’è fretta di rimuovere lo stimolo monetario: la Fed ha comunque fatto intendere che l’avvio del ciclo di rialzi dei tassi verrebbe preannunciato tramite l’eliminazione della frase in cui si dice che i tassi resteranno a livelli straordinariamente bassi per un periodo esteso. Attenzione al cable, con possibilità di acquisti dopo l’ampio calo della sterlina ieri, successivo alla diffusione dei verbali dell’ultimo incontro della Bank of England del 4/5 maggio, dai quali si è evinto che il numero dei falchi all’interno della BoE non è aumentato: inoltre le nuove proiezioni di crescita e inflazione presentate nell’inflation report della scorsa settimana suggerirebbero che non c’è fretta di ritirare lo stimolo monetario (il mercato sconta come primo rialzo dei tassi BoE, attualmente a 0,50%, nel 3° trimestre dell’anno, presumibilmente in agosto). Anche i dati sul mercato del lavoro pubblicati ieri in concomitanza con i verbali sono stati infatti inaspettatamente molto negativi: il tasso di disoccupazione ad aprile è salito da 4,5% a 4,6% (primo aumento da inizio 2010). Ma questa mattina i buoni dati sulle vendite al dettaglio di aprile sono stati interessanti e hanno evitato ulteriori tracolli per la divisa britannica, aumentando anzi le probabilità di un recupero di area 1.62 (dove c’è il test della MM di medio periodo su chart orario): il dato tendenziale è aumentato a 2.8%, contro attese a 2.5% e un precedente di marzo a 1.3%. Spunti interessanti anche sullo yen: in Giappone il prodotto interno lordo, penalizzato dagli effetti del sisma di marzo, ha mostrato nel primo trimestre una contrazione congiunturale di 0,9% e una caduta annua di 3,7%, deludendo le aspettative dei mercati finanziari che ne ipotizzavano una frenata pari rispettivamente 0,5% e 2,0%, paventando così lo spettro di una nuova recessione. Sempre in Giappone, la produzione industriale di marzo è stata rivista in calo mensile di 15,5%, due decimi oltre il -15,3% della lettura preliminare: registrata inoltre una caduta mensile record per la percentuale di utilizzo degli impianti, che arretra di 21,5% rispetto a febbraio. Intanto ha preso il via per concludersi domani la riunione di politica monetaria di Banca del Giappone: gli analisti ipotizzano tassi stabili in prossimità di zero fino a fine 2012 e la possibilità che l'istituto centrale introduca nuove misure espansive aumentando gli acquisti di asset in caso di ulteriori rischi per la ripresa. Lo yen di rimando cede nuovamente terreno contro il dollaro statunitense, ormai diretto verso soglia 82: su chart orario il cambio rimane sostenuto da una trendline rialzista nata dai minimi toccati ieri mattina a 80.93, con anche le medie di breve e medio periodo a sostenere il biglietto verde. Possibili però intorno a tale soglia alcune prese di profitto sul green back, anche considerando l’indicatore RSI, già in area di ipercomprato: oggi comunque un eventuale ritracciamento non dovrebbe spingersi oltre la MM a 55 periodi, che su grafico orario passa ora intorno ad area 81.40 (a meno di pesanti notizie che acuirebbero l’avversione al rischio). Segnaliamo che domani è il terzo venerdì del mese, giornata di scadenza per opzioni e derivati: potrebbero verificarsi soprattutto nel pomeriggio movimenti di correzione anche violenti su alcuni strumenti finanziari. Attenzione come sempre anche ai dati macro statunitensi diffusi nel pomeriggio: oltre alle nuove richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione (attese alle 14,30 420.000 richieste), alle 16 sarà la volta delle vendite immobiliari (attesa 5,2 milioni) e del Leading indicator di aprile (attesa 0,1%), oltre che dell’Indice della Fed di Filadelfia per il mese di maggio (atteso piatto a zero).