Dopo il discorso di lunedì del presidente degli Stati Uniti, che pur mettendo in guardia il sistema finanziario dal ripetere gli errori del passato, ha comunque trasmesso segnali positivi circa il superamento della crisi mondiale in atto, ieri è stata la volta del presidente della Fed Bernanke che durante la conferenza stampa delle sedici ora italiana, ha chiarito la visione della Federal Reserve sull’economia degli USA e sul valore del dollaro. Indicazioni, anche quelle del numero uno della Fed, che sono improntate sulla tesi che ormai la recessione è alle spalle.Le dichiarazioni di Bernanke hanno avuto effetti positivi sui listini europei e americani, che hanno confermato la chiusura in lieve rialzo nel primo mattino di ieri del Nikkei (+0,15% a 10,217.62 Punti.)Piazza Affari ha segnato un +0,42% per il Ftse All Share e un +0,34% per il Ftse Mib.Bene anche le altre piazze europee con Parigi che ha chiuso a +0,54%, Francoforte con +0,16%, Londra a +0,49% e Madrid che ha segnato il maggiore rialzo con un +0,88%.Oltreoceano Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,59% a 9.683,41 punti, mentre il Nasdaq è salito a 2102,64 punti (+0,52%). Anche lo S&P 500 ha chiuso con il segno più (0.31% a1052,63 punti).Dunque segnali positivi per l’economia che arrivano dai massimi esponenti del mondo finanziario e politico. In controtendenza, e a dire il vero piuttosto allarmanti, le dichiarazioni di un “guru” della finanza, Jim Rogers, che in un’intervista alla Cnbc ha prospettato un imminente e grave peggioramento della crisi in atto. Queste le parole di Rogers: “Il peggio della crisi economica potrebbe avvenire nei prossimi mesi e c’è il concreto rischio di una crisi valutaria a causa dell’eccessivo debito creato in questi mesi. L’attuale ripresa non è che la conseguenza di un recupero dei consumi che erano arrivati ad essere minimi, e il consumatore non ha fatto altro che acquistare le cose di prima necessità e di cui aveva bisogno, limitando il superfluo. Come possiamo pensare che l’accoppiata debito e consumi, dove più faccio debito e più consumo, può funzionare a medio lungo termine? Chi forse potrà venire fuori dalla drammatica situazione in modo più agile, è la Cina che ha risparmiato tantissimo e si è creata delle forti riserve (in dollari, che ora sta convertendo pian pianino in oro, ndr). Ma la Cina da sola non ha la forza per tirare fuori dai guai né gli USA né il mondo intero. La Federal Reserve ha portato il debito pubblico alle stelle, mentre anche il protezionismo sta iniziando a diventare reale. Con queste questioni aperte è difficile non continuare a vedere seri problemi che restano irrisolti”.