L'Euro tenta un debole rimbalzo

L’euro rimane debole anche in apertura di settimana, con il cambio che contro il dollaro statunitense va a riaggiornare i minimi a sei settimane.

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L’euro rimane debole anche in apertura di settimana, con il cambio che contro il dollaro statunitense va a riaggiornare i minimi a sei settimane durante la seduta asiatica, sulla notizia dell’arresto avvenuto nel fine settimana del numero uno del Fmi Dominique Strauss-Kahn, con l'accusa di stupro. Proprio mentre il fondo è in prima linea nella delicata fase di salvataggio dei paesi in crisi finanziaria della zona euro, l’arresto del ex-probabile candidato della sinistra all’Eliseo potrebbe portare ritardi di un possibile secondo pacchetto di aiuti alla Grecia: secondo alcuni osservatori infatti, proprio il francese Strauss-Kahn sarebbe stato finora il garante dell'impegno del Fmi in Europa, contro posizioni invece più scettiche emerse soprattutto di recente all'interno del fondo. La crisi greca sarà oggi comunque sul tavolo della riunione dell'Eurogruppo a Bruxelles, in cui il ministro Tremonti presenterà peraltro la candidatura di Draghi alla presidenza della Bce: sullo sfondo della vicenda Strauss-Kahn si lavora ad un nuovo pacchetto di aiuti ad Atene che dovrebbe essere messo a punto proprio tra oggi e l'Ecofin di domani (atteso anche il via libera al bailout del Portogallo, pur con qualche condizione aggiuntiva dettata dalla Finlandia). In un'intervista apparsa stamane su un quotidiano il banchiere centrale austriaco Nowotny ribadisce che la Grecia potrebbe ricevere nuovi crediti, ma a condizioni molto stringenti. Il cambio eurodollaro al momento rimbalza comunque dal minimo a 1.4048 e si riporta sopra soglia 1.41 e sopra la media mobile di breve periodo su grafico orario, abbandonando così la soglia di ipervenduto sull’indicatore RSI: prossimo test visto a 1.4180 (nei pressi della media mobile di medio periodo), ma ai rischi al ribasso sono tutt’altro che remoti, con le notizie sui debiti sovrani a fare ancora da driver per il cambio (poco impatto hanno paradossalmente avuto i fondamentali dati sull’inflazione di aprile, con il dato ‘core’ in rialzo a 1.8% su base annuale - oltre il consensus a 1.5% - e con il dato mensile in linea con le attese a +0.6%).