Risale dal minimo delle ultime sei settimane il cambio dell'euro contro dollaro, dopo i favorevoli dati sul Pil del primo trimestre 2011 dei paesi dell’Eurozona, che riportano gli acquisti anche sui listini azionari durante la seduta europea: la valuta unica torna in mattinata sopra soglia 1.43$, dopo la tenuta del supporto in area 1.4150 ieri pomeriggio, con il cambio che ora si muove sopra tutte le medie mobili di riferimento su chart orario (scongiurato quindi, per il momento, il proseguo del trend discendente, con il cambio che nei prossimi giorni potrebbe verosimilmente muoversi nel range 1.42/1.4430). Va comunque sottolineato come la valuta unica resti comunque vulnerabile agli sviluppi della crisi greca: un pacchetto di emergenza a favore di Atene dovrebbe probabilmente arrivare dall'Ecofin della prossima settimana, permettendo all'euro di recuperare, ma il mercato potrebbe rimanere ancora “nervoso", dato che non è affatto scontato che sulla questione greca si arrivi ad un accordo dei ministri finanziari della zona euro tra lunedì e martedì prossimo. Per il momento comunque il mercato cavalca come dicevamo i buoni dati economici di Francia e Germania (vero traino della ripresa in Europa), con il Pil tedesco che va a salire dell'1,5% nel corso del primo trimestre, segnando una progressione annua del 4,9%: numeri particolarmente superiori alle stime degli analisti, i quali si attendevano un aumento congiunturale dello 0,9% tendenziale del 4,2%, che riportano la crescita tedesca oltre i livelli pre-crisi del 2008. Particolarmente sostenuta è stata la domanda interna, anche perché il tasso di disoccupazione è calato in maniera consistente (registrando ora i minimi degli ultimi 19 anni), e meglio delle attese anche la crescita dell'economia francese, facendo registrare per il primo trimestre del 2011 un incremento dell’1%. Il Pil dell’eurozona nel suo complesso balza quindi a +2.5%, contro attese a +2.2% e un precedente a +2.0%, ma il riacutizzarsi della crisi dei debiti sovrani ricorda però come ci sia un Europa a due velocità. Altri spunti interessanti arrivano anche da Bruxelles, dove oggi la Commissione Ue pubblica le previsioni economiche primaverili, presentate in conferenza stampa dal commissario europeo per gli Affari economici e monetari Olli Rehn: la previsione della commissione per l’inflazione dell’anno in corso è rivista al rialzo a +2,6% dal +2,2% precedente, mentre la previsione per l’anno prossimo sale a +1,8% dal precedente +1,7%. L’euro riesce a recuperare anche contro franco svizzero (crescono meno del previsto i prezzi alla produzione e all’importazione svizzeri ad aprile), lasciandosi alle spalle i minimi settimanali, e contro sterlina inglese, contro la quale la valuta unica torna a lambire soglia 0.88, dopo il tonfo registrato mercoledì scorso: prossimo target area 0.8830 (dove passa la MM di breve su chart daily), ma verosimilmente il cambio dovrebbe chiudere la settimana tra 0.8750 e 0.88. Lo yen recupera intanto posizioni sul dollaro statunitense, dopo un nuovo pesante attentato suicida in Pakistan: il cambio è tornato sui minimi della settimana sotto soglia 81.50 e al di sotto della media mobile di lungo periodo su chart orario, e se nel pomeriggio dovessero deludere i dati USA, non è da escludere un test del supporto in area 80.15. Nel pomeriggio verranno infatti diffusi alle 14,30 i prezzi al consumo (attesa +3,1% tendenziale) e i redditi reali del mese di aprile, mentre alle 15,55 sarà la volta dell’indice di fiducia dei consumatori preliminare per il mese di maggio, dato elaborato dall’Università del Michigan (attesa 70,0): attenzione anche all’intervento di Geithner a Washington (previsto per le 18,30 italiane), dal quale potrebbero emergere indicazioni interessanti sulle politiche fiscali e di gestione del deficit USA.