L'euro consolida area 1,50 sul biglietto verde

Altra seduta contrastata per i principali indici azionari mondiali con le borse del vecchio continente che segnano un ribasso attorno al punto percentuale. Di Euroforex Finance

Altra seduta contrastata per i principali indici azionari mondiali con le borse del vecchio continente che segnano un ribasso attorno al punto percentuale mentre Wall Street sulla scia delle positive indicazioni fornite da alcune trimestrali archivia una seduta positiva che colma ampiamente i ribassi del giorno precedente.La prima chiusura della giornata di ieri è arrivata nella mattinata dal Giappone, dove il Nikkei, complici le prese di profitto, ha perso lo 0,62% chiudendo a 10.267,17 punti. Comportamento analogo per il Topix, che ha ceduto lo 0,56% a 908,60 punti.Anche le borse europee hanno archiviato una seduta all’insegna dei ribassi con la piazza Milanese a fare da fanalino di coda. Al termine delle contrattazioni il Ftse Mib e il Ftse All Share hanno lasciato sul terreno l’1,5%. Le altre piazze europee non fanno molto meglio con Parigi che ha perso l’1,35% e Francoforte l’1,21%. Resta sotto il punto percentuale di ribasso Londra con il Ftse 100 che chiude a 5.207 punti (-0,96%).In controtendenza Wall Street che dopo un avvio stentato, favorito da dati macroeconomici contrastanti, ha progressivamente intrapreso la via dei rialzi guidata dalle trimestrali convincenti che sono state diffuse in giornata. Le buone chiusure hanno allontanato i dubbi sorti dopo i ribassi del giorno precedente con il Dow Jones che è tornato sopra quota 10.000 punti in rialzo dell’1,33%. Bene anche lo S&P 500 (+1,06% a 1,092.91 punti) e il Nasdaq (+0,68% a 2.165,29 punti).Sul fronte valutario la giornata di ieri ha ulteriormente ribadito la forza della moneta unica sul dollaro: l’Euro dopo una prima parte di giornata nel segno della debolezza ha decisamente invertito il trend andando a chiudere in prossimità dei massimi di periodo. Non sono stati di aiuto al biglietto verde i dati macroeconomici che non hanno fornito indicazioni univoche. Le richieste di sussidi di disoccupazione sono risultate maggiori rispetto alle attese degli analisti di 12.000 unità mentre il superindice è cresciuto più del previsto (1% contro un’aspettativa allo 0,9%) in aumento rispetto alla precedente rilevazione. Intanto dagli Usa sono giunte le prime preoccupazioni per l’enorme liquidità messa in circolo per fronteggiare la crisi che potrebbe provocare un aumento incontrollato dell’inflazione. La Fed sta già studiando degli interventi correttivi per drenarne una parte ed evitare la formazione di pericolose bolle speculative. Per quanto riguarda le altre valute la giornata di ieri ha confermato la debolezza dello Yen che ha ceduto terreno nei confronti dell’Euro e soprattutto sul Dollaro. Nessuna novità per la Sterlina che chiude sostanzialmente stabile sui cross concorrenti e ribadisce il buon momento che la sta progressivamente allontanando dai minimi di periodo.