L'euro prosegue con decisione la marcia sul dollaro

Sul fronte valutario il leit motiv di questi giorni è la marcia imperterrita dell’euro nei confronti del biglietto verde, anche se forse è più corretto parlare di debolezza del dollaro piuttosto che di forza della moneta unica. Di Euroforex Finance

La giornata passata ha visto una seduta positiva sia per Wall Street che per Tokio Nella prima mattinata è arrivata l’ottima chiusura della borsa giapponese con l’indice Nikkei che ha segnato un’ottima performance nonostante nella notte fossero arrivati una serie di dati macroeconomici non incoraggianti per l’economia del Sol Levante. Al termine della seduta il Nikkei ha segnato un +1,95% a 10.513,67, guidato soprattutto dagli ottimi risultati dei titoli finanziari.Indici europei piuttosto contrastati: Piazza Affari ha chiuso quasi piatta. L'Ftse It All ha segnato un rialzo dello 0,24%, l'Ftse Italia Mib dello 0,21%, Londra ha ceduto lo 0,3%, Parigi lo 0,05% e Madrid l'1,06%, mentre hanno chiuso in rialzo Francoforte (+0,3%) e Amsterdam (+0,5%). Bene il comparto tecnologico e quello assicurativo, a differenza di banche ed auto. Da segnalare, nonostante alcune piazze abbiano fatto registrare il segno meno, che le attuali quotazioni rimangono ai livelli massimi degli ultimi undici mesi.Wall Street come dicevamo prima si è ben comportato: Il Dow Jones è avanzato dello 0,84% a 9.627,48 punti, il Nasdaq è salito dell'1,15 a 2.084,02 punti, mentre lo S&P 500 ha messo a segno un progresso dell'1,04% a 1.044,14 punti. Sul fronte valutario il leit motiv di questi giorni è la marcia imperterrita dell’euro nei confronti del biglietto verde, anche se forse è più corretto parlare di debolezza del dollaro piuttosto che di forza della moneta unica. Mettendo a segno la sesta giornata di rialzo consecutiva, l’euro è passato in pochi giorni da 1,42 a sfondare oggi il tetto degli 1,46 (massimo di giornata a 1,4612), stabilizzandosi poi attorno a quota 1,4570. L'euro è “volato” sopra quota 1,46 dollari, per la prima volta nel 2009, sull'onda dei dati Usa relativi al calo dei sussidi di disoccupazione settimanali e al forte incremento del deficit commerciale del mese di luglio.