Mercati in cerca di direzionalità

Osservando la dinamica dei prezzi della giornata di ieri non si può di certo affermare che la volatilità latiti. Pur senza spunti rilevanti sul fronte delle pubblicazioni macro, i movimenti di mercato sono stati importanti pur mancando di direzionalità.

Osservando la dinamica dei prezzi della giornata di ieri non si può di certo affermare che la volatilità latiti. Pur senza spunti rilevanti sul fronte delle pubblicazioni macro, i movimenti di mercato sono stati importanti pur mancando di direzionalità. Proprio ieri in questa sede scrivevamo che: “non c’è da stupirsi se su base giornaliera assistiamo ad escursioni di prezzo che rientrano nella media storica per ciascuno strumento finanziario e che spesso sovraperformano tale valore, consentendo così ai trader intraday di poter cogliere ampie opportunità di profitto laddove aumentano anche specularmente i rischi che vanno ponderati e contenuti attraverso l’utilizzo di opportuni schemi di protezione quali la scelta della giusta size in primis e l’inderogabile immissione dello stop loss in secondo luogo. Tali spunti di riflessione sorgono sulla base di una settimana, quella che ci apprestiamo a vivere, che dal punto di vista dei market mover risulta tra le più scarne del recente passato e che dunque difetta di un vero propulsore in grado di spingere i mercati verso forti strappi e condurre dunque ai famosi breakout della volatilità forieri di direzionalità.” Ebbene quanto accaduto ieri è perfettamente emblematico di queste considerazioni: ampia volatilità e quindi buone possibilità operative per gli operatori intra-giornalieri, aumento dei rischi e necessità di coprirsi con stop loss protettivi – e questo si è apprezzato in particolare quando i movimenti intrapresi al mattino soprattutto su valutario ed azionario hanno conosciuto una totale inversione nel pomeriggio – ed in ultimo totale assenza di release in grado, seppur per poco, di fungere da interruttore per movimenti univoci dei prezzi. Dunque lo scenario che oggi potrebbe dipingersi sembra essere caratterizzato dalle medesime premesse nel momento in cui il calendario macroeconomico ci riserva ben poco: le Minute della Bank of England fino a 3 mesi fa avrebbero destato non poca attenzione dal momento che in seno al MPC (il braccio di politica monetaria della BoE) era aperta la discussione a proposito di un eventuale ritocco al rialzo dei tassi di interesse, discussione poi piuttosto velocemente svilita all’inizio del 2015 quando i dati sull’inflazione hanno perdurato su un sentiero tutt’altro che incoraggiante lasciando invece spazio al dibattito su una riduzione in termini di leva del tasso di interesse e addirittura di un aumento del Quantitative Easing totale ad oggi fermo a 375 miliardi di sterline. Verosimile dunque che su entrambe le tematiche il Board si esprima a zero voti (favorevoli a ritocchi) contro nove (contrari), con buona pace dei “dissidenti” Whale e MacCafferty che più volte fino alla fine del 2014 si erano espressi da “falchi” e quindi propensi ad un aumento del tasso di interesse di riferimento. Difficile dunque attendersi reazioni particolari dalla sterlina, verosimilmente più reattiva domani a fronte della pubblicazione sulle Vendite al Dettaglio nel Regno Unito. Ancora, scorrendo il calendario odierno va ravvisato il dato sulla Vendita di Abitazioni Esistenti negli Stati Uniti delle ore 16. Come facilmente deducibile quindi, per quanto auspicabile il contrario, non dovremo stupirci se le dinamiche osservate ieri dovessero in qualche modo ripetersi per quella che dunque dovrà manifestarsi come un’operatività tesa a cogliere opportunità di breve e con target contenuti e che contemplerà, per i più “attivi”, la possibilità anche di poter assumere posizionamenti anche contrari rispetto a quelli iniziali. L’ottica perciò di entrare su punti precisi di breve, prendere profitto ed eventualmente “girarsi” può rivelarsi opportuna in giornate come queste differentemente da quando temi precisi di mercato sono invece in grado di generare direzionalità consentendo così di intraprendere poche operazioni ma con obiettivi importanti. E’ inoltre ancora opportuno ricordare come il dollaro-centrismo che ha caratterizzato il mercato fino a venerdì sia ancora presente e come dunque possa tornare a manifestarsi per portare a flussi univoci di dollaro in grado di muovere all’unisono i cambi originali, per quanto in maniera temporanea.