La settimana appena trascorsa è stata una settimana densa di pubblicazione di dati macro che hanno ulteriormente definito alcune certezze.
Dal Beige Book pubblicato dalla Fed e dal report mensile della Banca Centrale Europea emerge che le banche centrali sono d'accordo nell'affermare che l'economia abbia dato segnali di miglioramento.
Si sono registrati segnali di miglioramento nei settori che erano stati più duramente colpiti dalla crisi: il manifatturiero e il mercato immobiliare. I PMI e gli ISM continuano a crescere, in alcuni casi è stata superata la soglia dei 50 punti (che tecnicamente segna il passaggio da una fase di contrazione economica ad un'espansione) e abbiamo visto un +17% nelle richieste di nuovi mutui negli Stati Uniti.
Per quanto riguarda i mercati finanziari, l'avversione al rischio è ritornata su livelli bassi: il Vix di Chicago chiude la settimana in calo a 23 punti e sui mercati azionari hanno prevalso gli acquisti. Il petrolio è ritornato stabilmente al di sopra dei 72$ al barile, grazie anche alla decisione dell'OPEC di non modificare la produzione di greggio per la terza volta consecutiva.
Da segnalare il rally del prezzo dell'oro, che in settimana si è riportato sui massimi di marzo al di sopra di 1000$ l'oncia. Si tratta prevalentemente di un movimento tecnico: una volta sfondata la resistenza in area 970$ le quotazioni del metallo prezioso sono schizzate al rialzo.
Sui mercati valutari abbiamo visto una diffusa debolezza del dollaro americano, che si è deprezzato contro tutte le principali valute: l'eur/usd si trova sui massimi di quest’anno in area 1.46, il usd/jpy ha toccato minimi a quota 90.50 e il cable è ritornato a 1.67. La propensione al rischio degli operatori sta mettendo sotto pressione il greenback, il cui trend ribassista non dovrebbe invertirsi nel breve periodo. In questo senso, sarà molto importante seguire i dati macro in arrivo dagli Stati Uniti: in questa settimana saranno pubblicati la produzione industriale, vendite al dettaglio, inflazione, prezzi alla produzione e vendite immobiliari.
Per quanto riguarda i dati in pubblicazione oggi, da segnalare i dati occupazionali provenienti dalla zona Euro e la produzione industriale sempre zona-euro.