Pronti al direzionale

Comincia un ottobre all’insegna delle correzioni. I primi giorni hanno mostrato la situazione in maniera chiara. Di S.Berlinzani

Comincia un ottobre all’insegna delle correzioni. I primi giorni hanno mostrato la situazione in maniera chiara: azionario che è sceso, bond market che è salito e mercato dei cambi che si è mosso di conseguenza. Se cerchiamo di fare una panoramica del mercato FX, per fissare dei punti che possono supportare le nostre idee di trading, possiamo partire con un concettone. Forse il mercato comincia ad essere pronto per partire in maniera direzionale. Parlando con diversi gestori di fondi, capiamo come fino ad ora essi siano rimasti in posizione, tutto sommato, neutrale. I movimenti di strappo che abbiamo visto nelle ultime settimane sono dovute alla speculazione di breve termine e le successive correzioni sono dovute alle necessarie prese di profitto dei trader intra-week. Lo status delle diverse valute non è però cambiato rispetto a qualche tempo fa. Partiamo con il dollaro. Il mercato non ha ancora deciso che ruolo assegnare al greenback ed esso continua ad andare su e giù senza rompere nessun livello importante. Il sentiment di lungo periodo è quello di poterlo vedere sotto pressione, in concomitanza delle conseguenze che avranno le exit strategies. L’euro rimane forte contro tutto e fino a che non arriveranno chiare indicazioni sul reale stato dell’economia mondiale, non vediamo motivi affinchè esso si debba indebolire. Lo yen, in un contesto che vede i rendimenti globali scendere, sta guadagnando terreno contro tutti e sta consolidando i guadagni dovuti al fatto che molti risparmiatori giapponesi, le famose casalinghe che hanno supportato i carry trades negli ultimi 5 anni, preferiscono mantenere i risparmi in valuta locale anzichè venderli sul mercato per andare a reinvestirli (dove, se i tassi sono in letargo?). Il franco svizzero è guardato a vista dalle autorità elvetiche, sempre pronte a spendere una parolina (che come sapete, secondo le nostre idee non è sufficiente per contenere la forza del Chf) ovvero a vendere franchi sul mercato (senza poi confermarlo, almeno così pensiamo sia successo l’ultima volta). La sterlina adesso è sotto pressione ma noi crediamo che nel medio, essa possa salire (facciamo fatica a pensare ad una ripresa economico-finanziaria non sostenuta da un pound forte).