Azzardo in Italia: i dati aggiornati sulle attività digitali e non

Il rapporto Italia 2023 dell’Eurispes è giunto alla 35° edizione e presenta i dati aggiornati relativi al gioco d’azzardo per l’anno 2023.

Il rapporto Italia 2023 dell’Eurispes è giunto alla 35° edizione e presenta i dati aggiornati relativi al gioco d’azzardo per l’anno 2023. L’analisi evidenzia i comportamenti, le preferenze e le abitudini di gioco: dal tipo di gioco più popolare, alla fascia di età più coinvolta.

I dati raccolti si rifanno ai casinò Aams (oggi ADM) che rappresentano le strutture di gioco d’azzardo che operano in conformità con le leggi italiane e hanno ottenuto un’apposita licenza dall’ADM per offrire servizi di gioco. È importante notare che dal 2019 l’AAMS è stato sostituito dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), che ha assunto le funzioni e le responsabilità nel settore del gioco d’azzardo italiano. Pertanto, i casinò italiani autorizzati ora operano sotto la supervisione dell’ADM.

I dati presentati nel rapporto Italia 2023 dell’Eurispes possono essere riassunti in 3 punti principali:

  • il Gratta e vinci rimane il gioco più praticato dagli italiani;

  • diminuisce il numero di giocatori ma si gioca di più;

  • sviluppo del gioco online a fronte di un cambiamento generazionale.

Il rapporto Italia 2023, la classifica dei giochi più popolari

I dati del rapporto Italia 2023 dell’Eurispes, centro di ricerca politica, economica, sociale e della formazione, parlano chiaro. La classifica dei giochi più popolari è la seguente:

  1. 1.

    Gratta e vinci: soltanto il 15,3% che dichiara di non giocarci mai;

  2. 2.

    Lotto e Superenalotto: solo un italiano su quattro non ci gioca mai:

  3. 3.

    Scommesse sportive: metà del campione analizzato scommette costantemente su eventi di natura sportiva;

  4. 4.

    Slot e VTL: 66,9% del campione dichiara di non giocarci mai e il 22,2% qualche volta;

  5. 5.

    Giochi di carte (come Poker online e Texas Holdem): il 64,6% mai e il 22,5% qualche volta.

I cosiddetti giochi tradizionali sono in netta in discesa, tra cui il bingo e l’ippica. Quest’ultima è diventata quasi un’attività di nicchia, con il 76,2% del campione che indica di non giocarci mai.

Azzardo in Italia, crescita del gioco online

Nel panorama del gioco d’azzardo si assiste a un inevitabile spostamento verso l’online per ragioni generazionali, ma non solo. L’online ha reso più accessibili i giochi, da qualunque luogo e in qualsiasi momento, anche semplicemente da uno smartphone. I dati che emergono dal Rapporto Italia 2023 rispecchiano perfettamente questa tendenza con il gioco online che quasi raddoppia: raggiunge 70,5 miliardi contro ai 36,4 miliardi del 2019.

Nello specifico, il 21,3% degli intervistati afferma di partecipare a giochi con vincita in denaro con le seguenti modalità:

  • il 12% gioca solo dal vivo;

  • il 4,2% solo online;

  • il 5,1% in entrambe le modalità.

È possibile concludere che oltre un quinto degli italiani gioca in denaro e circa un italiano su dieci gioca online.

Il rapporto Italia, confronto dei dati tra il 2019 e il 2023

Se si confrontano con cura le indagini condotte da Eurispes nel 2019 e nel 2023, emergono i seguenti trend:

  • calo dei giocatori italiani: dal 28,2% del 2019 al 21,3% del 2023. Da un lato, diminuiscono coloro che giocano solo dal vivo; dall’altro lato, sono aumentati coloro che giocano esclusivamente online (dal 2% al 4,2%);

  • fasce d’età: tra i 18 e i 44 anni si registrano le percentuali più elevate di non giocatori (oltre l’80%). Dai 25 ai 34 anni si trova la quota più alta di giocatori sia dal vivo sia online (6,7%). Adulti ed anziani rimangono, tuttavia, più legati alle modalità di gioco tradizionali (il 14,3% dai 45 ai 64 anni), mentre i più giovani giocano solo in line (10,1% dai 18 ai 24 anni);

  • distribuzione territoriale: le percentuali più elevate di giocatori si trovano nelle Isole e nel Nord-Ovest.

Il mercato del gioco d’azzardo cambia fisionomia, con un aumento del gioco online e nel complesso continua a crescere, come dimostrano i dati pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Le entrate per il 2022 hanno raggiunto i 14.617 milioni di euro, ovvero +2.102 milioni di euro, pari a +16,8% rispetto all’anno precedente.

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