Come si gioca a UNO: tutte le regole e qualche mito da sfatare

Come si gioca a UNO? Per chi vuole imparare, le regole sono semplici. Ma per chi già le conosce, attenzione a falsi miti e regole non ufficiali.

Serata tra amici a casa, festività in compagnia, riunione di gruppo: quando si è in tanti, cosa c’è di meglio di un gioco che riunisca un sacco di partecipanti? E il party game più conosciuto, che quasi tutti hanno in casa, è sempre lui: UNO, il coloratissimo gioco di carte della Mattel.

Se siete stati invitati a una bella serata di gioco, o magari la state organizzando voi e volete proporre qualcosa che tutti conoscano, è il momento di capire come si gioca a UNO, ma con precisione, stavolta!

UNO, infatti, è un gioco di carte così diffuso che alcuni si sono abituati a vari “falsi miti” relativi alle sue regole. Nel regolamento ufficiale presente dentro la confezione, invece, sono presenti le regole corrette. E ve le spieghiamo tutte, dalle basilari alle più nascoste, in questa guida chiara e veloce – adatta sia ai novizi che agli esperti.

Come si gioca a UNO: principi di gioco e inizio della partita

UNO è un gioco che utilizza un mazzo da 108 carte (più alcune aggiunte facoltative nelle nuove edizioni). Non si tratta di carte collezionabili come quelle di Pokémon o delle serie di Yu-Gi-Oh!, bensì di un mazzo fisso: le carte usate sono sempre le stesse in ogni partita. Si può giocare da 2 a 10 giocatori, il che lo rende perfetto per le feste.

L’obiettivo principale di UNO è riuscire a scartare tutte le carte in proprio possesso, rimanendo così senza carte. Per scartarle (una alla volta) bisogna abbinare, nel proprio turno, una delle carte in mano alla carta presente in cima al “mazzo degli scarti”, secondo alcune regole spiegate tra poco.

Il gioco inizia selezionando casualmente chi darà le carte: ognuno pesca una carta a caso dal mazzo mescolato, e chi trova il numero più alto è il mazziere (i simboli valgono zero). Il mazziere rimischia il tutto e distribuisce 7 carte iniziali a testa, che comporranno la mano di ogni giocatore, dopodiché pone il mazzo restante, coperto, al centro del tavolo.

Infine, il mazziere prende la prima carta dal mazzo coperto e la mette di fianco a esso, scoperta, formando un nuovo mazzo: il mazzo degli scarti. Per tutta la partita dovrete riferirvi al mazzo degli scarti per riuscire a giocare le vostre carte! Al contrario del mazzo di pesca, il mazzo degli scarti è sempre scoperto, perché composto dalle carte scartate durante il gioco.

Se la prima carta estratta nel mazzo degli scarti è un simbolo o jolly, il manuale descrive alcune casistiche particolari con cui iniziare il match.

Si inizia a giocare quindi a turno, a partire dal giocatore alla sinistra del mazziere, poi in senso antiorario.

Come si gioca a UNO: scartare e usare le carte speciali

La maggior parte delle carte di UNO ha un numero e un colore; altre hanno un simbolo speciale e un colore, mentre altre hanno un fondo nero perché rappresentano dei jolly. L’obiettivo è comunque scartarle tutte, ma si usano in modi diversi.

La regola di base è che si può scartare una carta se ha lo stesso numero oppure lo stesso colore della carta a terra nel mazzo degli scarti. Se ad esempio a terra c’è un 3 verde, potete giocare una carta col numero 3 o una carta di colore verde.

Se giocate una carta, a questo punto tocca al giocatore successivo che dovrà fare la stessa cosa. Se non avete in mano nulla di giocabile, dovete pescare una carta dal mazzo di pesca; se essa è giocabile, potete giocarla subito. Altrimenti, si passa al giocatore successivo. Potete anche decidere di non giocare volontariamente una carta giocabile (ma una volta pescata la carta aggiuntiva potete scartare solo quella, o dovrete passare la mano).

Le carte col simbolo possono essere giocate, similmente, se a terra c’è lo stesso colore oppure lo stesso simbolo. Ma una volta giocate verranno applicati degli effetti che ravvivano il gioco:

  • Carta +2: il prossimo giocatore pesca 2 carte, poi passa immediatamente la mano.
  • Carta Inverti (con le frecce): il verso di gioco cambia (da antiorario a orario o viceversa).
  • Carta Salto (col divieto): il prossimo giocatore salta il suo turno e si va direttamente a quello successivo.

Infine ci sono le carte Jolly, col fondo nero, che sono molto preziose e vanno giocate al momento giusto per ribaltare la situazione o aggiudicarsi la vittoria:

  • Carta Jolly (fondo nero e un ovale con 4 colori): si può giocare sopra a qualsiasi colore, numero o simbolo. Chi la gioca decide quale sarà il colore con cui il prossimo giocatore continuerà il gioco.
  • Carta Jolly +4 (fondo nero e scritta +4): il prossimo giocatore pesca 4 carte, poi passa immediatamente la mano al successivo; inoltre, chi l’ha giocata decide il colore con cui ripartirà il gioco.

Quando un giocatore resta con una sola carta in mano, deve gridare a gran voce “UNO!”: se non lo fa e qualcuno se ne accorge prima che il turno prosegua, il mancato gridatore pescherà 2 carte di penalità.

Finora sembra tutto chiaro, no? Chi giocherà sapientemente le proprie carte riuscirà a rimanere senza, e quindi ad aggiudicarsi un round! Ma non è tutto. Bisogna sfatare, almeno per i regolamenti ufficiali, alcune credenze.

Falsi miti su come giocare a UNO

Ci sono delle regole che la gente crede reali, ma in realtà non lo sono! Innanzitutto, una sull’ultima carta menzionata, il Jolly Pesca 4. Molti pensano che si possa usare in qualsiasi momento, ma non è così. Si può calare solo se non si possiede nella mano una carta giocabile per colore uguale a quello degli scarti (se c’è qualcosa per numero o carta azione, invece, è consentita).

Se un giocatore sospetta che l’avversario abbia calato Jolly +4 in modo scorretto, può sfidarlo pubblicamente! L’accusato dovrà rivelare allo sfidante la propria mano. Se l’accusato aveva davvero giocato in modo illecito, sarà lui a beccarsi le 4 carte aggiuntive. Se invece era sincero, chi l’ha sfidato diventerà l’obiettivo delle 4 carte più altre 2 aggiuntive, per un totale di ben 6 pescaggi.

Inoltre sfatiamo un mito di lunga data: a UNO non si possono accumulare le carte che costringono a pescare. Se chi ci precede ha giocato un +2, non possiamo giocare a nostra volta un +2 (o un +4) per sommarli al giocatore successivo. Dobbiamo solo pescare e passare la mano, non si può “mettere sopra”.

Le regole ufficiali dicono proprio questo! Naturalmente, se volete cambiarle, siete liberi di farlo perché i giochi sono fatti per divertirsi; ma prima ricordate di accordarvi col gruppo su eventuali personalizzazioni, perché qualcuno potrebbe obiettare che effettivamente non sono ufficiali.

Come si vince a UNO

Una volta capite le regole il gioco sarà divertente e inviterà a fare tanti round. Rimanere senza carte fa vincere un singolo round, ma come si vince un’intera partita?

Le regole ufficiali propongono un metodo principale. Il giocatore che è riuscito a vincere il round accumulerà punti in base alle carte rimaste in mano a tutti gli altri partecipanti messi insieme. Il punteggio si ottiene sommando i numeri sulle carte (i simboli valgono 20, i jolly 50). Chi per primo raggiungerà 500 punti in questo modo, avrà vinto l’intera partita.

Ma c’è anche una modalità inversa: a fine round chi è rimasto con delle carte guadagna punti “negativi” in base alle carte nella propria mano. Quando qualcuno arriva alla cifra (stavolta nefasta) di 500, chi ha il punteggio inferiore tra gli altri vincerà. Questa tecnica crea partite più lunghe.

Ricordate che l’ultima carta giocata produce effetti: se per esempio è un +2, il giocatore dopo il vincitore del round deve pescare, e includere le carte aggiuntive nel conteggio finale.

Naturalmente potete creare dei regolamenti alternativi, come vincere un certo numero di round indipendentemente dai punti. Potete liberare la vostra creatività con le regole di vittoria o, nelle confezioni di UNO più nuove, con delle carte “vuote” su cui disegnare regole personalizzate. Il resto è puro divertimento, e UNO rappresenta sempre un’ottima idea di gruppo o magari coi propri figli quando non sono presi dai giochi online più in voga!

Ivan Cunzolo
Ivan Cunzolo
Copywriter e SEO Web Writer freelance, classe 1993. Sono nato e vivo a Napoli, amando la mia città. Sin da piccolo ho sempre scritto senza fermarmi mai, prima sulla carta, poi al computer. Al desiderio di diventare giornalista ho unito il nascente interesse per marketing e tecnologie. Mentre iniziavo con tonnellate di articoli in progetti sul web di pura passione, mi sono laureato in Culture Digitali e della Comunicazione alla Facoltà di Sociologia dell'Università Federico II. Da 6 anni sono Copywriter e Web Writer freelance, specializzato nella scrittura SEO.
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