One Piece Odyssey, la recensione: un JRPG molto ricco e con varie innovazioni

Arriva anche da noi One Piece Odyssey, JRPG sul celebre manga e anime: scopriamo se sarà all'altezza dei moltissimi fan.

Il 12 gennaio è uscito finalmente sul mercato internazionale, e quindi anche in Italia, il nuovo videogioco JRPG One Piece Odyssey, per PlayStation 4 e 5, Xbox Series X e S, e PC Windows.

Ma l’eredità di cappello di paglia e i desideri dei suoi fan sono pesanti: riuscirà Odyssey a rendere onore all’ampio mondo del manga e anime? Vediamolo in una recensione che ne analizza i tratti salienti.

One Piece Odyssey, la recensione di una storia che accontenta: la trama è (quasi tutta) originale

Si comincia come al solito dall’approccio di trama, che in Odyssey è in gran parte originale: non si ricalca il plot di anime e manga; qui vivremo una storia nuova, supervisionata da Oda e quindi dall’ottima resa finale.

Si comincia con un naufragio da cui la ciurma su una nuova isola, Waford, e come da abitudine della saga, si divide. Nel cercare di ritrovarsi avviene l’incrocio con una ragazza che detesta i pirati e che, per questo, prende di mira i componenti della ciurma e grazie alla sua abilità li priva di vari ricordi legati ai loro poteri e al loro passato.

L’isola è inoltre al centro di un grande mistero che attira anche la Marina, e per questo la ciurma dovrà indagare e scoprire la verità. Ma soprattutto, l’espediente dei ricordi e dei poteri sottratti dà modo di incrociare la trama “nuova” di Waford con un po’ di avventure passate.

Durante il gioco, infatti, i personaggi esploreranno l’isola per recuperare le abilità, ma anche i ricordi. Sarà così che si viaggerà quasi oniricamente in alcune vicende selezionate della lunga storia di One Piece.

Un mero espediente per un po’ di fanservice sulle vicende più epiche? Forse sì, ma tutti i fan della trama originale apprezzeranno questo genere di tuffi, e quindi la “scusa” è più che perdonata. Inoltre il passato presenterà delle variazioni legate al fatto che è un ricordo un po’ distorto: retroscena, dettagli e livelli di potenza saranno “aggiustati” per far comodo alla nuova avventura.

Nel complesso è una soluzione non solo accettabile, ma anche ottima per trovare il punto d’incontro tra novità e nostalgia, cosa che Odyssey centra di sicuro.

JRPG ma con innovazione: il combattimento di One Piece Odyssey

Abbiamo un titolo pienamente JRPG, ossia un gioco di ruolo in stile giapponese, con sistema di combattimento è a turni (non azione in tempo reale), ma con alcune novità.

Il primo elemento che conta nei combattimenti JRPG è il fattore strategico delle battaglie. Odyssey lo affronta con un approccio fantasioso, per dare agli scontri una certa imprevedibilità: a inizio lotta, i personaggi si dispongono in un ordine casuale sul campo, dovendo affrontare diversi nemici a seconda del loro spazio.

Questo è un ottimo punto di partenza poiché riesce a sopperire alla noia che, in alcuni giocatori, può presentarsi alla lunga nelle battaglie JRPG (specie una volta raggiunto un livello alto). In questo modo non sapremo mai con certezza che strategie adottare in anticipo, e dovremo sviluppare capacità di adattamento.

Inoltre dovremo migliorare diversi aspetti dei personaggi, in modo classico, e questo in Odyssey non manca. Pur non essendo spettacolarmente strutturato, è molto buono il sistema di sviluppo personaggi con abilità molto peculiari e ben differenziate, soprattutto per i fan più esperti della saga e dei suoi eroi.

Nel complesso Odyssey offre buoni potenziamenti e poi mescola le carte con battaglie vivaci. Ad alcuni puristi della strategia può piacere meno, ma non c’è dubbio che ci sia uno sforzo dietro, per portare novità.

L’assenza di un livello selezionabile è sia croce che delizia. Il grinding non è troppo pesante grazie ad alcune scelte in-battle, allo stesso tempo i più esigenti dovranno auto-impedirsi di intraprenderle per non correre troppo e non diventare eccessivamente forti. Il gioco, comunque, offre una buona difficoltà.

Esplorazioni, personaggi e grafica: Odyssey convince in molti aspetti

Passiamo a un punto che i fan esigono con forza: ambientazioni e personaggi sono per fortuna molto variegati e dettagliati. Da un lato abbiamo la possibilità di giocare, sia in battaglia che in esplorazione, tutti e 9 gli eroi della ciurma di Cappello di Paglia.

Niente più avventura Luffy-centrica, insomma: per quanto sia il protagonista, è ovvio che per un brand così ricco di incredibili personalità ci sia il desiderio di interpretare un po’ tutti.

In battaglia ciò si traduce con tre diversi stili di lotta (anche se solo col classico sistema di vantaggio e svantaggio carta-forbice-sasso). In esplorazione, invece, cambiare personaggio servirà a scoprire o raccogliere cose che gli altri non potevano, grazie a diverse abilità: un bel modo per variare le escursioni, seppur con un sistema di cambio personaggio un po’ macchinoso.

Seppur le esplorazioni non siano il massimo (classica ricerca di oggetti in ogni angolo), le ambientazioni sono invece estremamente ricche e perfettamente in linea con lo stile quasi folle di One Piece.

Le località si rivelano colorate ed eccentriche, le creature imprevedibili e buffamente mostruose: lo spirito della saga è stato centrato in modo eccellente. L’unico grande difetto è l’assenza di dinamiche in mare, che in una saga così piratesca poteva rappresentare un’enorme attrattiva.

Anche a livello puramente grafico il gioco convince. Non si notano particolari dissonanze stilistiche tra l’originale e la grafica 3D (impresa tosta), e inoltre quest’ultima è precisa e molto pulita, così come le già succose ambientazioni. In generale risulta un piacere per gli occhi, specie di fronte ai fan.

Conclusioni: Odyssey porta risultati eccellenti

Per tirare le somme dobbiamo ammettere che, nel mare di giochi non proprio ottimi dedicati a manga e anime, Odyssey porta una ventata d’aria fresca e si distingue per coraggio e novità. A buona ragione uno dei migliori titoli di questo inizio anno.

Non rinuncia a ricalcare la nostalgia, certo, ma non si abbandona mai ad essa, tant’è che la mescola sapientemente con la trama nuova, e la fa risaltare solo grazie ad una “scusa” – apprezzata da chi vuole rivivere il passato.

Per il resto della trama fa un ottimo lavoro con vicende e personaggi inediti, e a ciò aggiunge scelte fantasiose che arricchiscono gli altrimenti semplici combattimenti, e una realizzazione tecnica di ottima qualità.

In conclusione Odyssey è un videogioco non perfetto (l’assenza del mare e l’esplorazione non originalissima), ma sicuramente più che ottimo. Soddisferà particolarmente i fan della serie, e darà anche a tutti gli altri un bell’assaggio dell’atmosfera di questi eroi.

Ivan Cunzolo
Ivan Cunzolo
Copywriter e SEO Web Writer freelance, classe 1993. Sono nato e vivo a Napoli, amando la mia città. Sin da piccolo ho sempre scritto senza fermarmi mai, prima sulla carta, poi al computer. Al desiderio di diventare giornalista ho unito il nascente interesse per marketing e tecnologie. Mentre iniziavo con tonnellate di articoli in progetti sul web di pura passione, mi sono laureato in Culture Digitali e della Comunicazione alla Facoltà di Sociologia dell'Università Federico II. Da 6 anni sono Copywriter e Web Writer freelance, specializzato nella scrittura SEO.
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