Quanto vale il Game Boy oggi? Guida ai prezzi e come valutarlo

Il Game Boy uscì nel 1989 diventando iconico per un'intera generazione. Ma qual è oggi il suo valore economico e collezionistico?

Alla fine degli anni Ottanta la Nintendo decise di dare seguito a una console conosciuta da pochi, di nome Game & Watch. Quella era stata una delle primissime console per videogiochi portatili al mondo, rilasciata già nel 1980; il suo buon successo convinse i tecnici Nintendo a investire sempre più nel settore.

Nacque così la serie Game Boy, che nonostante il mercato dei videogiochi si facesse sempre più ricco e agguerrito, avrebbe trascorso una vita lunga e fruttuosa con tantissime console sempre più avanzate. Fino all’arrivo della serie di console successiva – sempre di Nintendo, cioè i Nintendo DS – furono la serie di console più venduta al mondo.

La storia di un successo: quanti Game Boy esistono

La storia del questa console inizia nel 1989 (per Asia e Stati Uniti; in Europa giunse nel 1990), e deve parte del suo successo alla popolarità del celebre videogioco Tetris. Pur essendosi fatto conoscere tramite sale giochi e console casalinghe, il Tetris poté infatti raggiungere una grande platea di pubblico quando fu lanciato insieme al alla console

Il Game Boy veniva spessa venduto in bundle col videogioco, cioè in una confezione che lo includesse già al primo acquisto, per consentire ai videogiocatori di provarla subito. E fu l’inizio di una grande ascesa.

La console fu capace di guidare il cambiamento videoludico grazie alla sua immediatezza: la pulsantiera di movimento a croce e i due pulsanti A e B consentivano a tutti di imparare a giocare subito molti titoli. Lo schermo della primissima versione era un LCD senza colori (solo scale di grigi), la console era a soli 8 bit e la batteria funzionava con le pile, scaricandosi velocemente. Ma l’idea dietro di essa era vincente, e ai giocatori interessò solo quello. 

Visto il numero sempre crescente di unità vendute, Nintendo iniziò a sviluppare delle piccole evoluzioni, di cui ricordiamo il Boy Pocket – di dimensioni decisamente ridotte ma col display più largo, per massimizzare visione e nitidezza.

Dal 1996 il prodotto iniziò a sfondare in tutto il globo, grazie al sorprendente successo dei Pokémon. Poi la serie di console proseguì con delle versioni completamente nuove, tutte accolte in modo entusiastico dal pubblico.

Il secondo fu il Game Boy Color nel 1998, e rappresentò davvero una rivoluzione grazie all’inserimento, appunto, del colore; migliorarono le funzioni di collegamento – prima solo con cavo, ora senza fili e tutte le caratteristiche tecniche. Nel 2001 giunse la versione Advance, dalla forma orizzontale per imitare la maneggiabilità dei joypad moderni, e grazie al potenziamento dell’hardware poté ospitare giochi molto più complessi.Nel 2003 uscì la variante Advance SP, richiudibile e facilmente portatile, nonché con batteria interna e con una feature molto attesa dai videogiocatori, la retroilluminazione.

Quanto vale un Game Boy oggi?

Molti appassionati e collezionisti sanno che i vecchi giocattoli, giochi e videogiochi possono acquisire grandissimo valore; esattamente come per i giochi di carte collezionabili, per esempio i pezzi rari di Yu-Gi-Oh!.

E allora verrebbe da pensare che, poiché datati, i Game Boy possano valere una fortuna, e si possano ottenere cospicue somme dalla vendita di quella vecchia console rimasta in soffitta per tanti.

Ma in quasi tutti i casi, essa rappresenta un’eccezione: in realtà, non vale molto!

Visto il loro grande e quasi immediato successo, pressoché tutte le console delle serie principale furono prodotte in quantità enormi. Questo vuol dire che per tutto il pianeta ci sono state in circolo moltissime console, sia classico che Color, Advance e Advance SP. Ed essendocene così tante, non sono mai diventate introvabili.

Difatti, ancora oggi a oltre 30 anni dall’uscita, il loro valore si mantiene alquanto basso. Uno della serie originale del 1990, funzionante e in buone condizioni, viene quasi sempre venduto a meno di 100 euro. Diversi negozi di retrogaming giapponesi ne posseggono vasti assortimenti, e anche sui siti di e-commerce e acquisto di usato più popolari in Europa se ne trovano a bizzeffe!

Anche il Color, funzionante e in condizioni sufficienti, vale attorno ai 100 euro; più basso il valore dell’Advance, perché oltre che venduto in grandissimi volumi, è anche più moderno. Vale leggermente di più un Advance SP, realizzato in quantità un po’ minori: si stabilizza attorno ai 120 euro.

Alcune colorazioni specifiche, inoltre, valgono un po’ più delle altre (ma non siamo su cifre folli).

Le console Game Boy più rare e preziose

Nonostante tutto, c’è qualche console della linea che registra un valore più elevato delle altre. Una di queste è il Game Boy Micro, console Advance in versione “miniatura”, uscita nel 2005. Se in buone condizioni, può valere oltre 200 euro.

Non è l’unica: si tratta negli altri casi di edizioni limitate, esclusive o speciali, quindi rilasciate per brevi periodi di tempo o in basse quantità. Un esempio è il l’Advance SP in edizione speciale dedicata ai Pokémon, rosso e con l’effige del celebre Charizard. Fu venduto solo negli store ufficiali Nintendo degli USA, per questo il suo prezzo sale a diverse centinaia di euro.

Il Micro in edizione Pokémon Rosso è una combinazione di questi due elementi: ce ne sono in giro ben pochi e possono costare oltre mille euro!

Il più raro di tutti è forse la tipologia Advance “CoroCoro” dedicato a Pikachu, un’edizione esclusiva del Giappone di cui si dice ne esistano solo 30 copie. È stato venduto a ben 5000 dollari! Ma di sicuro non lo troveremo in soffitta.

Ci sono poi delle edizioni rare e misteriose, dall’identità e valore abbastanza sconosciuti perché disponibili in poche copie o fuori vendita. Uno è il Game Boy Advance SP “Golden”, così soprannominato per la sua laminatura in vero oro, tutto dedicato a The Legend of Zelda. Forse è quello attualmente più costoso di tutti: il suo venditore non sembra volersene privare per meno di 8000 dollari.

Si può chiudere con una menzione doverosa. Il valore delle console vecchie, come per i giochi e le carte collezionabili, varia anche di molto a seconda delle sue condizioni. Alcuni collezionisti sono disposti a spendere il doppio se le console sono seminuove, e anche di più se sono addirittura sigillate. Ricordate il Micro di prima, da 200 euro? Se è “come nuovo” non varrà meno di 500 o 600 euro. E un semplice Color ma con ancora i sigilli originali intorno alla scatola è stato ritenuto davvero raro, e venduto per oltre 1300 euro

Ivan Cunzolo
Ivan Cunzolo
Copywriter e SEO Web Writer freelance, classe 1993. Sono nato e vivo a Napoli, amando la mia città. Sin da piccolo ho sempre scritto senza fermarmi mai, prima sulla carta, poi al computer. Al desiderio di diventare giornalista ho unito il nascente interesse per marketing e tecnologie. Mentre iniziavo con tonnellate di articoli in progetti sul web di pura passione, mi sono laureato in Culture Digitali e della Comunicazione alla Facoltà di Sociologia dell'Università Federico II. Da 6 anni sono Copywriter e Web Writer freelance, specializzato nella scrittura SEO.
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