Certificato Turbo Open End su Eni

La sospensione del processo di certificazione del gasdotto Russia-Germania Nord Stream 2 ha sferzato il colpo di grazia facendo schizzare verso l'alto i prezzi del gas in Europa. Il regolatore tedesco dell'energia Bundesnetzagentur ha infatti annunciato che non darà la sua autorizzazione se non dopo una "modifica della forma giuridica".

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Certificato Turbo Open End su ENI 

La sospensione del processo di certificazione del gasdotto Russia-Germania Nord Stream 2 ha sferzato il colpo di grazia facendo schizzare verso l'alto i prezzi del gas in Europa. Il regolatore tedesco dell'energia Bundesnetzagentur ha infatti annunciato che non darà la sua autorizzazione se non dopo una "modifica della forma giuridica": la società che gestisce il gasdotto deve essere nettamente distinta da quella che fornisce il gas. 

Una volta operativo, il controverso gasdotto sarà in grado di raddoppiare il flusso di gas trasportato direttamente dalla Russia alla Germania sui fondali del Mar Baltico, ma senza autorizzazione non può entrare in funzione.

La notizia ha contribuito ad una impennata del 12% dei prezzi europei del gas che da inizio 2021 hanno accumulato un progresso del 535%.

In questo contesto resta sotto i riflettori Eni, su cui gli analisti di Ubs hanno alzato il target price a 14,75 euro da 13 euro della stima precedente. Banca Akros ha confermato il rating buy e il prezzo obiettivo a 14,5 euro. Per gli analisti è interessante la prospettiva di una quotazione di Eni R&R nell'autunno 2022, con un flottante stimato intorno al 25-30% delle azioni della società.

Andamento del sottostante

Dall'analisi del grafico di ENI si osserva come il titolo stia cercando di proseguire il rally in atto da luglio. Dopo aver ricoperto il gap ribassista del 24 febbraio 2020, a 12,68 euro, le quotazioni hanno però disegnato un movimento laterale inserito in un pennant, figura di forma triangolare che si inserisce nella famiglia di quelle di "continuazione", ovvero che interrompono una tendenza senza invertirla. La rottura dei massimi di novembre a 12,81 euro riattiverebbe la corsa verso 13,80, trend line che scende dal picco del 2014, in corrispondenza del lato superiore del canale che sale dai bottom del 2020. Flessioni sotto la media esponenziale a 20 sedute, ora a 12,43 circa, anticiperebbero invece una rivisitazione dei supporti critici in area 12, minimi di ottobre.

Strategie operative su ENI

Lo scenario individuato porta a valutare una strategia di matrice moderatamente rialzista su ENI con obiettivo principale a 13,80 euro. Tra la platea di certificati a disposizione su questo sottostante è possibile aprire una posizione rialzista sul Turbo Open End (Isin DE000HB09S84), ultimo prezzo scambiato a 1,82 euro. La struttura ha uno stop loss intrinseco a 11,043572 euro, al cui raggiungimento il prodotto verrebbe azzerato.

Il certificato ha una leva di 6,99 volte.

Indicatore di rischio

Da sapere prima di investire

Rischio di credito sull’Emittente. I certificati espongono l’investitore al rischio di credito sull’Emittente, compreso il rischio connesso all’utilizzo del “Bail-In” e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva Europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi.

Capitale iniziale non garantito. In caso di variazione negativa del sottostante superiore al livello della Barriera o nel caso di insolvenza dell’emittente, non è prevista la restituzione del capitale inizialmente investito.

Importo a scadenza. L’investitore è esposto al rischio di perdita (anche totale) del capitale investito nel caso in cui alla scadenza il Prezzo di Riferimento dell’azione sottostante risultasse inferiore a quello corrispondente alla Barriera.

Dividendi. Ai possessori dei certificati non sono riconosciuti gli eventuali dividendi distribuiti dall'azione sottostante e non hanno alcun diritto ulteriore derivante dal possesso dell’azione stessa (per esempio i diritti di voto).

Fiscalità. I redditi derivanti da certificati di investimento sono soggetti ad una tassazione pari al 26%. Questo valore viene calcolato sia sui profitti derivanti da vendita (o rimborso) del certificato ad un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto sia sull’importo delle cedole eventualmente staccate dal prodotto finanziario durante la sua vita. E’ consentito compensare i redditi derivanti dai certificati con le minusvalenze rivenienti anche da altri titoli.