Top Bonus Doppia Barriera Quanto su Facebook

Nel corso dell'ultimo G20 svoltosi a Venezia è stato raggiunto l'accordo sulla riforma delle regole per la tassazione globale dei colossi internazionali. Entro ottobre andranno ratificati gli accordi. Facebook favorevole alle nuove regole.Nel corso dell'ultimo G20 svoltosi a Venezia è stato raggiunto l'accordo sulla riforma.

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Nel corso dell'ultimo G20 svoltosi a Venezia è stato raggiunto l'accordo sulla riforma delle regole per la tassazione globale dei colossi internazionali. Entro ottobre andranno ratificati gli accordi. Facebook favorevole alle nuove regole.

Gli effetti del G7 e del G20

Nel corso dell'ultimo G20 svoltosi a Venezia è stato raggiunto l'accordo sulla riforma delle regole per la tassazione globale dei colossi internazionali. Entro ottobre andranno ratificati gli accordi e dovrà essere risolta anche la "querelle" con quei paesi che per il momento si sono opposti alla così detta "Global Minimum Tax", come l'Irlanda, l'Ungheria e l'Estonia, che fino ad oggi hanno tratto beneficio dai loro regimi fiscali vantaggiosi.

Già durante il G7 svoltosi a giugno in Cornovaglia erano state gettate le basi per addivenire ad una soluzione e società direttamente coinvolte nella questione, come Facebook, avevano dato il loro parere positivo alla svolta fiscale, nonostante, come sostenuto da Nick Clegg (vicepresidente degli affari globali e della comunicazione di Facebook), il colosso californiano rischiasse di pagare molte più tasse in paesi diversi.

La svolta fiscale internazionale viene però ritenuta un punto fermo anche dalla stessa Facebook poichè permetterà di dare certezza agli investimenti e acquisire fiducia nei confronti del pubblico. L'OCSE stima introiti pari a 150 miliardi di euro dalla nuova tassa.

I recenti eventi relativi a Facebook

Facebook vanta una solida tendenza rialzista che negli ultimi mesi ha trovato ulteriori conferme tanto da spingere le quotazioni verso nuovi record assoluti proprio di recente. Nell'ultimo mese la società ha comunicato alcuni cambi al vertice: Carolyn Everson, vice presidente di Global Business Group in Facebook, lascerà dopo oltre un decennio il social network.

Il ruolo di Everson è cruciale visto che comprende la responsabilità dell'advertising e le sue dimissioni arrivano in vista dell'uscita dal gruppo (prevista per fine anno) anche del chief revenue officer David Fischer. Il ruolo di Everson sarà ricoperto su base temporanea da Nicola Mendelsohn, attualmente responsabile in Europa, Medio Oriente e Africa di Global Business Group.

Positiva invece la notizia giunta a fine giugno, secondo la quale il giudice James Boasberg della U.S. District Court for the District of Columbia ha respinto una causa antitrust contro Facebook, affermando che l'azione della Federal Trade Commission (Ftc) era "legalmente insufficiente". Secondo Boasberg, la Ftc non è riuscita a dimostrare che Facebook abbia potere di monopolio nel mercato dei social network. La Ftc puntava a costringere Facebook a vendere Instagram e WhatsApp.

L’impostazione grafica di Facebook

Tornando al grafico del titolo possiamo notare come il rialzo dell'ultimo quadrimestre sia contenuto all'interno di un canale attualmente delimitato tra 340 e 380 dollari circa. La permanenza dei prezzi al di sopra della base del canale potrebbe favorire un ulteriore allungo verso l'estremo opposto. Conferme giungeranno al superamento di area 358, più volte testata nelle ultime sedute senza però successo.

Il cedimento del supporto a 340 dollari, invece, aprirebbe ad una correzione più corposa del recente rialzo, prospettando un primo test a 330 ed il successivo affondo in area 315.

Il quadro grafico di medio lungo periodo muterebbe tuttavia impostazione solo in caso di discese al di sotto di quota 300.

Strategia operativa su Facebook

Tra i Certificati proposti da Unicredit per investire su Facebook potrebbe essere preso in considerazione il Top Bonus Doppia Barriera Quanto con codice Isin DE000HV8CEA6, con scadenza dicembre 2022 (emissione 14 luglio 2021). Si tratta di un certificato a doppia barriera appunto, il cui livello inferiore è stato fissato a 259,2375 dollari mentre quello superiore a 311,085 dollari.

Lo Strike price è pari a 345,65 dollari. La barriera inferiore dista il 25% circa dai livelli attuali del titolo ed il certificato, che attualmente è acquistabile attorno ai 99 euro, andrebbe in perdita solo nel caso in cui il prezzo del sottostante (Facebook) si trovasse al di sotto di quota 259,2375 alla scadenza.

Diversamente l'ammontare che verrà rimborsato sarà pari a 105 euro nel caso in cui il sottostante dovesse trovarsi all'interno del range compreso tra le due barriere (259,2375-311,085 dollari) e pari a 111 euro nel caso in cui il prezzo del sottostante sia superiore a 311,085 dollari. La definizione “Quanto” sta inoltre ad indicare che il certificato è protetto dal rischio di cambio, ovvero che l’andamento del cambio Eur/Usd non incide su quello della quotazione del certificato.

Rischiosità del Top Bonus Doppia Barriera Quanto su Facebook

Per quanto concerne il livello di rischio il certificato è classificato da Unicredit a rischio 6 su di una scala di valori da 1 a 7, dunque rischio alto. Si tratta di un indicatore che cerca di quantificare la rischiosità di perdere il capitale investito a causa sia dell'andamento del sottostante e dunque del mercato, che dell'Emittente stesso, nel caso in cui questi non fosse più in grado di corrispondere gli importi dovuti per il deterioramento della propria solvibilità. 

L'indicatore di rischio assume che l'investitore mantenga il prodotto sino a scadenza. Il rischio effettivo può variare in modo significativo in caso di vendita del prodotto in un momento antecedente e l'investitore potrebbe ottenere un rendimento minore. L'indicatore sintetico di rischio è una guida per il livello di rischio di questo strumento finanziario rispetto ad altri prodotti.

(Alessandro Chini)

Da sapere prima di investire

Rischio di credito sull’Emittente.  I certificati espongono l’investitore al rischio di credito sull’Emittente, compreso il rischio connesso all’utilizzo del “Bail-In” e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva Europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi.

Capitale iniziale non garantito. In caso di variazione negativa del sottostante superiore al livello della Barriera o nel caso di insolvenza dell’emittente, non è prevista la restituzione del capitale inizialmente investito.

Importo a scadenza. L’investitore è esposto al rischio di perdita (anche totale) del capitale investito nel caso in cui alla scadenza il Prezzo di Riferimento dell’azione sottostante risultasse inferiore a quello corrispondente alla Barriera.

Dividendi. Ai possessori dei certificati non sono riconosciuti gli eventuali dividendi distribuiti dall'azione sottostante e non hanno alcun diritto ulteriore derivante dal possesso dell’azione stessa (per esempio i diritti di voto).

Fiscalità. I redditi derivanti da certificati di investimento sono soggetti ad una tassazione pari al 26%. Questo valore viene calcolato sia sui profitti derivanti da vendita (o rimborso) del certificato ad un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto sia sull’importo delle cedole eventualmente staccate dal prodotto finanziario durante la sua vita. E’ consentito compensare i redditi derivanti dai certificati con le minusvalenze rivenienti anche da altri titoli. 

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