Ftse Mib: grande pericolo in agguato. I titoli buoni e cattivi

Il Ftse Mib mostra una buona forza, ma è bene essere prudenti e non anticipare il mercato ora perchè è alto il rischio di brutte sorprese. L'analisi di Davide Biocchi.

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Di seguito riportiamo l'intervista a Davide Biocchi, trader-Directa SIM, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib sta mostrando più forza degli altri, ma non è ancora riuscito ad allungare il passo verso i top del 2014. Cosa aspettarsi nel breve?

Da almeno un paio di mesi stiamo pronosticando su queste colonne un allungo del Ftse Mib verso i top del 2018 in area 24.500.

Di fatto l'indice è ormai ad un passo da questo target importante dove troviamo quel massimo che tiene in ostaggio il mercato da 10 anni e oltre.

Questo lascia chiaramente comprendere che una rottura al rialzo dei 24.500 punti non è una cosa banale per l'indice che peraltro ora sta facendo i conti con il grande problema del coronavirus.

Stamattina alcuni economisti si sbilanciavano a prevedere che il PIL della Cina possa perdere tra l'1,5% e il 4% su base annua, a seconda di come evolverà il problema del virus polmonare.

Chi lavora nel settore finanziario sta iniziando ad interrogarsi sul reale impatto che questa epidemia possa avere sull'economia non solo cinese, ma globale.

Lo scenario in divenire è abbastanza pesante e la buona tenuta mostrata nel complesso da Piazza Affari è da ricondurre al fatto che in Italia c'è un minore impatto a livello settoriale, visto che la maggiore esposizione è quella del lusso.

C'è da dire inoltre che sul nostro mercato continua ad esserci una forza relativa di quei titoli che sono un po' proximity dei bond, guarda caso oggi tornano a performare bene le utility che non si muovono tanto, pagano buoni dividendi e quindi per questo sono così ambiti.