Borse: a rischio ribassi. Eur/Usd e petrolio buy o sell ora?

Le Borse presentano uno scenario differente sulle due opposte sponde dell'Atlantico: ecco cosa aspettarsi secondo Alessandro Cocco.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Alessandro Cocco, CEO di Unicron Associates, al quale abbiamo rivolto delle domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse.

L'euro-dollaro continua ad arretra dopo l'inversione di rotta accusata ieri. C'è il rischio di nuove flessioni a breve?

L'euro-dollaro oggi è sceso anche sotto i minimi del 18 gennaio a 1,20530 e con conferme al di sotto di tale soglia si guarderà al bottom del 5 febbraio a 1,19524 come prossimo step ribassista.

Quello appena indicato è un buon livello che a settembre scorso aveva svolto una funzione di resistenza e la tenuta di area 1,195 sarà cruciale per evitare approfondimenti ribassisti fin verso quota 1,175.

Con un pronto ritorno dell'euro-dollaro sopra 1,2053 euro si potrà confidare in un recupero verso 1,2104, oltre cui ci sarà spazio per un allungo verso i massimi di due sedute fa a 1,21696.

Uno sfondamento al rialzo di quota 1,217 aprirà le porte per i massimi di quest'anno in area 1,235 segnati nella prima decade di gennaio dall'euro-dollaro.

In sintesi, il cross sta ritracciando ma ritengo sia possibile un recupero dai livelli attuali e una conferma positiva di ciò si avrà con un ritorno dei corsi sopra quota 1,205.

L'oro sta arretrando con decisione sotto quota 1.800 dollari l'oncia. Il movimento in atto è destinato a proseguire?

Per l'oro già in due occasioni ci aspettavamo dei rimbalzi, ma ora le quotazioni stanno scendendo verso livelli importanti, visto che siamo scesi sotto i minimi del 4 febbraio e ora si guarda con attenzione a quelli del 30 novembre a 1.764 dollari.

Segnalo un'area tra i 1.764 e 1.740 dollari che rappresenta una buona fascia di supporto, al di sotto della quale il ribasso dell'oro diventerà pesante.

In caso di rimbalzo segnalo un target intorno ai 1.850 dollari, oltre cui si guarderà ai massimi del 28 gennaio a 1.865 dollari.

Solo con la violazione di questo ostacolo si potrà pensare ad un ritorno dell'oro verso i 1.990 dollari, massimi toccati il 6 gennaio scorso.

Per adesso la situazione per il gold inizia ad essere un po' difficile, ma c'è ancora speranza di un rimbalzo, fermo restando che siamo in una fase ribassista, con un canale discendente che permane dal 7 agosto dello scorso anno, quando l'oro era passato da 2.080 fino a 1.920 dollari, dando il via poi al canale ribassista appena citato.

Il petrolio continua a salire e prova ad allungare oltre quota 60 dollari. Si aspetta nuovi rialzi a breve?

Per il petrolio segnalo una resistenza nell'area compresa tra i 64 e i 66,58 dollari al barile.

Probabilmente l'oro nero proverà ad allungare verso l'area di prezzo appena indicata, raggiunta la quale sarà probabile assistere ad un ritracciamento.

Al ribasso segnalo come supporti i minimi del 12 febbraio a 57,43 dollari, sotto cui sarà confermata la divergenza del trend rialzista in atto da novembre scorso.

Con discese otto i 57,43 dollari l'oro nero potrà arretrare fino a quota 52 dollari.

Alla luce di quanto detto fino ad ora, quali indicazioni ci può fornire per le Borse?

Il Dax30 e altri indici europei, al pari del Dow Jones, hanno violato i massimi segnati a gennaio, ma non quelli delle ultime sedute.

Lo scenario non è di facile lettura: i listini USA potrebbero stornare un po' almeno per un paio di sedute verso i massimi di gennaio.

Su tenuta di questi livelli si potrà considerare lo storno come un pull-back destinato quindi a lasciare spazio a nuovi rialzi.

Su Wall Street manteniamo una view rialzista, ma siamo più cauti sulle Borse europee che fanno più fatica a salire. E' probabile che gli indici americani segnino nuovi rialzi, mentre in Europa gli indici potrebbero rimanere un po' fermi con una volatilità molto bassa senza imboccare una direzione decisa nel breve.