Borse: la Fed può scatenare una correzione. Eur/Usd in bilico

Le Borse potrebbero mantenersi a ridosso dei massimi, ma occhio alla Fed stasera che potrebbe far scattare delle vendite. La view di Emanuele Rigo.

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Di seguito riportiamo l'intervista ad Emanuele Rigo, General Manager di Newtraderlab, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse.

L'euro-dollaro continua a spingersi in avanti in direzione di quota 1,18. Quanto è sostenibile questo rialzo e quanto durerà ancora?

In realtà un rialzo così importante per l'euro-dollaro era piuttosto difficile da prevedere. Si sono susseguiti un paio di elementi che hanno portato a questa impennata del cross, in primis l'approvazione dell'accordo sul Recovery Fund da parte dell'Unione europea.

Il carico da 90 lo ha messo il Senato americano con il via libera del piano da ulteriori 1.000 miliardi di dollari di sostegno all'economia, alle piccole e medie imprese e altre attività.

Questo significa ulteriore liquidità nel sistema e di conseguenza un biglietto verde ancora più debole. Non hanno sorpreso i dati statunitensi relativi alla crescita economica e questo ha creato la tempesta perfetta.

Oggi è attesa la riunione della Federal Reserve e quindi un po' tutto può succedere, ma a mio avviso vige il discorso del buy on rumor e sell on news.

Il piano da 1.000 miliardi di dollari di cui parlavo prima deve essere approvato e la speaker della Camera, controllata dai democratici, lo ha già definito ridicolo, quindi ci si può aspettare battaglia su questo fronte.

A questo poi si aggiunge la Fed che dovrà prendere atto della situazione attuale e dire la sua in merito. Fino al meeting di questa sera l'euro-dollaro si manterrà in una fase laterale e almeno per ora non sembra andare in porto il tentativo di indebolire l'euro dai massimi relativi.

Se dalla Fed dovesse arrivare oggi un messaggio ulteriormente accomodante, allora l'euro-dollaro potrebbe salire e spingersi verso quota 1,18 e 1,185.

In caso contrario, se la Fed dovesse mostrarsi anche poco meno accomodante di quello che il mercato sconta, allora il cross potrebbe scendere anche in maniera abbastanza significativa verso area 1,15.

Questo perchè il mercato è un po' estremizzato su dei livelli che forse sono un po' esagerati, ma anche una discesa verso area 1,15 non sarebbe nulla di allarmante, visto che significherebbe semplicemente un ritorno dell'euro-dollaro sui massimi di marzo.

L'oro sta aggiornando i massimi storici, avvicinandosi progressivamente alla soglia dei 2.000 dollari. Quali i possibili scenari nel breve?

Anche sull'oro il movimento è stato molto estremizzato dalla forte debolezza del dollaro.

Se quest'ultima venisse confermata da un atteggiamento abbastanza accomodante della Fed questa sera e da un voto favorevole su ulteriori stimoli all'economia Usa, allora il gold potrà salire e raggiungere la soglia dei 2.000/2.050 dollari, ma non molto oltre per ora.

Situazione diversa ci sarebbe se ci dovesse essere una delusione dell'aspettative di una Fed molto accomodante, anche perchè non dimentichiamo che questo indebolimento così forte del dollaro sta indispettendo le controparti delle coppie di valute.

In tal caso l'oro potrebbe tornare indietro e scendere in primis verso area 1.900 dollari e in seguito in direzione di quota 1.870 dollari l'oncia.

Il petrolio continua a muoversi tra i 41 e i 42 dollari al barile. Qual è la sua view su questo asset?

Si è formato nuovamente un tappo al barile nell'area che va dai 41 ai 42 dollari al barile.

Buona parte del movimento è ancora legato ad un'attesa da parte del mercato di quelli che sono i segnali veri e propri di recupero della domanda che ancora non arrivano.

Il petrolio è stabile e quello attuale è il suo fair value, secondo quello che pensa il mercato, infatti da questo livello non riusciamo a schiodarci.

I tagli alla produzione durano solo fino alla fine di luglio e non ci sono notizie particolari su un'estensione degli stessi, quindi potremo vedere nei prossimi giorni delle discese ulteriori del petrolio.

Difficilmente a mio avviso andremo sotto i 38 dollari, ma questo ostacola ulteriori rialzi e per il momento la visione che ho sull'oro nero è totalmente laterale.

Alla luce di quanto detto fino ad ora, quali indicazioni ci può fornire per le Borse?

Le Borse sono sicuramente in una fase di rialzo, ma nel suo ultimo sviluppo sono aiutate molto dalla debolezza del dollaro che continua ad essere il principale driver dei mercati.

Per quanto riguarda l'azionario, a mio avviso prima di settembre-ottobre non vedremo il contraccolpo reale sull'economia.

Per questo motivo mi aspetto dei mercati che continuano a mantenersi abbastanza stabili sui massimi. Attenzione oggi alla Fed che potrebbe dare una guida e se dovesse deludere potremo ritrovarci un S&P500 che scende di circa 100-200 punti, quindi avremo un po' di correzione dai livelli attuali verso i 3.070/3.050 punti.

In sintesi le Borse ora potrebbero rifiatare un po', ma non sarebbero in ogni caso movimenti di medio termine.