Borse con poca forza: meglio uscire? Eur/Usd e Petrolio buy?

Le Borse non hanno più la stessa grinta vista tra fine dicembre e inizio gennaio: è l'ora di passare alla cassa? La view di Emanuele Rigo.

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Di seguito riportiamo l'intervista ad Emanuele Rigo, General Manager di Newtraderlab, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse.

L'euro-dollaro ha perso circa due figure dai recenti massimi. Siamo ad un punto di approdo da cui ripartire al rialzo o vede ancora ribassi?

Da un punto di vista generale di mercato credo che la fase di rialzo dell'euro-dollaro sia arrivata alla sua naturale concluso.

Dai top il cross è sceso fino a 1,2350 e ora potrebbe continuare ad arretrare verso 1,21/1,2080, consolidando il recupero di fiducia sul biglietto verde, compromesso soprattutto nell'ultima fase dell'amministrazione Usa uscente.

Il dollaro dovrebbe recuperare in termini di forza relativa, ma senza variazioni significative dai livelli attuali. Negli Stati Uniti l'amministrazione Biden ha la possibilità di implementare la sua agenda, ma non in maniera così estrema su determinate tematiche dove sono necessarie votazioni più ampie soprattutto al Senato.

Le misure più aggressive dei democratici probabilmente non potranno essere attuate, andando a creare una situazione in cui i mercati sono abbastanza calmi.

L'oro viaggia intorno ad area 1.850 dollari: cosa può dirci di questo asset?

Il ribasso dell'oro ha seguito principalmente l'andamento della forza del dollaro e sicuramente ha la possibilità di proseguire, anche se rispetto all'euro-dollaro sta consolidando i livelli attuali, più che impostare un vero e proprio percorso di ribasso.

Nel breve mi aspetto ancora un po' di maretta per il gold, ma al contempo vedo un consolidamento sopra i 1.800 dollari, escludendo quindi tonfi verticali delle quotazioni.

Il petrolio ha continuato a salire nelle ultime giornate, spingendosi anche oltre i 53 dollari al barile. La corsa in atto proseguirà?

Il petrolio sicuramente può continuare a salire fino ai 55 dollari al barile e secondo me l'attesa è per una ripresa delle attività economiche che iniziano a farsi vedere in Cina, ma non nel resto del mondo dove i lockdown continuano a mettere i bastoni tra le ruote ad una riapertura in grande stile.

I movimenti del petrolio sono stati comunque significativi e ci hanno riportato quasi sui livelli della fine di febbraio 2020, prima quindi che cominciasse tutto il trambusto.

Come abbiamo sottolineato in altre interviste, sarà interessante vedere quali saranno le prossime mosse dell'amministrazione Biden sul portafoglio di approvvigionamento energetico per capire che tipo di peso sarà dato al petrolio.

Alla luce di quanto detto fino ad ora, quali indicazioni ci può fornire per le Borse?

Per il momento la situazione continua ad essere abbastanza moderata, con le Borse stabili sui massimi di periodo.

E' vero che c'è poca forza in queste ultime sessioni e poca voglia di andare ad esplorare i nuovi massimi toccati non più tardi della scorsa settimana.

Siamo in una fase di record storici, ma almeno per il momento, a giudicare dalla conformazione che stanno avendo i movimenti di prezzo, non più con la stessa grinta vista tra fine dicembre e inizio gennaio.

Mi aspetto quindi un consolidamento dei mercati o quantomeno la possibilità di un allentamento di prezzo in attesa dell'insediamento dell'amministrazione Biden.