Ftse Mib: ancora crolli, ecco fin dove. I titoli in buy list

Il Ftse Mib soffrirà ancora e potrà spingersi verso dei minimi già visti negli ultimi cinque anni: ecco quali. L'analisi di Fabrizio Brasili.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Fabrizio Brasili, analista finanziario, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'attuale situazione dei mercati e in particolare di Piazza Affari. Chi volesse contattare Fabrizio Brasili può scrivere all'indirizzo email: f.bsuperguru@yahoo.it.

I mercati azionari, quelli europei ancor più degli americani, hanno avviato la settimana con un pesante crollo. Quali riflessioni si possono fare sull’attuale scenario e quali le previsioni nel breve?

Ora il peggio dovrebbe toccare agli USA, che è solo agli inizi di questo propagarsi veloce del coronavirus nei vari continenti.

Questa previsione si basa se non altro sul sommerso ancora non rivelato, che visti i 330 milioni di abitanti negli Stati Uniti, potrebbe essere piuttosto corposo.

A ciò si aggiunga anche la scarsa struttura sanitaria, decapitata da Trump rispetto alla pur modesta riforma Obama.Il Dow Jones, dopo la rottura venerdì scorso dei supporti di breve-medio termine in area 25.500/25.000, è giunto molto velocemente verso area 23.500.

La soglia dei 22.500/22.000 punti pare molto vicina e superabile al ribasso, se dovessero esplodere in modo esponenziale i gravi problemi di strutture ed assistenza.

Il dollaro poi è arrivato a poca distanza da area 1,15 contro l'euro, per il solo fatto degli ulteriori tagli dei tassi ipotizzati negli Usa.

La Fed infatti potrebbe intervenire ancora, a differenza della BCE che al momento è ancora immobile e che in ogni caso ha meno spazio di manovra sul costo del denaro.

A Piazza Affari il Ftse Mib ha accusato la peggiore performance giornaliera da giugno 2016, tornando sui valori di inizio 2019. E’ lecito attendersi una reazione dai livelli correnti?

A Piazza Affari ieri la chiusura è avvenuta con poco meno di 3.000 punti di perdita e poco sotto i 18.500 punti di Ftse Mib che ieri ha accusato un affondo di oltre l'11%.

A Piazza Affari però non è ancora finita: il future sul Ftse Mib con scadenza giugno, che prenderà a breve il posto di quello con consegna marzo, ieri è arrivato addirittura in area 17.300.

Ci sarà ancora da soffrire, soprattutto dopo le decisioni prese dal nostro Governo circa l'estensione a zona rossa dell'intera Italia.

La nostra idea è che il Ftse Mib possa arrivare anche in area 16.500, minimi già toccati negli ultimi 5 anni, con un range molto ampio fra detta base e i 18.500 punti.

Alla grave situazione legata al coronavirus si viene a sommare la forte caduta del petrolio.

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I titoli oil sono stati affondati dalla caduta verticale del petrolio cui ha appena accennato. Quali indicazioni ci può fornire per ENI, Saipem e Tenaris?

Tra i tre titoli oil da lei indicati preferiamo e suggeriamo decisamente ENI che oltretutto ha nella sua cedola il suo punto di forza, visto che la stessa fra acconto e saldo rende ormai poco più dell'11%, ai prezzi attuali del titolo.

A ciò si aggiunga il fatto che ENI è il titolo più importante del Ftse Mib, senza dimenticare che è possibile l'utilizzo di opzioni molto liquide per questo protagonisti del settore oil.

La caduta record del 20% accusata ieri, rende ENI appetibile come trading anche di breve termine.

Alla luce del crollo accusato da Piazza Affari, ci sono dei titoli che hanno raggiunto livelli interessanti da cui ripartire? A quali consiglierebbe di guardare ora?

Segnaliamo innanzitutto i cinque titoli chiave che consigliamo da più anni ai nostri abbonati, facili da gestire per un trading anche di medio lungo termine, visto che si muovono in range sempre molto ben definiti.

Si tratta di ENI, FCA, Intesa Sanpaolo, TELECOM Italia risparmio e Unipolsai.Questi sono i cinque titoli che prima degli altri recupereranno terreno, quando questa fase ribassista terminerà, più facilmente con una inversione a U che a V.

Di seguito, con molta più prudenza, suggeriamo anche dei titoli a piccola e media capitalizzazione che però soffriranno di più dei nomi indicati prima nel recuperare il pregresso perduto in questa brutta crisi.

Si tratta di: Moncler, Nexi, Piquadro, Brembo, Piaggio, EL.EN., DeLonghi, Tamburi e Banca IFIS.

Il petrolio è sprofondato fino a lambire la soglia dei 30 dollari al barile, ma ha perso terreno in avvio di ottava anche l’oro. Quali indicazioni ci può fornire per questi due asset?

Il petrolio WTI è crollato ieri fino a 28 dollari, spiazzando tutte le società USA che estraggono a prezzi quasi doppi lo Shale oil.

Finite le ricoperture dell'imponente short partito dai 52/55 dollari, il petrolio dovrebbe assestarsi sopra i 30 dollari, ma non oltre i 35 dollari nel breve.

Dopo il fallimento OPEC+ ed il rifiuto della Russia del taglio proposto dall'Arabia Saudita, quest'ultima ha reagito aumentando la produzione per spiazzare e mettere in difficoltà la Russia appunto.

Piuttosto strano che l'oro sia così calmo e poco reattivo, così come pure l'Argento, per il calo previsto anche nelle applicazioni industriali.

E' probabile che queste due materie prime siano poco utilizzate ormai a livello difensivo, sostituiti in pieno nella fase difensiva e contrarian al trend negativo, dal Vix, passato da poco sopra 15 a poco sotto 50! Da anticipatore a cauterizzatore del trend.