In un mondo in cui non esiste più una singola forza egemone, sarà inevitabile dover cambiare prospettiva e allargare la visuale sia nel commercio che nell'investimento. Il nuovo capitalismo sarà multipolare? La domanda non è da sottovalutare, soprattutto oggi che l'Europa è sempre di più al centro dell'attenzione per la sua incapacità di reagire definitivamente alla crisi. Saremo perciò presto (finalmente?) costretti a guardare oltre. Non solo oltre l'Italia ma, visto quanto sta accadendo in questi giorni, anche oltre l'Europa stessa, perchè, come conferma Alberto Forchielli Presidente dell’Osservatorio Asia, AD di Mandarin Capital Management S.A. il Vecchio Continente è sempre di più un Continente Vecchio.
Quale, in sintesi, la situazione dell'Italia e, allargando il focus, anche dell'Europa per questo 2015?
Al di là del 2015, siamo un Continente in parcheggio perchè siamo schiacciati dal dinamismo economico dell’Asia come anche del Nord America, abbiamo un fardello di debito pesante, un fardello di welfare pesante, una burocrazia pesante, per cui siamo destinati a perdere peso economico. Dico economico perchè quello politico, ormai, lo abbiamo già perso. L’Italia, in particolare è il cugino cretino dell’Europa, per cui accentua un po’ tutti i punti negativi europei. Per questo anche ammesso e non concesso che si dovesse verificare quella crescita prevista dello 0,5% nel migliore dei casi, sarebbe comunque un obiettivo ridicolo, perchè si tratta di decimali minimi. Ciò che è da considerare è il medio periodo e in questo frangente noi siamo strutturalmente il Continente debole.
Una domanda forse provocatoria: Lei personalmente investirebbe in Piazza Affari?