Ftse Mib: sorpresa di fine anno? ENI, STM e Bper buy o sell?

Il Ftse Mib mantiene un'impostazione positiva e qualsiasi flessione offrirà nuovi occasioni buy. La view di Angelo Ciavarella.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Angelo Ciavarella, Head of Global Markets a Infinox Capital e Professore a contratto di Teoria e pratica dei mercati finanziari all'Università di Greenwich, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib continua ad oscillare intorno ad area 22.000 dopo la corsa di novembre e in attesa della BCE domani. Cosa aspettarsi dai livelli attuali a Piazza Affari?

Come da lei ricordato, novembre è stato il miglior mese della storia in termini percentuali per Ftse Mib, ma è stato accompagnato anche dalla migliore performance degli ultimi 30 anni per il Dow Jones a Wall Street.

Novembre è stato il mese in cui si è passati dall'acquisto semplicemente di tecnologici ai titoli value, quali quelli del settore energetico, finanziario, retail e real estate.

Il Ftse Mib, avendo quasi esclusivamente titoli legati agli energetici e ai finanziari, ha recuperato molto bene. Dopo una salita come quella vista a novembre si sviluppa di solito una fase di consolidamento che è quella cui stiamo assistendo adesso.

Da inizio mese il Ftse Mib si è mosso davvero poco e dai 22.300/22.400 punti di massimo oggi ha riprovato a tornare sui top precedenti, salvo poi ripiegare leggermente.

L'impostazione dell'indice rimane in ogni caso molto positiva e qualsiasi discesa, anche sotto area 21.800, con proiezioni a 21.200/21.000 punti, offrirà occasioni di acquisto.

A breve ci dovrebbe essere l'approvazione del Recovery Fund che dovrebbe dare ulteriore spinta anche all'Italia e quindi ai titoli quotati sul Ftse Mib, in particolare ai bancari.

L'indice nei primi mesi del nuovo anno potrebbe spingersi a chiudere il gap a 23.200 punti, con rialzi successivi verso i 23.800/24.000 punti.

Sono abbastanza positivo e penso che qualsiasi correzione, quasi auspicabile, considerando la violenza della salita, sarebbe da comprare a mani basse.

Bper Banca e Unicredit oggi hanno catalizzato l'attenzione dopo i rumor relativi ad una possibile fusione. Cosa può dirci di questi due bancari?

Unicredit viene accostato un po' a tutti adesso: prima a Banca Monte Paschi ora a Bper Banca.

Il gruppo di Piazza Gae Aulenti potrebbe arrivare in soccorso di quest'ultima dopo il taglio del CEO francese che in realtà ha fatto molto bene per Unicredit.

E' tornata con una certa prepotenza un po' di italianità e ora sarà importante vedere cosa faranno i nuovi manager. L'impressione è che Unicredit abbia bisogno di qualche ulteriore preda per poter crescere in maniera più organica.

Il titolo ha segnato un massimo importante in area 9,3/9 euro da cui ha avviato una discesa e ora i livelli attuali mi sembrano buoni per aprire nuovi long su Unicredit.

Un acquisto ora del titolo si potrà valutare con stop loss sotto i 7,5 euro e primo target a 9,3 euro, con obiettivo successivo a 9,8/10 euro.

Bper Banca ha recuperato molto bene dal minimo storico segnato intorno a quota 1 euro, ma perde ancora il 50% da inizio anno.

I rumor di una fusione con Unicredit potrebbero dare ulteriore spinta a Bper Banca e magari vedere tornare il titolo a 1,7 euro prima e a quota 2 euro in seguito.

Negatività solo in caso di rottura di un minimo precedente a 1,35/1,3 euro.

STM oggi crolla dopo i target sui ricavi. Qual è la sua view su questo titolo che resta tra i migliori da inizio anno?

STM vive oggi una giornata difficile, un po' per la notizia dello slittamento di un anno dell'obiettivo di ricavi pari a 12 miliardi di dollari, un po' per il fatto che aveva corso davvero tanto.

Il titolo è uno dei pochissimi tecnologici presenti a Piazza Affari ed è quello che ha performato meglio sulla scia di quanto accaduto per il Nasdaq Composite.

Dai minimi di marzo STM ha più che raddoppiato, quindi il ribasso odierno appare anche fisiologico. Sarà importante ora che il titolo difenda quota 29/28,5 euro per non vedere ulteriori discese.

Sotto i 28,5 euro in chiusura, STM potrebbe andare a ritoccare i 27/26,8 euro e i 25 euro in seguito. Non sarei così negativo sul titolo che in area 29/28,5 valuterei per un acquisto.

Fca oggi si è spinto a poca distanza dai 14 euro. Il rialzo in atto può proseguire?

Il settore industriale è uno di quelli fortemente favoriti dalla situazione post-elezioni Usa con l'annuncio da parte di Pfizer del vaccino contro il coronavirus.

Fca ha rotto i massimi dell'anno e sopra i 13 euro è tornato positivo da inizio 2020. Il titolo avrebbe spazio per salire fino ai 14,5/14,6 euro dove potrebbe trovare un po' di consolidamento.

Il rapporto rischio-rendimento non è più così favorevole come prima e un possibile ritorno di Fca in area 13,2/13 euro non sarà da escludere e offrirà un'occasione d'acquisto con target a 14,5/14,6 euro.

ENI oggi si è mosso in positivo malgrado il calo del petrolio. E' troppo tardi per comprare ora?

Il petrolio ha recuperato abbastanza bene e il settore energetico, dopo essere stato uno tra i più bistrattati nel 2020, sta dando segnali di risveglio.

ENI ha dato vita ad un recupero pazzesco, salendo del 37% nell'ultimo mese, anche se da inizio anno perde il 35%. In area 9 euro il titolo potrebbe trovare un po' di resistenza, ma se dovesse riuscire a rompere questa soglia avrebbe come target i 9,5/9,6 euro.

Possibili discese di ENI verso 8,5/8,3 euro offriranno occasioni per entrare long con primo target a 9,5/9,6 euro prima e a 10,2/10,5 euro in seguito.