Ftse Mib: un affondo allarmante. E ora? ENI e Saipem buy o sell?

Per il Ftse Mib un primo segnale di ripresa si potrà avere solo sopra i 18.950 punti, ma con tani ostacoli da superare. La view di Roberto Scudeletti.

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Di seguito riportiamo l’intervista sull’indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte a Roberto Scudeletti, trader indipendente e titolare del sito www.prtrading.it.

Il Ftse Mib ha vissuto una settimana pesante, riportandosi su valori che non si vedevano da giugno scorso. Quali i possibili scenari per la nuova ottava?

Il laterale ribassista si è trasformato in un affondo per Piazza Affari, con la chiusura poco sopra i minimi dell'ottava, ma sotto importanti supporti giornalieri e settimanali, rispettivamente la media a 100 e 24 periodi.

Per la nuova settimana, sotto i 18.545 punti di Ftse Mib spazio per ulteriori discese, tra 18.300-17.890 punti e la chiusura del gap up a 17.595 punti.

Oltre quest'ultimo livello potremmo assistere ad una ondata di vendite, con obiettivo la zona 17.158-17.050 punti, dove si era chiusa la candela drammatica mensile di marzo, figlia della pandemia.

Viceversa, gioco forza solo sopra la già citata media settimanale a 24 periodi a 18.950 punti potremo avere un piccolo segnale di ripresa per il Ftse Mib, anche se numerosi sono gli ostacoli delle resistenze superiori in tutti i grafici temporali che uso seguire.

A cominciare dall’incrocio giornaliero delle medie a 12 e 100 periodi intorno a 19.365-19.405 punti, sopra cui spazio per le successive tra 19.565-19.655 e 19.760-19.800 punti, prima di un attacco alla media daily a 200 periodi a 20.105 punti circa.

Banco BPM è salito in controtendenza venerdì scorso, mentre Bper Banca ha subito un duro affondo. Cosa può dirci di questi due titoli?

Banco BPM dopo il crollo di oltre il 50% andando a sfiorare un livello di prezzo psicologico, ha dato vita ad un rimbalzo percentualmente anche interessante, con recente fase correttiva su un importante supporto giornaliero e presente ripresa, ostacolata da una fondamentale serie di resistenze daily.

Lo scorso febbraio Banco BPM ha infatti accusato una discesa verticale da poco sopra 2…50 euro sino a sfiorare quota 1 euro, con tentativo di inversione su un recente doppio massimo decrescente a 1,566-1,53 euro, discesa verso 1,27 euro circa e attuale rimbalzo in zona 1,41-1,37 euro circa, poco sotto le medie giornaliere a 50-24-12 periodi.

Ulteriori scenari rialzisti per Banco BPM sopra 1,416 euro, con supporti a 1,351-1,307 euro e resistenze a 1,495-1,605 euro.

BPER Banca è stata protagonista dell’ennesimo crollo che questa volta oltre al settore bancario ha colpito le Borse nel loro complesso.

Il titolo ha vissuto una successiva situazione critica, caratterizzata da una lunga e abbastanza ampia fase laterale ribassista, tuttora in corso.

Sul doppio massimo poco sopra 4,60 euro di febbraio, Bper Banca ha infatti incominciato una discesa verticale, con rottura addirittura di quota 2 euro, peraltro recuperata in poche sedute, andamento ondivago tra 2,1 e 2,68 euro circa e prezzo pericolosamente negativo nella parte bassa in area 2,10-1,93 euro circa.

Nuovi progressi per Bper Banca si avranno sopra 2,12 euro, con supporti a 1,98-1,86 euro e resistenze a 2,30-2,52 euro.

Saipem ha subito un altro brutto colpo da parte dei ribassisti, ma ha perso terreno anche ENI prima del week-end. Qual è la sua view su entrambi?

Saipem dopo un ampio e lungo movimento laterale ha rotto gli indugi e, sotto la sua parte inferiore, ha intrapreso, anzi ripreso, con forza il trend ribassista che lo caratterizza da anni.

Ci sono tanti così dei gap down, sino a fingere la rottura ribassista di un prezzo intero, con recente tentativo di inversione, ma con ancora tanta difficoltà e intervento dei venditori che lo hanno ributtato velocemente anche sotto i minimi relativi del crollo Covid, con una discesa continua, ora poco sopra un livelli di prezzo intero.

Nel concreto dopo un andamento piatto tra 4,50 e 4 euro circa, sotto quest’ultimo livello è iniziato per Saipem il crollo di pari passo con le quotazioni dell’oro nero.

Si è avuta un'accelerazione sotto 3 euro e un minimo addirittura sotto i 2 euro, sin poco sopra 1,77 euro, movimento laterale intorno a 2,08-2,33 euro circa, dopo un tentativo fallito poco sotto la media giornaliera a 100 periodi a 2,747 euro e valanga di vendita verso 1,7455 euro, con presente accelerazione negativa poco sopra 1,35 euro circa.

Un timido rimbalzo nel breve verrà espresso da Saipem al superamento di 1,475 euro, con supporti a 1,403 e 1,353 euro e resistenze a 1,661 e 1,788 euro.

ENI dopo la falsa rottura rialzista di un importante livello di prezzo intero ha intrapreso un trend chiaramente ribassista, con accelerazione negativa dei prezzi, sotto una valanga di vendite e la recente ripresa, seppure caratterizzata da un movimento laterale ancora incerto e da nuove prese di beneficio, con attuale situazione delicata, nonostante un doppio minimo, per ora, crescente.

Infatti, dopo la mancata conferma sopra 14 euro di febbraio, ENI ha cominciato una continua caduta culminata con correzione sotto 11-10 euro ed una discesa verticale poco sopra i 6,20 euro, con falsa rottura dei 10 euro in salita, decisa fase negativa a 7,343 euro, rimbalzo verso 8,425 euro e attuale nuova discesa verso 6,54-6,90 euro circa.

Sopra i 6,95 euro per ENI è possibile un timido scenario rialzista di breve, con supporti a 6,57-6,39 euro e resistenze a 7,33-7,90 euro.

Snam e Terna sono saliti in controtendenza venerdì scorso. Valuterebbe un acquisto di questi deu titoli in ottica difensiva?

Snam era stata protagonista di un buon trend positivo, sino alla falsa rottura rialzista di un prezzo intero, con un doppio massimo poco sopra che ha dato il via alla recente discesa, diventata crollo verticale con presente tentativo di ripresa, alle prese con i venditori e importanti resistenze giornaliere.

Infatti, al superamento di quota 4 euro il titolo ha intrapreso un chiaro trend positivo, con accelerazione estiva a 4,863 euro e successiva correzione, col prezzo che è poi volato a 5,11 euro con doppio top decrescente a 5,10 euro e crollo poco sopra 3,18 euro, con attuale ampio timido rimbalzo ostacolato dai venditori a 4,789 euro e attualmente dalla media daily a 50 periodi intorno a 4,445 euro.

Eventuali scenari rialzisti per Snam si avranno sopra 4,47 euro, con supporti a 4,28-4,10 euro e resistenze a 4,75 e 4,93 euro.

Terna, che pareva essere un titolo difensivo, facendo parte di un settore strategico e sulla carta anticiclico, negli ultimi tempi ha seguito un andamento da ottovolante degno di un collega tecnologico o bancario.

Il titolo ha toccato un nuovo massimo storico seguito da un pesante crollo e un altrettanto forte rimbalzo, con attuale fase correttiva in atto.

Infatti, dopo il top dei top di febbraio a 6,808 euro abbiamo assistito ad una discesa verticale continua, sino al minimo relativo di 4,528 euro, con recente ottima ripresa verso un doppio massimo decrescente a 6,624-6,522 euro e presente discesa in zona 5,85-6,02 euro circa.

Una ulteriore spinta positiva dei corsi si avrà per Terna sopra 6,185 euro, con supporti a 5,895 e 5,755 euro e resistenze a 6,525-6,725 euro.

Quali sono i titoli che sta seguendo con più interesse in questa fase di mercato? A quali consiglia di guardare ora?

Monitoriamo con attenzione: BANCA GENERALI, CNH INDUSTRIAL, ENEL e MONCLER.