Ftse Mib: meglio essere guardinghi. Una selezione di titoli buy

Il Ftse Mib è in terra di nessuno in questa fase e per avere un po' di positività bisognerà andare oltre un livello ben preciso. La view di Angelo Ciavarella.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Angelo Ciavarella, Head of Global Markets a Infinox Capital e Professore a contratto di Teoria e pratica dei mercati finanziari all'Università di Greenwich, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib ha avviato un deciso ritracciamento dopo il test di area 18.300 la scorsa settimana. Quali scenari si possono ipotizzare ora a Piazza Affari?

Il Ftse Mib si sta muovendo sostanzialmente in una fase di lateralità tra i 16.500 e i 18.000 punti che ha violato al rialzo a fine aprile. Quella attuale è un po' terra di nessuno e nel brevissimo lascerei un po' perdere l'indice italiano.

Solo spunti sopra i 18.000 punti confermati in chiusura di sessione potranno aprire le porte a nuovi scenari rialzisti. Ricordo che oggi la Corte costituzionale tedesca ha rimandato alla BCE la richiesta per giustificare l'acquisto di Bond iniziato nel 2015.

Un verdetto che ha portato un po' di debolezza sul Ftse Mib che viaggia ben sotto i massimi della mattinata. Nel breve vedo positività con rialzi sopra i 17.500 punti e in caso di recuperi di Wall Street saranno possibili allunghi del Ftse Mib oltre area 18.000.

Ricordiamo che Piazza Affari è uno dei mercati peggiori quest'anno, anche perchè l'Italia è tra i Paesi più colpiti dal coronavirus insieme alla Spagna.

Il settore bancario è in forte difficoltà e considerando che il paniere è composto prevalentemente da banche, ciò basta a spiegare l'andamento del Ftse Mib.

In generale quindi sarei un po' guardingo sull'azionario italiano, ribadendo che un rialzo dell'indice sopra i 17.500 punti potrebbe portare un po' di positività, ma strutturalmente sotto area 18.000.

Al contrario una discesa del Ftse Mib sotto i 16.600/16.500 punti potrebbe proiettare i prezzi verso i 15.500/15.200 punti.

Il rally messo a segno oggi daal petrolio sta favorendo i buy su Saipem e ancor più su ENI. Sono due titoli su cui si può tornare a puntare o no?

Quanto al petrolio non penso che rivedremo più che minimi addirittura negativi registrati in occasione della scadenza maggio il 21 aprile scorso.

Nell'intervista precedente avevamo parlato di una possibile convergenza di materie prime al rialzo e Borse in correzione e così è stato.

Il gap tra economia reale, quindi prezzi delle commodities, e mercati finanziari, mi sembrava un po' elevato. Ricordiamo che dall'1 maggio è partito ufficialmente il taglio di 9,7 milioni di barili al giorno da parte dell'Opec+, cui si sono aggiunti 300mila barili in riduzione da parte della Norvegia, cui si sommeranno tagli per 3 milioni da parte dei Paesi del G20.

In totale si parla di un taglio di 13-15 milioni di barili totali e con una domanda vista in ripresa si dovrebbe assistere ad una ripresa del petrolio e di conseguenza dei titoli oil.

ENI, malgrado il ribasso dell'oro nero ad aprile, non è sceso violentemente sotto quota 8 euro e dal minimo del 21 aprile a 7,96 euro sta recuperando.

Oggi il titolo guadagna quasi il 4% e a mio avviso è ancora da comprare, tenendo presenta che una rottura al rialzo dei 9 euro potrebbe dare ulteriore slancio ad ENI verso i 9,5/9,7 euro.

Mi piace meno Saipem che ha comunque recuperato dai minimi toccati a marzo, ma è anche vero che ha perso oltre il 50% dai massimi.

Fino a quando il titolo non riuscirà a superare in chiusura i 2,45/2,5 euro lo lascerei perdere.

Banco BPM continua a viaggiare sui minimi storici, mentre si mostra più vivace e reattivo Ubi Banca. Qual è la sua view su questi due bancari?

Secondo un'analisi del Financial Times, le banche quest'anno hanno messo da parte una cifra monstre di 50 miliardi per possibili perdite sul fronte dei non performing loans.

Banco BPM si trova sui minimi storici e personalmente sono ancora scettico sul titolo che non comprerei se non al superamento di area 1,3/1,35 euro.

In attesa di ciò starei lontano da Banco BPM, fermo restando che si potrebbe fare qualche acquisto speculativo intorno ad area 1 euro, più che altro perchè le cifre tonde hanno sempre aiutato.

Sui livelli attuali non acquisterei Banco BPM perchè mi sembra ancora deputato a possibili discese nel breve.

Ubi Banca è un po' più tonico, nell'ultimo mese ha recuperato abbastanza e si è allontanato dall'area dei minimi intorno ai 2,1/2,15 euro.

Se il titolo dovesse rompere in chiusura i 2,6/2,65 euro potrebbe trovare ulteriore benzina per salire. Al momento starei alla finestra e proverei a comprare o a 2,3/2,35 euro o alla rottura dei 2,65 euro.

STM ha stornato dopo aver raggiunto quota 25 euro nei giorni scorsi. Si può tornare a comprare questo titolo?

Vorrei fare un piccolo excursus sui titoli tecnologici, per dimostrare la differenza di performance tra il Ftse Mib e il Nasdaq Composite.

Quest'ultimo ad oggi è sopra la chiusura dello scorso anno, mentre l'S&P500 si trova ancora al di sotto, ma il paragone con l'Italia è pessimo, visto che il Ftse Mib è oltre 6mila punti più in basso del valore del close del 2019.

Questo per dire che i titolo tecnologici guidano al rialzo tutti i mercati azionari, ma in Italia abbiamo pochissimi tecnologici a Piazza Affari.

Uno di questi è STM che ha chiuso il 2019 intorno ai 25 euro e ha già recuperato bene dopo il crollo di marzo.

Aspetterei un'eventuale discesa verso area 21 euro per iniziare a fare qualche acquisto su STM, fermo restando che mi convince molto più un titolo come STM piuttosto che i bancari, specie quelli più piccoli, che vedo ancora molto pericolosi.