Ftse Mib: molta paura a settembre. ENI, Saipem, Enel buy o sell?

Il Ftse Mib è in una fase di purgatorio e farei molta attenzione al mese appena iniziato che è uno dei peggiori per l'equity. La view di Angelo Ciavarella.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Angelo Ciavarella, Head of Global Markets a Infinox Capital e Professore a contratto di Teoria e pratica dei mercati finanziari all'Università di Greenwich, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib non riesce per ora a riportarsi stabilmente sopra quota 20.000 punti. C'è il rischio di nuovi cali o ritiene ancora possibili recuperi?

Il Ftse Mib insieme a quello spagnolo e all'indice francese è tra i peggiori in assoluto in Europa.

Questi listini mostrano da inizio anno perdite che oscillano tra -15% e -22%, con il Ftse Mib a -16%-17% rispetto ai valori del close del 2019.

Impietoso il paragone con il Nasdaq Composite che vola da inizio anno, con un rally superiore al 30%, ma anche con l'S&P500 che guadagna circa il 3%-4%, con un spread quindi di oltre il 20% rispetto all'indice domestico.

In Europa performa meno peggio il Dax che ha limitato i danni post Covid, con una perdita di circa il 3%-4% da inizio anno.

Questa è una fotografia piuttosto chiara di come gli investitori si siano buttati a capofitto sull'high-tech, abbandonando il resto.

Agosto è stato il miglior mese dagli anni '80 per l'S&P500, ma i titoli che salgono sono i soliti 5-6: Google, Facebook, Apple, Amazon, Microsoft e Netflix.

Gli altri titoli invece sono inseguitori e in particolare gli energetici e i finanziari sono quelli che performando meglio a Wall Street.

Non stupisce dunque che il Ftse Mib, composto prevalentemente da energetici e finanziari, è tra quelli che vanno peggio.

L'indice domestico da inizio giugno è in un trading range tra i 20.500 e i 19.000 punti circa, con qualche discesa intorno ai 18.200 e qualche salita verso i 21.000 punti.

La paura ora è che settembre è uno dei mesi peggiori per l'azionario mondiale, ossia quello in cui statisticamente gli indici performano peggio.

In un quadro del genere, con la campagna presidenziale Usa che entra nel vivo, ho paura che gli investitori possano iniziare ad uscire dagli asset rischiosi.

Parlando del Ftse Mib, eviterei di comprarlo se non dovesse rompere i 20.500 punti in chiusura di sessione. Ora l'indice è in una fase un po' di purgatorio, non si sa bene cosa voglia fare, ma i livelli da monitorare sono area 20.500 al rialzo e quota 19.000 punti sotto.

Fino a quando il Ftse Mib si manterrà in questo range eviterei di prendere posizioni, mentre in caso di rottura al rialzo dei 20.500 punti si potrà comprare con target quota 22.000 punti.

Al contrario una violazione ribassista dei 19.000 punti potrebbe riportare l'indice verso i 18.200/18.000 punti.

Bper Banca oggi è il peggiore tra i bancari, ma a perdere terreno è anche Banco BPM. Cosa può dirci di questi due titoli?

Banco BPM dopo aver segnato il minimo storico intorno a 1,05 euro ha rimbalzato con forza, ma la salita si è fermata intorno a 1,45 euro.

Comprerei il titolo solo in caso di rottura di quota 1,5 euro con target a 1,7/1,75 euro, viceversa un supporto importante lo troviamo in area 1,28/1,25 euro e fino a quella soglia eviterei di prendere posizioni.

Bper Banca oggi performa peggio di Banco BPM e sembra voler ricercare i minimi di periodo sotto quota 2 euro, mantenendosi per ora ad una certa distanza da questa soglia.

Un acquisto di Bper Banca si può valutare intorno a quota 2,05/2 euro, con stop sotto i minimi precedenti, mentre avremo positività solo con la rottura dei 2,5 euro confermata in chiusura.

Saipem scivola nelle ultime posizioni del Ftse Mib oggi, mentre resta a galla ENI. Quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Come detto prima, i settori peggiori a livello globale sono quello energetico e quello finanziario.

Il titolo che pesa di più sul Ftse Mib è ENI che dopo il crollo targato Covid non ha più recuperato, salvo un ritorno in area 9,5/9,6 euro.

ENI è più vicino ai minimi di marzo in area 6,8 euro che ai livelli pre-Covid, malgrado altri titoli abbiano performato meglio.

Questo mi fa pensare che ENI non piaccia particolarmente agli investitori in questa fase, motivo per cui attenderei almeno un ritorno in area 7,5 euro per valutare degli acquisti, se non addirittura più in basso intorno a quota 7 euro.

Ancora peggio Saipem che è possibile shortare più che comprare, visto che si trova sotto il livello del minimo toccato quando il Ftse Mib ha segnato il suo bottom a marzo scorso.

Solo in caso di ritorni sopra i 2/2,05 euro si potrà tentare un acquisto speculativo su Saipem, ma strutturalmente non mi piace e quindi non lo metterei in portafoglio.

Enel viaggia circa 1 euro più in basso del massimo storico. Quali indicazioni ci può fornire?

Enel mostra un andamento molto diverso dagli altri energetici, con un grande crollo nei mesi scorsi, seguito da un recupero pazzesco che lo ha portato ad un soffio dai massimi storici.

Non mi piace particolarmente l'intonazione di Enel che aspetterei in area 7,2/7 euro per comprarlo, fermo restando che è uno dei titoli che vorrei avere decisamente in portafoglio.