Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Laura Sovardi, trader indipendente e corresponsabile del sito www.pietro-pitt-origlia.it, alla quale abbiamo rivolto alcune domande sui mercati finanziari.
I mercati azionari mostrano un andamento altalenante dopo lo scossone che ha colpito Wall Street una settimana fa. Quali le attese nel breve per le Borse?
Dopo le turbolenze che abbiamo vissuto sul finire della scorsa settimana e l’inizio di questa, sui mercati azionari stiamo assistendo ad una fase di assestamento.
Gli investitori stanno cercando di capire se le vendite delle sedute passate rappresentano o meno delle nuove occasioni per rientrare su alcuni titoli tornati in aree molto interessanti.
Sicuramente nella giornata di ieri non hanno dato una mano al mercato le parole della Lagarde che, non mostrando nessun disagio per il recente rally dell’Euro (sappiamo benissimo che la forza della valuta europea è una “zavorra” per le esportazioni e di conseguenza sulla ripresa economica), non è stata per nulla “dovish”, anzi si è mostrata ottimista sia sul Pil che sull’inflazione nel Vecchio Continente.
Ricordo che questo meeting era importante perchè la Banca Centrale doveva rispondere alla svolta epocale della Federal Reserve.
Quest'ultima solo due settimane fa aveva dichiarato di non guardare più all’andamento dell’inflazione statunitense per capire quando alzare i tassi d’interesse.
Quali sono i driver che guideranno i mercati azionari nel breve? A cosa consiglia di guardare in particolare ora?
Tra i market mover delle prossime giornate rimane sempre la diffusione del Covid-19 a livello mondiale che è tornato a correre pericolosamente in alcuni Paesi.
Sappiamo benissimo che eventuali nuove misure restrittive, anche locali, potrebbero avere effetti negativi sui consumi e di conseguenza sulla ripresa economica.
Ad influenzare il sentiment degli investitori troviamo anche il rinnovato nervosismo presente a livello commerciale tra Usa e Cina, e l’avvicinarsi delle elezioni regionali in Italia che rappresenteranno un vero e proprio test per la maggioranza di Governo.
A Piazza Affari il Ftse Mib il Ftse Mib sta provando a risalire verso quota 20.000. Ci sono le condizioni per ulteriori recuperi a breve o si rischiano nuove vendite?
Dal mio punto di vista il Ftse Mib continua a mostrare una forza relativa minore rispetto agli altri listini, anche per la non brillantezza del settore bancario che sappiamo benissimo avere un impatto notevole sul Ftse Mib.
Osservando il grafico di quest'ultimo possiamo notare che la debolezza partita nel mese di agosto è ancora presente sul nostro mercato.
Sarà solo con il recupero dei 20mila punti che si avrebbe un segnale positivo, evitando in questo modo un ritorno sui minimi settimanali situati sui 19.200 punti e a seguire verso i forti sostegni posti sulla soglia dei 19mila punti.
Dando uno sguardo ai titoli, seguirei tra questi Interpump, in caso di ritorno verso la soglia dei 30 euro, Amplifon che sembra pronta col break dei 29 euro ad andare a rivedere i massimi pre-Covid.
Segnalo anche Prysmian per il quale ogni debolezza rimane un'occasione di acquisto con target sui 25 euro.
L'euro-dollaro ha avviato un recupero dai recenti minimi in area 1,175. C'è spazio per ulteriori salite?
Come premesso all’inizio della nostra intervista, le parole della Lagarde hanno avuto un impatto positivo in particolar modo sulla moneta unica.
In caso di superamento degli 1,19, l'euro-dollaro potrebbe andare a rivedere i massimi degli ultimi 2 anni situati nei pressi degli 1,20.
Per avere al contrario segnali di debolezza le quotazioni dovrebbero innanzitutto scendere sotto gli 1,175, livello che a quel punto porterebbe i prezzi verso i forti supporti posti sulla soglia degli 1,17.
Solo con il cedimento di questo livello l'euro-dollaro invierebbe un vero e proprio segnale “short”.
Il petrolio ha subito un netto arretramento dai top di periodo: la correzione è destinata a proseguire?
Durante la scorsa settimana si erano notati degli iniziali scricchiolii al trend rialzista presente sul Crude Oil che si sono rafforzati durante questa ottava dopo l’annuncio da parte dell’Arabia Saudita di un taglio dei prezzi.
A questo punto importante sarà il ritorno oltre i 40-41 dollari al barile per evitare che le vendite possano spingere le quotazioni del Petrolio verso i top di maggio situati sui 35 dollari al barile.
Per rimanere tra le materie prime farei sempre attenzione all’Oro che sembra aver terminato quella normale correzione partita nel mese di agosto.
Con la tenuta dei 1.900 dollari prima e con il break dei 1.950 dollari dopo, il gold dovrebbe andare a rivedere la soglia dei 2mila dollari l’oncia.