Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Laura Sovardi, trader indipendente e corresponsabile del sito www.pietro-pitt-origlia.it, alla quale abbiamo rivolto alcune domande sui mercati finanziari.
Le Borse UE e Usa continuano a mantenersi a poca distanza dai recenti massimi. E' lecito attendersi ulteriori progressi nel breve?
Quella a cui stiamo assistendo nelle ultime sedute sui listini azionari è una fase di attesa e con un umore in leggero peggioramento.
Questo per gli aumenti di casi di Covid19, in particolar modo nella zona di Pechino ed in alcuni Stati americani, che stanno allontanando la speranza di quella rapida ripresa economica che gli investitori stavano iniziando ad intravedere e grazie alla quale si erano riportati sui livelli di tre mesi fa.
Ancora una volta il focus torna quindi ad essere rivolto alla pandemia che credo ci accompagnerà anche nei prossimi mesi fin quando non vedrà la luce il vaccino.
Ad indebolire nella seduta di ieri i mercati del Vecchio Continente anche il crollo della tedesca Wirecard a seguito dell’ennesimo rinvio dell’approvazione del bilancio 2019 da parte della società di revisione E&Y.
Quali saranno a suo avviso i principali driver che guideranno i mercati nel breve? Su cosa consiglia di focalizzare l'attenzione?
Per le prossime giornate credo che il focus dei mercati sarà sempre rivolto ai dati macro provenienti dai vari Paesi (deludenti quelli arrivati ieri dai sussidi di disoccupazione a stelle e strisce) per capire, come abbiamo detto in precedenza, a che velocità prosegue la crescita economica globale.
Inoltre, un driver fondamentale sarà rappresentato sia dalle varie Banche Centrali, che anche nei giorni precedenti hanno proseguito la loro politica monetaria con ulteriori misure espansive (ultima in ordine di tempo la Bank of England con un aumento del QE di 100 miliardi di sterline), ma anche verso l’Europa, dove si aspetta che venga alla luce il Recovery Fund.
A livello generale non dimenticherei anche alcune tensioni geopolitiche che stanno innervosendo certe aree dell’Asia.
A Piazza Affari il Ftse Mib ha avviato un recupero dai minimi di lunedì,ma fatica a spingersi ancora in avanti. Quali le attese per le prossime sedute?
Per quanto riguarda il Ftse Mib, sembrava che il rally di martedì potesse dare il via ad un importante recupero fin verso la soglia dei 20mila punti.
Contrariamente a quanto si poteva credere, il Ftse Mib non ha avuto la forza di proseguire il suo recupero, anche perché si è arrestato il buon momento che stava vivendo il settore finanziario.
Per le prossime giornate guarderei ai primi supporti che troviamo in area 19.300 punti, perchè in caso di rottura si potrebbe avere un ulteriore indebolimento del Ftse Mib, con ritorni verso l’area dei 19mila punti, dove verrebbe chiuso quel gap rialzista formatosi martedì scorso.
L'euro-dollaro continua ad arretrare tanto da presentarsi circa due figure più in basso rispetto ai recenti top. Le vendite proseguiranno nel breve?
Le vendite partite da area 1,14 non si sono ancora arrestate sulla moneta unica che, con la rottura degli 1,122 potrebbe a questo punto andare a testare i prossimi forti sostegni situati sugli 1.114, ex massimi registrati a fine marzo.
Graficamente solo con la tenuta di questi livelli si potrebbe assistere ad una nuova ripresa degli acquisti sull’euro-dollaro.
Per avere un segnale di ritrovato ottimismo la moneta unica europea dovrebbe portarsi oltre la soglia degli 1,14 contro il biglietto verde.
Il petrolio sta risalendo la china dopo aver ritracciato dai massimi a ridosso dei 40 dollari. Quali indicazioni ci può fornire per questo asset?
I timori di un riacutizzarsi della pandemia hanno avuto effetti negativi anche sul Crude Oil che è tornato a testare i forti supporti situati in area 35 dollari.
La tenuta di questi livelli ha riportato interesse sull’oro nero che a questo punto avrebbe tutte le possibilità di andare a testare le forti resistenze sui 4 dollari.
In seguito il petrolio potrebbe andare a coprire il gap ribassista lasciato aperto nel mese di marzo nei pressi dei 4 dollari.
Poco da segnalare invece sul Gold che rimane sempre all’interno di quella fase di lateralità presente oramai da alcune settimane e situata tra i 1.670 e i 1.770 dollari l’oncia.
Solo la fuoriuscita da questo range ci invierebbe un segnale affidabile su cui operare.