Ftse Mib: situazione critica. E ora? Eur/Usd, passare alla cassa

Il Ftse Mib potrebbe proseguire la discesa e andare a testare la trendline rialzista che parte dai minimi di marzo. L'analisi di Laura Sovardi.

Image

Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Laura Sovardi, trader indipendente e corresponsabile del sito www.pietro-pitt-origlia.it, alla quale abbiamo rivolto alcune domande sui mercati finanziari.

Le vendite sono tornate a colpire le Borse da alcune sedute. C'è il rischio di ulteriori flessioni nel breve o si aspetta dei recuperi?

Un mix di notizie negative che vanno crollo del Pil, sia USA ( -33% annualizzato) che tedesco, alle parole arrivate dal Presidente statunitense di un possibile rinvio delle elezioni americane, a causa del “covid19”, hanno indebolito nella giornata di ieri il quadro generale di molti indici azionari.

Le Borse sono andati così incontro a forti vendite, mettendo a repentaglio quel trend rialzista partito dai minimi di marzo.

Dobbiamo però dire che i dati economici erano per lo più conosciuti dal mercato che sembra ora guardare non più al famoso “bicchiere mezzo pieno”, come nei mesi precedenti.

L'attenzione è ora rivolta a questi elementi negativi che potrebbero innescare quella vera correzione che negli ultimi 3 mesi non si era mai materializzata, grazie sia all’ampia liquidità messa in campo dai banchieri centrali che alle notizie di un possibile vaccino.

Quali sono i market mover che a suo avviso guideranno i mercati nel breve? A cosa consiglia di fare particolare attenzione ora?

Senza dubbio oltre ai prossimi dati macro, a proposito dei quali ricordo che crescono le richieste dei sussidi di disoccupazione oltreoceano, gli investitori continueranno a guardare alla diffusione del Covid19.

I contagiati proseguono a salire pericolosamente, non più solo in alcuni Stati americani, ma anche nei Paesi europei.Questo potrebbe rappresentare un elemento negativo e destabilizzante non solo sui mercati azionari, ma anche sulla ripresa economica.

Ricordo che il forte rally innescatosi nel mese di marzo si è rafforzato col passare delle settimane in scia ad una ripresa forte dell’economia globale e quindi davanti ad eventuali misure restrittive la reazione degli investitori sarebbe negativa.

Un altro driver saranno gli ulteriori pacchetti di stimolo che potrebbero essere messi in campo dai vari Governi in particolar modo dall’amministrazione Trump.

A Piazza Affari il Ftse Mib è scivolato a poca distanza da area 19.000. E' lecito attendersi una reazione dai livelli attuali o la discesa proseguirà?

Giornata difficile quella di ieri per il nostro indice principale che ha pagato anche le forti vendite su alcune “big” che hanno deluso la prova delle trimestrali.

Graficamente i prezzi del Ftse Mib, dopo aver rotto i minimi delle ultime settimane situati in area 19.400 punti, sembrerebbero aver voglia di proseguire la discesa fin verso la soglia dei 19mila punti.

Su questo livello l'indice andrebbe a testare quella famosa trend-line rialzista che parte dai minimi di marzo.

Sono questi i livelli da attenzionare perchè in caso di discesa il Ftse Mib invierebbe un segnale negativo con possibili discese fin verso i 18.200-18.300 punti.

Per quanto riguarda i settori continuerei a monitorare sia quello finanziario, che dopo l’opas di Intesa su Ubi Banca potrebbe dare il via ad una nuova stagione di M&A, ma anche quello legato alle energie rinnovabili che beneficierà degli investimenti del Recovery Fund.

L'euro-dollaro si è spinto oltre area 1,18. Ci sono le condizioni per ulteriori rialzi o bisogna mettere in conto una pausa ora?

Per quanto riguarda il cambio valutario, l’euro prosegue quel rally iniziato in concomitanza con l’approvazione del Recovery Fund e che ha spinto i prezzi a “volare” sui massimi degli ultimi 2 anni in area 1,18.

Sicuramente nel breve una pausa a questa corsa mi sembra doverosa e ritorni verso 1,16-1,165 potrebbero rappresentare occasioni di acquisto.

Per avere dei veri segnali di debolezza la moneta unica dovrebbe scendere sotto area 1,15.

Cosa può dirci in merito al recente andamento dell'oro e del petrolio e cosa prevede per questi due asset ora?

L’oro continua a non deluderci, ancor di più in questa fase di possibile risk-off, perché più volte lo avevamo messo sotto osservazione in caso di fasi correttive di breve.

Molteplici sono i motivi che stanno spingendo la liquidità sul “bene rifugio” e tra questi troviamo sia il crollo dei tassi d’interesse che la debolezza del biglietto verde, senza dimenticare l’eventuale esplosione del debito a livello globale.

Operativamente non cambia la mia idea che sarebbe quella di sfruttare eventuali correzioni di breve dell'oro, per target ambiziosi oramai oltre la soglia dei 2mila dollari l’oncia.

I primi livelli da monitorare su debolezza per il gold sono situati nei pressi dei 1.800-1.850 dollari l’oncia.

Situazione diversa per il Petrolio che nella giornata di ieri ha inviato segnali di volatilità e debolezza. Ricordo che nella fase di lockdown l’oro nero era stato uno degli asset che insieme all’equity aveva registrato la peggiore perfomance.

Anche in questa fase i timori di possibili “chiusure” potrebbero nuovamente impattare negativamente sulle quotazioni del petrolio.

Segnalo come primi livelli supportivi l'area dei 38 dollari, dove transita anche la media mobile a 50 sedute.