Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Laura Sovardi, trader indipendente e corresponsabile del sito www.pietro-pitt-origlia.it, alla quale abbiamo rivolto alcune domande sui mercati finanziari.
I nuovi timori legati al coronavirus hanno affossato le Borse UE in avvio di settimana, mentre si sono difese quelle USA. Quali le attese per questo periodo a cavallo tra la fine del 2020 e gli inizi del 2021?
Sembrava che gli ultimi mesi del 2020 potevano regalarci una minima dose di tranquillità sui mercati finanziari ed invece ci sbagliavamo.
Le notizie che stanno giungendo dal Regno Unito e che parlano di una variante del Covid19 più veloce nella sua trasmissione, hanno nuovamente terrorizzato gli investitori.
Questo ha mandato a picco i mercati azionari, in particolare europei, che arrivavano da mesi di espansione rialzista e con alcuni di loro (Wall Street in primis) che solo la scorsa ottava avevano registrato nuovi massimi di sempre.
I timori sono quelli che nuovi lockdown potrebbero avere un impatto deleterio sulla ripresa economica globale, che già negli ultimi mesi aveva inviato segnali di rallentamento, ed infatti i settori più colpiti dalle vendite in Borsa sono stati quelli dei trasporti e del turismo.
Quali sono i market movers che a suo avviso domineranno la scena nel breve? A cosa consiglia di guardare in particolare ora?
Senza dubbio le notizie giunte dal Regno Unito hanno riportato il Covid ad essere nuovamente uno dei market mover a cui guarderà con attenzione il mercato.
A ruota l’inizio della vaccinazione in Europa per capire se questa variante potrà o meno creare problemi.
Gli altri driver senza dubbio rimarranno le varie Banche Centrali, che potrebbero ampliare ancora la loro politica monetaria espansiva in caso di un ulteriore rallentamento dell’economia globale.
Ricordiamo soprattutto nel mese di gennaio la transizione che ci sarà in America con la nuova amministrazione Biden, a cui spetterà il compito di proseguire quella “luna di miele” che si era instaurata tra Trump ed i mercati azionari.
A Piazza Affari il Ftse Mib ha stornato circa 1.000 punti dai top di novembre in area 22.400. C'è il rischio di nuovi cali a breve o si aspetta una ripresa dai valori correnti?
Per quanto riguarda il Ftse Mib, sembra che nelle ultime settimane si sia indebolito quel trend rialzista che lo aveva contraddistinto nel mese di novembre.
Nella seduta di ieri l'indice, dopo un’apertura in gap-down, si è spinto fin verso i primi importanti supporti situati sulla soglia dei 21mila punti che rappresentano gli ex massimi di luglio.
Graficamente credo sia importante la tenuta di quest’area per evitare in primis la continuazione della debolezza, che a quel punto spingerebbe il Ftse mib in direzione dei prossimi sostegni situati sui 20.700 e a seguire sui 20.450 punti.
Al contempo sarà importante che il Ftse Mib difenda area 21.150/21.00, la cui tenuta potrà innescare un primo recupero che avrebbe come primi target i 21.700 punti e a seguire la ricopertura del gap lasciato aperto ieri.
Per rimanere a Piazza Affari, la debolezza di questi giorni potrebbe riportare alcuni titoli su aree di prezzo attraenti.Mi riferisco in primis a STM nel caso di ritorni verso l’area dei 27,30-27,40 euro e a Fca in caso di discese verso i 13,80-13,90 euro.
L'euro-dollaro viaggia al di sopra di area 1,22 a poca distanza dai top di periodo. C'è spazio per ulteriori salite?
Nonostante la debolezza di inizio settimana, rimane sempre ben sostenuta la moneta unica europea che nei confronti del dollaro si conferma sopra la soglia degli 1,22.
Dal punto di vista grafico, fin quando l'euro-dollaro rimarrà sopra le ex resistenze poste in area 1,217, manterrà inalterate le possibilità di andare a rivedere i massimi degli ultimi anni in area 1,25-1,2550 e tutte le correzioni di breve per me saranno delle buy opportunity.
Il petrolio è stato colpito da un violento sell-off in apertura di ottava. Il rialzo messo a segno fino ad ora è giunto al capolinea?
La paura di un nuovo rallentamento dell’economia globale impatta anche sul prezzo del Petrolio che nella giornata di ieri testa i primi importanti supporti situati in area 46 dollari al barile.
Sotto questa soglia si potrebbero andare a rivedere gli ex massimi di agosto posti vicino alla soglia dei 44 dollari al barile.
Per rimanere sulle materie prime, volatilità si nota anche sul Gold con i prezzi che mancano al momento il superamento delle prime forti resistenze situate sui 1.900 dollari l’oncia.
Al rialzo, solo l’eventuale break di questi livelli, dove transita anche la trendline ribassista che parte dai top estivi, metterebbe in un angolo la correzione degli ultimi mesi e sarebbe letta dal mercato come un segnale di forza.