Ftse Mib: ecco cosa aspettarsi ora. Buy Unicredit o Intesa?

Il Ftse Mib continuerà a muoversi al rialzo nel breve? Ecco i possibili scenari fino ai prossimi meeting delle Banche Centrali.

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Filippo Diodovich, strategist di IG, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’attuale situazione dei mercati e sulle prospettive nel breve.

I mercati azionari tirano un po’ il fiato dopo l’entusiasmo alimentato dall’ultimo dato sull’inflazione USA. Il rialzo partito il mese scorso è alle battute finali?

Crediamo che la direzione dei mercati possa essere ancora rialzista, almeno fino alla settimana delle riunioni delle banche centrali: il 14 dicembre la Federal Reserve e il 15 dicembre la BCE.

Il mercato sta scontando che le banche centrali possano porre un freno al rialzo dei tassi di interesse diminuendo l’entità dell’incremento del costo del denaro.

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Abbiamo osservato infatti che anche le parole dei membri falchi della Federal Reserve, come il presidente della FED di St Louis, James Bullard, che ha parlato di tassi di interesse nel 2023 nel range 5%-7%, sono state assorbite bene dagli indici azionari.

I rischi sono che se le banche centrali manteranno toni da falco nelle riunioni di dicembre, le vendite sull’azionario potrebbero essere notevoli e sostanziose.

Ftse Mib: ecco cosa aspettarsi ora

Il Ftse Mib si è spinto su nuovi massimi di periodo, a poca distanza da quota 25.000 punti. Quali le attese nel breve?

Le prospettive di breve sono positive per Piazza Affari. Crediamo che l’eventuale break-out rialzista da parte del Ftse Mib della resistenza situata a 24.770 punti, picchi del 15 novembre, possa essere la condizione per riattivare la spinta positiva del trend di medio/breve partito dai bottom di inizio ottobre.

Una vittoria sopra i 24.770 punti creerà i presupposti per un allungo in direzione di obiettivi long ipotizzabili a 25.000 e 25.500 punti, massimi, rispettivamente, del 22 aprile e del 29 marzo.

Primi segnali di debolezza per il Ftse Mib giungeranno, invece, sotto i 24mila punti.

Meglio Unicredit o Intesa Sanpaolo?

Come valuta i recenti movimenti di Unicredit e Intesa Sanpaolo e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Siamo positivi su entrambe le banche che rimangono le nostre preferite nel comparto finanziario italiano ed europeo.

Per Unicredit riteniamo che il prossimo obiettivo long sia posizionato a 13,90 euro, copertura del gap down apertosi il 24 febbraio 2022. Segnali negativi per Unicredit si avrebbero solamente con il cedimento di 12,50 euro.

L’andamento dei prezzi di Intesa Sanpaolo è stato contenuto in un canale laterale nelle ultime sessioni, con estremi a 2,15 e 2,20 euro.

Pensiamo che una perentoria vittoria della resistenza a 2,20 euro possa realizzare un nuovo segmento rialzista, con target ipotizzabili a 2,25 euro, (proiezione dell’ampiezza della fascia orizzontale) e 2,34 euro.

Timide indicazioni di debolezza si avranno per Intesa Sanpaolo sotto quota 2,15 euro.

Focus su Euro-Dollaro

L’euro-dollaro ha messo a segno un ottimo recupero, rallentando il passo in area 1,04. Ci sono i margini per ulteriori salite?

Il recupero dell’euro-dollaro è stato significativo sulla scia dell’aumento delle attese degli investitori su una FED meno aggressiva sul rialzo dei tassi di interesse.

Le prospettive grafiche al momento rimangono rialziste, ma servirà una perentoria vittoria al di sopra di 1,05 per consentire alla coppia valutaria di raggiungere il prossimo obiettivo di 1,06, picchi di giugno.

Attenzione ai supporti. L’eventuale cedimento del sostegno a 1,0270, potrebbe far vacillare le prospettive di crescita di breve del cross, introducendo una discesa a 1,010.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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